Attualità
Le mie parole: un racconto di come si accende una rivolta.

Alberto (nome di fantasia) è un giovane ex detenuto, che ha recentemente concluso la sua esperienza nel carcere minorile di Casal del Marmo, a Roma. In questa intervista, mantenendo l’anonimato, condivide con noi una testimonianza diretta su ciò che accade attualmente all’interno delle carceri italiane, in particolare quelle destinate ai minorenni.
La Terribile Espressione del Malessere
“È angosciante passare le notti insonni, avvertire il soffocante odore di fumi tossici, assistere ai gesti disperati di chi non riesce a sopportare la situazione e dover intervenire per salvarlo”, racconta Alberto, che ha vissuto momenti drammatici durante le rivolte. La sua esperienza diretta nel carcere minorile di Casal del Marmo lo ha messo di fronte a realtà dure e inquietanti.
Le Sommosse in Prigione
Le carceri italiane stanno vivendo un periodo di crescente tensione e sommosse. Un recente evento si è verificato nel carcere di Regina Coeli, dove, la sera del 25 settembre, detenuti di una sezione si sono rifiutati di rientrare nelle loro celle e hanno dato fuoco a materassi.
Per quanto riguarda Casal del Marmo, la rivolta più recente si è consumata il 15 settembre 2024, l’ennesima protesta di una settimana segnata da agitazioni. Anche lì, alcuni detenuti si sono barricati e hanno appiccato incendi, causando ore di panico prima che la situazione potesse tornare alla normalità.
Motivi di Contestazione
Ci si chiede: quali sono le origini di tali esplosioni di rabbia? Alberto offre la sua visione. “Il numero di detenuti è elevato rispetto al personale disponibile. Spesso, per due letti, ci ritroviamo in quattro. E saltare l’ora d’aria, che è vitale per noi, aumenta ulteriormente la frustrazione. La riposta alla nostra esigenza è solo la rivolta. Nessuno ascolta le lettere o i reclami, e quando solleviamo un problema come la mancanza di acqua calda, ci vogliamo risposte immediate”, afferma.
Attualità
Papa Francesco snobba il Vaticano: sepolto nella Basilica di Santa Maria Maggiore

PapaFrancescoFaScandalizzare: Il Santo Padre snobba il Vaticano per una sepoltura inaspettata nella Basilica di Santa Maria Maggiore!
In un colpo di scena che sta facendo discutere il mondo cattolico, Papa Francesco ha deciso di essere sepolto nella Basilica di Santa Maria Maggiore, bypassando il tradizionale riposo in Vaticano. Chiamatelo un “ribelle in tonaca”, ma questa mossa sembra un affronto alle abitudini secolari, lasciando i fedelissimi a chiedersi se il Papa stia mandando un messaggio criptico o solo un po’ di caos tra i cardinali. L’immagine che accompagna questa notizia, scattata di recente, cattura l’essenza di questa basilica iconica che ora diventerà il nuovo punto focale.
La scelta che fa chiacchierare
Questa decisione, annunciata senza troppi giri di parole, ha già scatenato un’onda di reazioni sui social, con alcuni che la definiscono una “riforma papale con stile”. Non è tutti i giorni che un leader religioso opta per un’alternativa così “terra terra”, ignorando le tombe dorate del Vaticano. Immaginate i turisti che si affollano per un selfie con la sua lapide – potrebbe diventare il nuovo spot virale.Reazioni e polemiche in arrivo
Fonti vicine al Vaticano parlano di “sorpresa mista a confusione”, con qualche sussurro di dissenso tra i conservatori. E mentre i dettagli esatti rimangono avvolti nel mistero, questa notizia è destinata a dominare i titoli, attirando l’attenzione di chi ama un po’ di dramma ecclesiastico. Stay tuned per gli aggiornamenti.
Attualità
Emanuela Orlandi, fratello Pietro contro Papa Francesco: “Nessuna ipocrisia, la mia posizione non cambia”

PapaSottoFuoco Pietro Orlandi non si trattiene e accusa il Vaticano di ‘nessuna ipocrisia’ sul caso di sua sorella Emanuela!
L’immagine che sta facendo il giro del web mostra Papa Francesco in un momento di riflessione, ma per Pietro Orlandi, fratello della scomparsa Emanuela Orlandi, è solo l’ennesima facciata del Vaticano. In un’intervista che sta scatenando polemiche, Orlandi non usa mezzi termini, dichiarando che ‘il mio pensiero resta lo stesso’ nonostante le parole del Pontefice. È un colpo basso alla credibilità della Chiesa, o solo un familiare esasperato che dice pane al pane?
La rabbia di un fratello
Pietro Orlandi, da anni in prima linea per la verità sulla scomparsa della sorella nel 1983, non ci è andato leggero con Papa Francesco. Accusandolo di ipocrisia, Orlandi sottolinea come le promesse del Vaticano siano sempre le stesse: parole al vento senza fatti concreti. “Il mio pensiero resta lo stesso”, ha ribadito, lasciando intendere che la Chiesa preferisce coprire scandali piuttosto che risolvere misteri.Vecchio vaticano, nuove accuse
Il caso Orlandi è un classico esempio di come il Vaticano gestisca i suoi segreti, con Pietro che non esita a puntare il dito contro l’istituzione. Fonti vicine alla famiglia sostengono che le indagini siano state ostacolate da anni, e ora le dichiarazioni di Orlandi stanno riaccendendo i riflettori su un intrigo che puzza di corruzione e silenzi comodi.
Cosa succederà dopo?
Mentre il Vaticano potrebbe rispondere con la solita diplomazia, le parole di Pietro Orlandi stanno già diventando virali, alimentando teorie del complotto e dibattiti accesi. Resta da vedere se questa volta il Papa passerà dalle parole ai fatti, o se sarà solo un’altra storia sepolta sotto la coltre di Roma.
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