Seguici sui Social

Cronaca

I debiti da gioco ostacolano la ricerca di lavoro da parte dei disoccupati

Pubblicato

il

I debiti da gioco ostacolano la ricerca di lavoro da parte dei disoccupati

Due giovani italiani di 18 e 19 anni, accompagnati da un complice di 41 anni, hanno tentato di svaligiare una villa a Monterotondo, provocando l’intervento dei carabinieri. I ragazzi si sono giustificati dicendo: «Ho debiti di gioco per questo rubo» e «Non riesco a trovare lavoro», di fronte agli agenti chiamati da un vicino allarmato dalla scena.

Dettagli dell’operazione

All’arrivo delle forze dell’ordine, i due giovani sono stati trovati mentre si allontanavano e inizialmente hanno negato ogni coinvolgimento, affermando: «Non abbiamo nulla, stiamo solo camminando». Tuttavia, il richiamo dell’attenzione ha portato anche all’arresto del 41enne, il quale era in auto a fare da “palo” e aveva con sé un cellulare obsoleto, utilizzato probabilmente per comunicare con i ragazzi.

All’interno dell’auto sono stati trovati attrezzi da scasso, tra cui coltelli, chiavi inglesi e pinze, che hanno confermato il piano di furto. I ragazzi, già noti alle forze dell’ordine per precedenti simili, hanno tentato di suscitare la pietà dei carabinieri con le loro dichiarazioni, ma senza successo.

Precedenti

Entrambi i giovani avevano già collezionato interessanti precedenti per reati analoghi. Solo venti giorni prima, erano stati arrestati in un altro furto avvenuto sempre nella zona, durante il quale erano stati trovati in possesso di una collana rubata, poi restituita alla legittima proprietaria. Nonostante non fossero parenti, i due amici avevano condiviso una serie di reati insieme.

Conclusione della vicenda

La dinamica del tentato furto ha rivelato un possibile piano ben studiato, dato che la villa apparteneva a un imprenditore assente per lavoro. La fuga dei giovani, disturbati dal vicino e dalle difficoltà nel forzare la porta, ha permesso l’arrivo tempestivo delle forze dell’ordine. Al termine dell’udienza, il giudice ha disposto per i tre arresti domiciliari, con l’uso del braccialetto elettronico.

Cronaca

Wakeman presenta un concerto solista al pianoforte degli Yes

Pubblicato

il

Wakeman presenta un concerto solista al pianoforte degli Yes

Un’ultima notte da solo al pianoforte, come ha fatto per una vita. Poi basta. Rick Wakeman, storico tastierista britannico già membro degli Yes del periodo d’oro, gli anni Settanta, dice addio a questo tipo di concerti.

Il saluto di un’icona della musica

Wakeman ha comunicato la conclusione della sua carriera dedicata a concerti solisti, dopo aver deliziato i fan con le sue esibizioni per anni. I suoi concerti hanno sempre rappresentato una fusione di virtuosismo e passione, rendendoli un’esperienza unica per il pubblico.

Un legame con il passato

Noto per il suo lavoro con gli Yes, Wakeman ha segnato un’era della musica rock progressive. Ora, con il suo ritiro dai concerti al pianoforte, si chiude un capitolo che ha incantato generazioni di ascoltatori.

Il futuro della musica per Wakeman

La decisione di Rick Wakeman segna un cambio significativo nella sua carriera. Sebbene chiuda questa porta, il suo contributo alla musica rimarrà impresso nella storia. Il tastierista promette di continuare a essere presente nel panorama musicale, ma con modalità diverse.

Continua a leggere

Cronaca

Truffa dei permessi di soggiorno per madri straniere

Pubblicato

il

Truffa dei permessi di soggiorno per madri straniere

Un papà italiano per garantire alle neomamme straniere il permesso di soggiorno: è questo il meccanismo rivelato da un’indagine condotta dal commissariato Viminale. Tre donne sudamericane avevano coinvolto due senza tetto e un pregiudicato nel ruolo di padri improvvisati per i loro figli, presentandosi negli uffici anagrafici degli ospedali per dichiarare la paternità. Gli investigatori hanno scoperto una rete di sfruttamento che traeva vantaggio dalla vulnerabilità degli uomini coinvolti, offrendo in cambio denaro, pasti e sigarette.

LA BANDA

Il principale artefice del raggiro è Simeone Halilovic, 53 anni, soprannominato Kojak, che si occupava di reclutare i falsi padri e definire i compensi. Al suo fianco operavano Daniele Amendolara, 35 anni, e Settimio Possenti, 55 anni, entrambi con precedenti penali. A supportare l’inchiesta c’è anche un clochard, testimone chiave che, dopo aver subito minacce, ha fornito testimonianze cruciali. Halilovic aveva convinto il clochard a dichiararsi padre di un bambino, mentre la madre, una cittadina venezuelana di 33 anni, lavorava come escort.

IL DNA

Le indagini hanno portato alla raccolta di prove biologiche grazie alla collaborazione del clochard, che temeva per la propria vita. Halilovic, dopo aver appreso della sua collaborazione con gli inquirenti, ha tentato di rintracciarlo, dichiarando: «Se lo trovo lo taglio». Gli agenti hanno scoperto che le madri erano in realtà conviventi con i veri padri dei bambini, portando alla luce un complicato sistema di false dichiarazioni. I test del DNA hanno confermato la verità riguardante le paternità, e per Halilovic e i suoi complici sono scattate misure restrittive, mentre le tre donne sono state poste agli arresti domiciliari. Il clochard, che ha assistito le forze dell’ordine, non è stato colpito da misure cautelari.

Continua a leggere

ARTICOLI PIU'LETTI DELLA SETTIMANA

La Cronaca di Roma è un blog sito web di notizie nazionali.
Il sito e i suoi contenuti sono rilasciati
sotto Licenza Creative Commons eccetto dove specificato diversamente.

Questo sito web non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità.
Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001.
Alcuni contenuti sono generati attraverso una combinazione di una tecnologia proprietaria di IA e la creatività di autori indipendenti.

Le immagini video e contenuti sono liberamente tratti dal web,
per chiedere rimozioni o aggiornamenti contattare la redazione

Per contatti info [@] lacronacadiroma.it

Copyright@2018-2025