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Indagine sul Femminicidio di Camelia Ion: L’Ex Compagno Sotto Sorveglianza Elettronica

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Indagine sul Femminicidio di Camelia Ion: L’Ex Compagno Sotto Sorveglianza Elettronica

Drammatico Femminicidio a Civitavecchia

Camelia Ion è stata uccisa dall’ex Lucian Tuduran, che già aveva denunciato in passato per violenze. L’uomo si trova ora rinchiuso nel carcere di Civitavecchia.

Omicidio al culmine di una lite

L’ha uccisa probabilmente strangolandola, al culmine dell’ennesima discussione. Lucian Tuduran, 41 anni, originario della Romania ed ex campione di kick boxing, è stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario e si trova ora nel carcere di Civitavecchia. La vittima, Camelia Ion, 56 anni, anche lei originaria della Romania, lo aveva denunciato già in passato. Per questo a Tuduran era stato applicato il braccialetto elettronico con il divieto di avvicinarsi a meno di 500 metri alla donna. Qualcosa però non ha funzionato: sembra che la donna non avesse con sé il cellulare collegato all’applicazione per il braccialetto elettronico, che quindi non ha mandato il messaggio di allerta per segnalare la presenza dell’uomo. E così Lucian Tuduran è riuscito a sorprendere la donna, che stava dormendo in un’alloggio di fortuna presso la stazione di Civitavecchia.

Testimone e rapido intervento delle forze dell’ordine

È stata un’altra persona senza fissa dimora a sentire le urla dei due che discutevano, e a trovare poi il corpo di Ion, ormai privo di vita. L’uomo ha lanciato l’allarme, con i carabinieri della locale stazione intervenuti subito sul posto per le indagini. Lucian Tuduran è stato arrestato poco dopo e portato nel carcere di Civitavecchia. Le indagini sul femminicidio sono ancora in corso. Camelia Ion e Lucian Tuduran avevano avuto una relazione in passato, segnata però dalla violenza e dall’alcolismo dell’uomo. Entrambi senza fissa dimora, conducevano una vita difficile e travagliata in strada. Dopo l’ennesima aggressione da parte di Tuduran, Ion lo aveva denuncianto. A lui era stato applicato un braccialetto elettronico, mentre alla donna è stato consegnato un cellulare – non ne aveva uno di sua proprietà – in modo da avere una notifica nel caso il 41enne si fosse avvicinato. Sembra però o che non abbia attivato l’applicazione, o che non avesse con sé il telefono quella notte.

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Spaccio di droga a Roma Nord attraverso un linguaggio in codice per ordinare “metà panino” e “tre litri di vino”

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Spaccio di droga a Roma Nord attraverso un linguaggio in codice per ordinare “metà panino” e “tre litri di vino”

Tre persone sono state arrestate dai carabinieri in un’operazione contro lo spaccio a Roma Nord, a conclusione di un’indagine della procura di Roma coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia. Le operazioni si sono svolte tra Roma Nord e Civita Castellana, in provincia di Viterbo, e hanno portato alla scoperta di un’attività di traffico illecito di sostanze stupefacenti, culminando nel sequestro di 800 grammi di droga.

Le indagini, iniziate nel 2020, hanno rivelato un’organizzazione attiva soprattutto nelle zone di Prima Porta, Formello e Sacrofano. I carabinieri hanno effettuato servizi di osservazione e pedinamento, documentando molte cessioni di stupefacenti, in particolare cocaina, marijuana e hashish. Il sodalizio si presentava con una struttura gerarchica ben definita, come spiegano le autorità: “Uno, in qualità di capo e organizzatore dell’associazione, mettesse a disposizione la sua abitazione quale centrale di spaccio, definisse i turni dei venditori (per assicurare rifornimento costante alla piazza), procurasse ai pusher lo stupefacente da vendere, remunerasse i sodali con una retribuzione (in denaro o in stupefacente) e provvedesse alle spese legali in caso di arresto con i proventi delle cessioni; mentre gli altri due fossero preposti alla custodia, al confezionamento in dosi e allo spaccio al dettaglio della sostanza.”

Dettagli sulla rete di spaccio

Il giro di droga documentato dai carabinieri era di oltre 500 dosi settimanali, per un valore stimato di circa 10.000 euro. Inoltre, gli inquirenti hanno decodificato il linguaggio in codice utilizzato per effettuare ordini, con espressioni come “un litro intero di latte”, “metà panino”, “tre litri di vino”. Nel corso delle indagini, sono stati sequestrati anche 29.000 euro in contante e sono stati segnalati numerosi acquirenti.

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L’uomo in palestra è stato salvato da Angela, la poliziotta fuori servizio.

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L’uomo in palestra è stato salvato da Angela, la poliziotta fuori servizio.

La poliziotta della Questura di Roma, Angela, ha salvato un uomo mentre si trovava in palestra. Fuori servizio e addestrata in tecniche di primo soccorso, ha subito riconosciuto un arresto cardiaco quando l’uomo si è accasciato a terra. In attesa dell’arrivo del personale sanitario, Angela ha praticato un massaggio cardiaco.

Dopo aver constatato che il massaggio non bastava, Angela ha utilizzato il defibrillatore presente in palestra, somministrando due scariche. Secondo i sanitari del 118, le manovre salvavita della poliziotta sono state decisive per la sopravvivenza dell’uomo.

“Tutto è successo in pochi attimi quando Angela, appassionata di sport, finito il turno mattutino, si è recata in palestra per la sua consueta sessione di allenamento. Al suo occhio di poliziotta non è sfuggito quello che stava accadendo. Un uomo sul tapis roulant si è accasciato a terra. Lei capisce subito la gravità, il signore è incosciente e Angela inizia a praticare il massaggio cardiaco. Senza perdersi d’animo si fa portare un defibrillatore automatico, attuando tutte le procedure della tecnica salvavita. – si legge nella nota diffusa dalla questura di Roma – Due scariche non sono sufficienti, ma lei non demorde, continua a massaggiare fino all’arrivo dei sanitari, che trasportano l’uomo in ospedale dove ha ripreso conoscenza ed è ricoverato in condizioni stabili”.

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