Madonna di Trevignano, perché Gisella Cardia sarà interrogata in Procura: indagine riguardante le donazioni.

La Procura di Civitavecchia ascolterà la veggente di Trevignano Romano, Gisella Cardia, nell’ambito di un’inchiesta per truffa. Le indagini riguardano le donazioni dei fedeli collegate alle presunte apparizioni e ai messaggi della Madonna.

Le presunte donazioni al vaglio della Procura

L’inchiesta si concentra sulle donazioni raccolte da Gisella Cardia, il cui vero nome è Maria Gisella Scarpulla. La Procura della Repubblica di Civitavecchia ha convocato la veggente per un interrogatorio, previsto per giovedì 10 ottobre, presso il Tribunale. Sarà assistita dal suo avvocato, Solange Marchignoli. La scorsa estate, un ex seguace, Luigi Avella, ha testimoniato contro di lei, rivelando di aver donato volontariamente 123mila euro all’associazione Madonna di Trevignano Ets, gestita dal marito di Scarpulla, Gianni Cardia, anch’egli indagato. Avella ha fornito alla Procura documenti, foto e video relativi alla vicenda.

Il ruolo della statuetta e le apparizioni

Le indagini cercano di chiarire se le donazioni siano collegate a una presunta truffa. Gisella Cardia sostiene di possedere una statuetta della Madonna acquistata a Medjugorje, che lacrima e sanguina, e dice di ricevere regolarmente messaggi divini. Su un terreno a Trevignano Romano, i fedeli si riunivano ogni mese per assistere a quelle che credevano essere apparizioni della Madonna. Tuttavia, un decreto del vescovo Marco Salvi, emesso il 6 marzo 2024, ha dichiarato questi fenomeni non soprannaturali. Ora spetta alla giustizia valutare se i fedeli siano stati tratti in inganno e se la truffa sussista. Gli esiti delle indagini della Procura sono attesi con interesse.

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