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Cronaca

Il corto “Pesce Rosso” di Daniele Frontoni riceve il premio per il miglior corto drammatico a Londra.

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Il corto “Pesce Rosso” di Daniele Frontoni riceve il premio per il miglior corto drammatico a Londra.

Una seconda possibilità nella vita esiste per tutti. Si può ricominciare, certo, l’importante è trovare il coraggio. Come ha fatto Carlotta, protagonista del corto “Pesce Rosso”: grazie al nuoto ha cercato la sua seconda strada dopo un incidente che l’ha costretta sulla sedia a rotelle. A raccontare la storia della giovane è stato il regista romano Daniele Frontoni. Il suo corto è sbarcato a Londra e ha vinto il premio “Best Drama Short Award”. Il riconoscimento è stato consegnato a Daniele Frontoni dalle mani di Kevin MCNally, presidente di giuria del concorso West London Film Festival di Giorgia Cecconi, la cui prima edizione si è svolta al Chiswick Cinema di Londra, dove l’audiovisivo made in Italy e altre giovani produzioni internazionali, sono stati celebrati dal pubblico e dagli addetti ai lavori del Regno Unito.

L’emozione di una prima volta

«E’ un’emozione incredibile – racconta Daniele a “Il Messaggero” – non ho mai presentato qualcosa all’estero, e le prime volte sono sempre belle». Il corto è un progetto mosso da temi attuali legati allo sport e alla disabilità prodotto da Pmr Studio nell’anno dei Giochi Paralimpici, tematiche molto care al regista. «Non parlo solamente della disabilità – dice Daniele – anche delle seconde possibilità. Mia mamma, da molti anni, ha la sclerosi multipla e vedo come reagisce alla vita. Ecco – sostiene Frontoni – si può vedere il mondo anche con un’altra luce e non solo con il buio».

Il cast e la realizzazione

La piccola Carlotta ha avuto una seconda opportunità di vita grazie a Giovanni, il suo allenatore, uno che la sua personale nuova possibilità non se l’è mai data e l’ha scoperta proprio dandole aiuto. Una bella storia narrata da un cast formato da attori emergenti tra cui Giorgia Antidormi e Valerio Riondino e i fratelli, al loro primo esordio, Gabriele e Flaviano Camponi supportati dall’acting coach Marco Anacaleti. Le scene sono state girate tra Gaeta e Roma, la città che Frontoni ama e conosce bene, perché la sua famiglia ha alle spalle un’attività lunga 100 anni (la pizzeria Frontoni al Tuscolano) e una passione per la pellicola.

L’eredità di una famiglia

Quattro generazioni di Frontoni cresciuti nel mondo della pizza e del cinema: dal nonno, l’attore Enzo Cerusico, allo zio Angelo Frontoni, fotografo delle dive. E tra i progetti di Daniele, un centro di produzione cinematografica proprio all’interno della pizzeria. «Pizza e cinema sono entrambi nel mio Dna e per questo non posso tradire nessuno dei due aspetti. Prima facevo sola la pizza, ora anche i film e l’autoproduzione è un processo che non tutti hanno la fortuna di poter attuare. “Pesce Rosso” è stata una bella esperienza e sta prendendo il largo, le persone – osserva Daniele – iniziano a vedere qualcosa di buono in quello che faccio».

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Prime dieci sospensioni effettuate

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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.

Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.

I DANNI

Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.

LA RIAPERTURA

In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.

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Cronaca

Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.

LA SEQUENZA

La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.

SOTTO LA LENTE

Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.

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