Cronaca
Il traffico è stato bloccato. Prevista allerta per le prossime 24/36 ore.
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Una violenta ‘bomba d’acqua’ ha colpito Roma nel primo pomeriggio, provocando disagi su vasta scala. L’intensa pioggia, che ha interessato principalmente le aree dall’Eur al centro storico, è iniziata intorno alle 13 e si è protratta fino alle 15, come anticipato dalle previsioni meteorologiche dei giorni scorsi. La capitale è andata in tilt, con turisti costretti a cercare riparo in negozi e locali mentre il traffico cittadino si è trovato paralizzato.
Nel frattempo, nel Lazio continua l’allerta gialla per maltempo, proclamata dalla Direzione emergenza, protezione civile e Nue 112 della Regione Lazio. L’avviso è valido dalla tarda mattinata di mercoledì 23 ottobre per un periodo di 24/36 ore e prevede precipitazioni sparse, localmente a carattere di rovescio o temporale, accompagnate da fenomeni di forte intensità, frequente attività elettrica e raffiche di vento.
Le previsioni al centro-nord
Il maltempo si estende dalla Sicilia verso la Sardegna, comprendendo poi Toscana, Lazio ed Emilia Romagna. La situazione meteorologica peggiorerà nel weekend, con un aumento dei rischi di nubifragi in Liguria e Piemonte. Al sud Italia, invece, continuerà a prevalere il sole con temperature che potrebbero salire sopra i 26-27°C.
Nel nord Italia, sono attese piogge sul Levante Ligure, Lombardia, ovest Emilia e Triveneto, che si intensificheranno nel corso della giornata e si estenderanno in serata fino alla buona parte del Piemonte. Tuttavia, sulla costa adriatica è prevista una graduale attenuazione dei fenomeni, con rovesci attesi anche in Alto Veneto.
Al centro, si segnalano piogge e rovesci locali su Toscana, Umbria, e alto Lazio, con fenomeni che diventeranno intensi e si sposteranno nel corso della giornata fino alle Marche, specialmente sul versante tirrenico. Fenomeni di rilievo mancheranno invece su basso Lazio e Abruzzo, mentre al sud, si prospettano brevi precipitazioni su alta Campania e alta Puglia, con una situazione di variabilità altrove. In Sardegna, si prevede un tempo a tratti instabile con rovesci e temporali intermittenti, più frequenti sul versante tirrenico, ma in diminuzione verso sera.
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate
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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda
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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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