All’epoca dei fatti, Laurenti era uno dei ragazzi dell’Istituto vaticano Ludovico da Victoria a Roma, lo stesso luogo dove Emanuela è stata vista per l’ultima volta dopo una lezione di canto corale con monsignor Miserachs. In merito alla situazione, Laurenti ha dichiarato all’agenzia Ansa che le notizie riguardanti relazioni particolari tra lui ed Emanuela sono frutto di fantasie.

Monsignor Miserachs e la dinamica delle lezioni di canto

Laurenti ha chiarito che, in realtà, i loro incontri si limitavano a brevi sguardi e saluti occasionali. “La nostra interazione era superficiale, tipica tra adolescenti”, ha affermato, e ha aggiunto di sentirsi disturbato dall’idea che Emanuela fosse una ragazza in cerca di notorietà. Il chitarrista ha anche contestato articoli che attribuiscono a Emanuela intenzioni artistiche mai verificate.

Laurenti ha spiegato di essere stato sentito dalle autorità come testimone degli eventi accaduti più di 40 anni fa: “Mentre Emanuela scomparve, io non ero a scuola, ma presso l’ospedale Celio per un intervento dermatologico”, ha specificato.

Il suo legale, Francesco Lauri, ha rincarato la dose, affermando che il coinvolgimento dei nomi di artisti famosi in una vicenda così drammatica serve solo ad attrarre attenzione, spostando l’attenzione dai reali risultati delle indagini.

Le parole di Pietro Orlandi

Pietro Orlandi ha già espresso il suo sconcerto per le insinuazioni riguardanti le aspirazioni artistiche della sorella, definendo infondate le voci che suggerirebbero ciò. “Chi diffonde simili pettegolezzi? Qual è la loro motivazione? Ciò non fa altro che insinuare che Emanuela, in qualche modo, se la sia cercata”, ha postato Orlandi sui social, ribadendo che sono affermazioni prive di fondamento.

Dopo le dichiarazioni di Laurenti, Pietro lo ha ringraziato per aver preso posizione, affermando: “Sono felice che tu abbia parlato e condivido il tuo pensiero. Sfortunatamente, c’è chi continua a cercare torbido dove non ce n’è”.

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