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Cronaca

Mamma sotto shock: episodio di violenza sconvolge Viale Regina Margherita.

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Mamma sotto shock: episodio di violenza sconvolge Viale Regina Margherita.

Aggressione in un appartamento: l’incubo di una madre e della figlia

All’apertura della porta, l’aggressore era già presente nell’appartamento, pronto a colpire. Approfittando della sorpresa, è riuscito a entrare e a immobilizzare la donna, frugando alla ricerca di denaro e gioielli. La situazione si è fatta ancor più drammatica con l’arrivo della figlia di 20 anni, che presenta disabilità e ha tentato di soccorrere la madre. L’uomo, visibilmente violento, si è abbattuto su di lei, trascinandola nel soggiorno e costringendola a sdraiarsi sul divano, dove ha brutalmente abusato di lei. Le grida disperate delle due donne hanno attirato l’attenzione dei vicini, che, preoccupati, hanno contattato le autorità competenti. La polizia, intervenuta in tempi brevi, ha arrestato l’aggressore, un uomo di origine africana, che ora è accusato di violenza e violazione di domicilio. Le indagini sono attualmente condotte dagli agenti del commissariato di Porta Pia e Salario.

La sequenza dell’evento

Intorno alle sette del mattino, i vicini, allertati dalle urla provenienti dall’appartamento, hanno prontamente chiamato i servizi di emergenza. Nonostante l’arrivo immediato delle forze dell’ordine, l’aggressione era ancora in corso. Una volta effettuato l’arresto del sospetto, le vittime hanno potuto fornire una prima descrizione dei fatti. Si sospetta che l’aggressore avesse già tentato di entrare, suonando ripetutamente il campanello e bussando alla porta, ma senza ricevere risposta. Con l’apertura della porta, ha colto l’occasione per attaccare la donna e cercare beni di valore. Questo episodio non sembra essere un caso isolato: pare che l’aggressore possa aver pianificato con attenzione la sua entrata, osservando nei giorni precedenti le abitudini delle vittime.

Proseguimento delle indagini

Attualmente, gli investigatori sono al lavoro per approfondire il contesto in cui è avvenuta l’aggressione, raccogliendo testimonianze dai residenti e analizzando prove ulteriori. Le vittime sono in uno stato di profondo shock, con la figlia che richiede cure mediche urgenti a causa del trauma subito. Nonostante le ferite inflitte durante l’aggressione, la madre è riuscita a fornire agli agenti una testimonianza dettagliata, illustrando come l’aggressore sia riuscito a entrare nell’appartamento spingendola con violenza. Le autorità stanno ora verificando possibili collegamenti tra il sospetto e altre attività criminose avvenute recentemente nella stessa zona. Le prossime ore saranno decisive per chiarire ulteriormente la situazione e individuare eventuali responsabilità.

Cronaca

Prime dieci sospensioni effettuate

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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.

Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.

I DANNI

Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.

LA RIAPERTURA

In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.

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Cronaca

Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.

LA SEQUENZA

La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.

SOTTO LA LENTE

Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.

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