Cronaca
In sella alla gioia: unisciti alla corsa solidale nel cuore di Roma!
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Roma è pronta ad ospitare la decima edizione della manifestazione ciclistica “Pedala per un Sorriso”, prevista per domenica 13 ottobre. L’evento si svolgerà presso lo stadio “Nando Martellini” nelle affascinanti Terme di Caracalla, con partenza fissata per le ore 09:00. È un’iniziativa aperta a tutti, ciclisti esperti e principianti, e possono partecipare biciclette di qualunque tipo, comprese quelle a pedalata assistita. I partecipanti avranno l’opportunità di scoprire il centro di Roma attraverso un percorso che abbraccia i luoghi più rappresentativi della capitale.
Un Percorso Iconico nel Cuore di Roma
La manifestazione gode del sostegno di importanti enti, tra cui l’ASI, il Comune di Roma e la Regione Lazio, oltre a diverse associazioni sportive, come l’Arcobaleno della Speranza O.v.d. e la Locanda dei Girasoli. Durante la pedalata, i ciclisti potranno ammirare monumenti storici come il Circo Massimo, Piazza Venezia e Via del Corso. L’intero percorso si estende per 52 chilometri, con rientro previsto alle Terme di Caracalla alle 17:00. Per chi cerca una sfida meno impegnativa, è prevista la possibilità di fermarsi dopo 20 chilometri, all’Isola Tiberina, dove saranno assistiti da personale qualificato del G.I.P.T. e del Gruppo Scorte Tecniche Vessella.
Un Incontro di Solidarietà e Inclusione
“Pedala per un Sorriso” si distingue come un’associazione no-profit impegnata nell’aiutare chi si trova in situazioni di difficoltà, senza alcuna discriminazione. L’evento ha l’obiettivo di raccogliere fondi per sostenere progetti sia in Italia che all’estero, con particolare attenzione alle aree meno fortunate. È anche un’opportunità per sensibilizzare il pubblico sulle problematiche legate alla povertà e alla malattia. A partire dalla fine del 2021, l’associazione ha acquisito anche la qualifica di Associazione Sportiva Dilettantistica e di Promozione Sociale. Per ulteriori informazioni e per visualizzare la mappa del percorso, visitate il sito ufficiale dell’evento, dove è anche possibile contribuire con una donazione: link per la donazione.
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate
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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda
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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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