Attualità
I soccorritori lo assistono e successivamente riempiono la sua dispensa.

La solidarietà dei vigili urbani ha permesso di riempire la dispensa di un sessantenne in difficoltà. Il comando della polizia locale ha sottolineato l’importanza di preservare un profondo senso civico tra gli agenti. L’intervento dei vigili ha fatto la differenza nella vita del sessantenne romano, dimostrando quanto significativi possano essere i piccoli gesti di solidarietà.
Un Intervento Provvidenziale
Qualche giorno fa, un uomo di sessant’anni è stato soccorso dai membri del I Gruppo della Polizia Locale dopo essere svenuto in piazza delle Cinque Giornate. Quando gli agenti lo hanno aiutato a rimettersi in piedi, hanno compreso che la sua condizione fisica era il riflesso di una situazione di grave indigenza. Con grande dignità, l’uomo ha confessato la sua difficoltà a procurarsi i pasti da giorni, una situazione critica che lo ha portato a perdere i sensi.
Nell’immediato, gli agenti si sono premurati di garantirgli assistenza medica, e una volta accertatesi delle sue condizioni di salute, sono ritornati nella sede in via Falco. Qui, i poliziotti hanno organizzato rapidamente una raccolta di beni alimentari tra colleghi, riuscendo a colmare un’auto di generi di prima necessità. Questo segno di solidarietà è stato compiuto fuori dall’orario di servizio e su base volontaria. Inoltre, gli agenti gli hanno fornito un telefono cellulare per mantenere i contatti.
Una Richiesta di Speranza
Quando i vigili hanno raggiunto la sua abitazione nel quartiere Labaro, alla periferia Nord di Roma, l’uomo è stato grato per l’aiuto ricevuto. Oltre a esprimere il suo sincero ringraziamento, l’uomo ha chiesto ulteriormente di assisterlo nella ricerca di un lavoro, desiderando uscire dalla sua situazione di dipendenza economica. La speranza è che una risposta positiva possa arrivare presto per lui.
Il comandante del corpo, Mario De Sclavis, ha commentato quanto accaduto: “Un importante gesto di solidarietà quello dimostrato dal personale, di fronte a una delle tante situazioni difficili e di fragilità, che vedono in particolare il coinvolgimento delle categorie più deboli, con le quali gli agenti entrano in contatto nello svolgimento del proprio lavoro”. Ha inoltre sottolineato quanto sia fondamentale per la polizia locale mantenere vivi quei valori morali che devono essere imprescindibili nell’esercizio delle proprie funzioni.
Attualità
Striscione fascista esposto in Curva Sud durante la partita della Roma provoca sdegno e viene ripreso in tv

Durante la partita Roma-Monza, vinta dalla squadra giallorossa con il punteggio di 4 a 0, la Curva Sud ha esposto un grande striscione dedicato a “Paoletto” con la citazione: “Io ce resto su sta strada finché me reggheno le gambe, è co sto core e co sta faccia che so diventato grande!”. Si tratta di una frase che, sebbene non offensiva né esplicitamente riconducibile al fascismo, ha sollevato polemiche.
Il giornalista Paolo Berizzi del quotidiano La Repubblica ha evidenziato che i versi provengono dal brano “Er camerata”, scritto nel 2007 dal gruppo di estrema destra INSEDIA e pubblicato nell’album ‘Quando c’era lui’. Nonostante il testo dello striscione non contenga riferimenti evidenti al fascismo, il significato della canzone è controverso. Il brano aborda temi legati alla lealtà tra amici e alla vita di strada, esprimendo un forte attaccamento a ideali che possono risultare problematici.
La canzone completa, ricca di frasi come: “Nun s’accannano l’amici per un paro de mignotte” e “ma una cosa ne so certo, una sola l’ho capita, nun s’accanna un Camerata anche a rischio de la vita!”, riflette un contesto che potrebbe suscitare preoccupazioni. La discussione attorno allo striscione evidenzia la complessità dei simboli e dei messaggi all’interno delle culture calcistiche.
Attualità
Assalto al commissariato di Albano, incendiate 16 auto: informazioni disponibili finora

Indagini sono in corso sull’incendio doloso che ha distrutto sedici auto della polizia nel parcheggio del commissariato di Albano Laziale.
Sono 16 le automobili della polizia di Stato distrutte dalle fiamme nell’incendio divampato la scorsa notte all’interno del parcheggio del commissariato di Albano Laziale, comune dei Castelli Romani. Sulla vicenda sono in corso indagini della Digos, ed è ormai certo che il rogo sia di origine dolosa. Alcune telecamere hanno ripreso un uomo incappucciato mentre innescava il rogo.
L’attentato alla stazione di Albano Laziale e le indagini
Nel video pubblicato dal sindacato Coisp, le automobili risultano gravemente danneggiate o distrutte. Le telecamere di sicurezza hanno immortalato un uomo incappucciato mentre entrava nel parcheggio e appiccava l’incendio, probabilmente utilizzando della Diavolina. Le indagini sono attualmente in corso, e secondo Domenico Pianese, segretario del Coisp, “è abbastanza evidente che dietro questo gesto ci siano esponenti dell’area anarco-insurrezionalista, una pista che merita di essere approfondita dalle autorità competenti. Si tratta di un atto gravissimo contro le forze dell’ordine, che mette a rischio non solo gli operatori di Polizia ma anche la sicurezza della collettività”.
L’inquietante precedente: l’incendio alla stazione dei carabinieri
Solo pochi giorni fa, alcune macchine della stazione dei carabinieri di Castel Gandolfo hanno rischiato di essere distrutte dalle fiamme. Pur non essendoci elementi che collegano i due gesti, la vicinanza tra i luoghi e le modalità sembrano simili, suggerendo che non si tratti di episodi isolati. Attorno alle 4 del 9 febbraio, un carabiniere ha notato un incendio nel piazzale dove erano parcheggiate le auto di servizio. Le fiamme avevano avvolto le gomme di due automobili, ma l’intervento immediato ha evitato ulteriori danni. In quel caso, sono stati trovati inneschi e le telecamere hanno ripreso una persona incappucciata mentre scavalcava la recinzione esterna ed entrava nel piazzale.
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