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Il misterioso bosco di Pietralata potrebbe bloccare lo stadio della Roma

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Il misterioso bosco di Pietralata potrebbe bloccare lo stadio della Roma

Un intrigante sviluppo sta suscitando discussioni attorno al progetto del nuovo stadio della Roma, che potrebbe sorgere nell’area di Pietralata, una zona che nasconde un segreto verde: un rigoglioso bosco urbano. Quest’area, situata tra via dei Monti di Pietralata e via dei Monti Tiburtini, è da anni curata dai volontari locali e rappresenta un vero polmone verde per il quartiere. Tuttavia, la sua esistenza è messa in pericolo dai piani per la costruzione dello stadio della Roma, che secondo le attuali planimetrie dovrebbe essere edificato proprio su questi 14 ettari.

Un Bosco Nascosto tra Documenti e Dichiarazioni

Un documento del 2012 recentemente riemerso dagli archivi dell’amministrazione capitolina rivela l’esistenza del bosco stesso – una scoperta che ora potrebbe complicare l’iter per l’approvazione del progetto dello stadio. Questo documento, parte degli allegati alla Variante non sostanziale del Piano Particolareggiato per il Comprensorio Direzionale Pietralata, menziona chiaramente un’area designata come “Parco di Pietralata”. Tali informazioni sollevano domande fondamentali che potrebbero influenzare la decisione finale sulla costruzione.

Le Parole del Consigliere Bonessio

Ferdinando Bonessio, Presidente della Commissione Sport di Roma Capitale, ha recentemente espresso la sua sorpresa in merito alla nuova scoperta: “Quando abbiamo votato la Pubblica Utilità non eravamo a conoscenza di questo passaggio”. Bonessio ha sottolineato l’importanza delle valutazioni ambientali e la necessità di una certificazione della biodiversità della zona da parte di enti competenti come i Carabinieri Forestali e l’ISPRA. Tale verifica aiuterebbe a comprendere se il progetto dello stadio possa coesistere con l’ecosistema locale.

Impatti e Considerazioni Future

Volpi, istrici, gheppi e falchi popolano il bosco di Pietralata e diventano parte integrante del dibattito sulla sua conservazione. La presenza dell’ospedale Pertini, a soli due chilometri di distanza, evidenzia ulteriori complicazioni legate al traffico e all’inquinamento acustico. “La convivenza è possibile?” si chiede Bonessio, mettendo in luce i numerosi ostacoli alla realizzazione del progetto. Aspetti come l’accesso al pronto soccorso sono cruciali per garantire che la vita quotidiana dei residenti e i servizi essenziali non vengano compromessi.

Questo dibattito si inserisce in un contesto più ampio di sviluppo urbano sostenibile, dove la tutela dell’ambiente deve affiancarsi alle esigenze infrastrutturali e sportive della città di Roma. Le prossime fasi del progetto dipenderanno dalle risposte a queste domande critiche, le quali definiranno il futuro dello stadio e dell’area verde di Pietralata.

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Incendio appiccato da un detenuto nella sua cella al carcere Regina Coeli di Roma

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Incendio appiccato da un detenuto nella sua cella al carcere Regina Coeli di Roma

Un detenuto ha appiccato un incendio nella sua cella al carcere romano di Regina Coeli, mentre un altro si è ferito gravemente al collo. La notizia è stata comunicata dal sindacato Fp Polizia Penitenziaria della Cgil, che ha definito l’episodio come un'”ennesima notte di follia” all’interno dell’istituto penitenziario.

Incendio e fuga di fumo

Il sindacato ha spiegato che il detenuto ha provocato un incendio creando una grossa nube di fumo nella sezione detentiva. Solo l’intervento tempestivo del personale di Polizia Penitenziaria ha evitato conseguenze più gravi. Durante le operazioni di evacuazione, un altro detenuto, probabilmente sconvolto e in preda al panico, si è procurato una grave ferita da taglio al collo.

Condizioni critiche del personale

La Cgil ha sollevato preoccupazioni riguardo alla situazione del personale, avvertendo che è “fortemente in sotto organico”. Il sindacato ha denunciato le “precari e difficili condizioni di lavoro” nella struttura, sottolineando che la Polizia Penitenziaria sta affrontando turni massacranti e operando al di sotto dei livelli minimi di sicurezza. Hanno fatto appello per “interventi urgenti dalle varie Autorità” e hanno chiesto una riforma dell’intero sistema penitenziario che possa affrontare le emergenze e restituire dignità ai lavoratori del Corpo di Polizia Penitenziaria.

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Carro distrutto dalle fiamme al carnevale di Pontecorvo, due bimbi ustionati e la folla in fuga

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Carro distrutto dalle fiamme al carnevale di Pontecorvo, due bimbi ustionati e la folla in fuga

Durante la sfilata della 73esima edizione del Carnevale Ciociaro Pontecorvese a Pontecorvo, provincia di Frosinone, un carro allegorico ha preso fuoco, generando panico tra i presenti. Tre persone, tra cui una donna e due bambini, sono rimaste ferite, mentre un carabiniere ha riportato una lieve ustione.

Incendio del carro allegorico

Le prime indagini indicano che l’incendio potrebbe essere stato causato da un corto circuito dell’impianto elettrico. Tuttavia, si è successivamente ipotizzato che il rogo possa essere originato da un servizio di effetti scenici che utilizzava fiamme. Testimoni affermano che le fiamme sarebbero state più alte del previsto e, a causa del vento, hanno investito un pupazzo di cartapesta, innescando il fuoco.

Dettagli sui feriti

Tra i tre feriti figurano la moglie e il figlio di chi ha allestito il carro, colpiti mentre si trovavano all’interno della struttura. I feriti sono stati trasportati all’ospedale di Cassino: un bambino e la donna sono stati dimessi con ustioni ritenute non gravi, mentre l’altro bambino ha riportato ustioni più significative, ma non si trova in pericolo di vita.

Inoltre, un carabiniere ha subito una leggera ustione al collo a causa di residui di resina bruciata, secondo quanto riportato dall’agenzia LaPresse.

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