Cronaca
Indagine sui titolari di un ristorante romano per un decesso causato da shock anafilattico, le porzioni dei dolci serviti sono state sequestrate.

Il malore fatale dopo aver mangiato una porzione di dolce ha trasformato in tragedia la vacanza di una famiglia inglese nella capitale. Una turista di 14 anni è morta, probabilmente per uno shock anafilattico legato a un’allergia alle arachidi. La Procura di Roma ha aperto un fascicolo d’indagine per omicidio colposo in concorso nei confronti dei titolari della tavola calda di circonvallazione Gianicolense, dove la famiglia aveva cenato. L’incidente è avvenuto poco dopo l’assunzione del dolce, quando la ragazza ha iniziato a mostrare difficoltà respiratorie.
I soccorsi
Le manovre salvavita e la corsa in ambulanza al vicino ospedale San Camillo si sono rivelate inutili. Anche il papà della giovane, sconvolto, ha avuto un malore. Sul luogo del dramma sono intervenuti i poliziotti del commissariato Monteverde e personale della Asl Roma3 per avviare gli accertamenti necessari. È fondamentale stabilire se nel dolce fossero presenti tracce di arachidi e se il menù del locale indicasse correttamente la loro presenza.
Il sequestro
I genitori della ragazza hanno dichiarato di aver comunicato l’allergia della figlia al personale del locale, una circostanza che è ancora in fase di verifica. Gli inquirenti stanno indagando per stabilire se la comunicazione è stata compresa e se ci fossero tracce di frutta secca, non dichiarate nel menù, negli alimenti consumati. È stato disposto il sequestro del menù e delle porzioni di dolci serviti nel locale, e verranno condotte analisi di laboratorio per verificare la presenza di arachidi. Nel frattempo, il medico legale è stato incaricato di eseguire l’autopsia per chiarire le cause esatte del decesso della giovane turista, che era appena arrivata a Roma per godersi una vacanza tra musei e siti archeologici.
Cronaca
Femminicidio a Sula: Ritrovato il cellulare di Ilaria in casa di Mark Samson, che dichiara di averlo dato a sua madre.

SvoltaChocNelCaso: Il killer cambia versione sul telefono della vittima, e la verità è più inquietante di quanto si pensi!
La confessione inaspettata
In un colpo di scena che sta accendendo i riflettori sulle indagini, il killer ha rivelato ai pubblici ministeri di aver passato il telefono della giovane vittima a sua madre, Nors Manlapaz. Questa ammissione ha lasciato tutti a chiedersi cosa altro potrebbe emergere da questa intricata storia di inganni e misteri.
La storia che si sgretola
Prima di questa rivelazione, l’uomo aveva sostenuto di aver gettato il dispositivo in un tombino, una narrazione che ora è stata smascherata come falsa. Gli inquirenti sono in fibrillazione, e i dettagli di questo voltafaccia stanno alimentando speculazioni su possibili nuovi indizi nascosti.Cronaca
L’ex fidanzato e il segreto della valigia misteriosa

MisteroUccisioneARoma Scopri i dettagli scioccanti sul cellulare ritrovato della studentessa uccisa, che potrebbe svelare segreti inimmaginabili! #Roma #Femminicidio #IndaginiSegrete
Il Ritrovamento Scioccante
È stato finalmente ritrovato il cellulare di Ilaria Sula, la giovane studentessa tragicamente uccisa con tre coltellate al collo dal suo ex fidanzato Mark Samson. L’apparecchio, ora sotto sequestro, è stato scoperto a casa di Samson, il reo confesso che ha abbandonato il corpo della vittima in un dirupo nella zona di Capranica Prenestina. Ma cosa potrebbe nascondere questo telefono? Gli inquirenti sono già al lavoro per analizzarlo, alimentando la curiosità su possibili messaggi o prove nascoste che potrebbero cambiare tutto.
Le Indagini in Corso
Intanto, le autorità stanno approfondendo gli esami disposti dalla Procura di Roma sul tablet e sul computer di Ilaria, oltre al cellulare di Samson. I pm, coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, contestano a Samson l’omicidio volontario aggravato dalla relazione affettiva e l’occultamento di cadavere. È incredibile pensare a quante tracce digitali potrebbero emergere, rivelando lati oscuri di questa storia che tiene tutti con il fiato sospeso.Il Racconto Drammatico della Madre
«Sembrava un demonio, ho avuto paura che mi facesse del male». Sono queste le parole agghiaccianti di Nors Man Lapaz, la madre di Mark Samson, durante un interrogatorio in Questura. La donna, ora indagata per concorso in occultamento di cadavere, ha descritto le ore successive al femminicidio avvenuto nell’appartamento di via Homs, nel quartiere Africano. Ha sentito i due discutere animatamente quella mattina, e quando ha bussato alla porta, ha trovato il figlio in uno stato terrificante. Tremava e farfugliava frasi confuse, come «se non lo facevo io, ammazzavano me», lasciando intendere un possibile scenario alternativo che gli inquirenti stanno verificando con attenzione. Ma è lei che potrebbe aver aiutato a ripulire la scena del crimine e a infilare il corpo in una valigia, un dettaglio che fa rabbrividire e solleva mille domande su cosa sia davvero accaduto.
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