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Cronaca

“Manifestazione a favore della Palestina: Fasce di Garanzia per i Diritti in Arrivo!”

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“Manifestazione a favore della Palestina: Fasce di Garanzia per i Diritti in Arrivo!”

La capitale italiana, Roma, si sta preparando a una giornata complessa a causa di uno sciopero previsto nel settore dei trasporti. Organizzato dall’ente nazionale Orsa Trasporti, l’agitazione avrà luogo domani e proseguirà per 24 ore. Le conseguenze di questa protesta si faranno sentire tanto sui cittadini romani quanto sui turisti, con notevoli disagi nel servizio dei trasporti pubblici. Mentre gli scioperi tendono ad avere luogo di venerdì, questa azione, che si svolgerà di sabato, risulta eccezionale. Durante la giornata di sciopero, il servizio sarà attivo solo negli orari imposti dalla legge: dalle 8:30 alle 17:00 e dalle 20:00 in poi. Le reti più a rischio di interruzioni includono quelle gestite da Atac, RomaTpl e altri operatori, compresi i subaffidamenti. Alcuni servizi notturni saranno comunque garantiti, tranne le linee bus contrassegnate dalla lettera “N”.

Possibili manifestazioni e problemi di ordine pubblico

Non si tratta solo di trasporti: la giornata a Roma potrebbe essere ulteriormente complicata da manifestazioni che rischiano di sfociare in disordini. Sebbene non siano state concesse autorizzazioni ufficiali, alcuni gruppi pro-palestinesi hanno annunciato l’intenzione di radunarsi in segno di protesta. In aggiunta alle difficoltà previste, una notizia positiva arriva dalla riapertura della fermata della metropolitana Spagna, un evento che attirerà sicuramente l’attenzione dei viaggiatori.

Riapertura e lavori alla fermata Spagna

Recentemente, Atac ha comunicato il termine della prima fase di lavori nella fermata di Spagna, un intervento che ha richiesto 80 giorni e che ha previsto modifiche significative all’infrastruttura. La stazione, sebbene non completamente terminata, è ora di nuovo accessibile al pubblico e si prevede che i lavori si concludano entro novembre. L’azienda invita gli utenti alla comprensione, poiché vi saranno aree non accessibili e arredi provvisori fino al completamento definitivo. Fra le novità, spicca l’installazione di una pavimentazione in resina, considerata più ecologica rispetto ai materiali tradizionali. Inoltre, Atac ha introdotto un nuovo sistema di drenaggio per risolvere le problematiche relative alle infiltrazioni d’acqua, rinnovando un’area di 1.600 metri quadrati di pavimentazione.

Cronaca

Reddito di cittadinanza mentre era in carcere, chiesto rinvio a giudizio per Alessio Capogna che si fregava lo Stato

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Reddito di cittadinanza mentre era in carcere, chiesto rinvio a giudizio per Alessio Capogna che si fregava lo Stato

Una vita tra sbarre e libertà, quella di Alessio Capogna, 34enne cugino dei pentiti Fabrizio e Simone, noto per i corridoi di piazzale Clodio. Ultima apparizione in tribunale per false dichiarazioni, stavolta senza droga di mezzo. #Roma #CronacaNera #RedditoDiCittadinanza

Lo Scandalo del Reddito di Cittadinanza: Cugino di Pentiti Inganna lo Stato Mentre è Dietro le Sbarre!

In un colpo di scena che fa tremare le istituzioni e fa sorridere i cinici, Alessio Capogna, il 34enne cugino di quei “pentiti” Fabrizio e Simone Capogna – i re del narcotraffico romano che hanno fatto crollare mezza malavita con le loro chiacchiere – è di nuovo nei guai. Stavolta, però, non per droga, ma per aver giocato sporco con i soldi pubblici. Ah, l’ironia della sorte: mentre era in galera, ha trovato il modo di intascare il reddito di cittadinanza. Politica scorretta? Beh, se non è un affronto al contribuente questo…

# La Vita da Carcere e le Comparizioni Infinite di Alessio Capogna

Alessio Capogna ha passato più tempo nei corridoi di piazzale Clodio che in un ufficio postale, nonostante i suoi appena 34 anni. L’ultima volta che l’hanno visto davanti al gup? Pochi giorni fa, e stavolta non per traffici di droga o piazze di spaccio – robe che conosce bene, dato che è cugino di quei pentiti che hanno fatto tremare Roma. No, qui si parla di qualcosa di più “quotidiano”: false dichiarazioni per intascare soldi statali. “False dichiarazioni per il conseguimento del reddito di cittadinanza” – questo è il reato contestato, e diciamocelo, è un capolavoro di burocrazia che suona come una barzelletta su come lo Stato finanzia i furbetti mentre i veri bisognosi aspettano in fila. Il bello è che Capogna lo ha fatto mentre era detenuto, dimostrando che, anche in cella, c’è chi sa ottimizzare il tempo.

# La Truffa del Secolo: Lui, la Compagna e 35mila Euro Sporchi

Coinvolta in questa farsa anche la compagna di Capogna, 37 anni, accusata dello stesso reato. I due avrebbero incassato oltre 35mila euro in due anni, dal gennaio 2021 all’ottobre 2022, fingendo di essere in difficoltà economiche. Peccato che lui fosse in galera, il che, tecnicamente, gli impediva di cercare un lavoro – ma chi se ne importa, vero? Il PM Stefano Musolino ha chiesto il rinvio a giudizio per entrambi, e l’INPS, parte offesa, deve stare a guardare. “Presentavano domanda di reddito di cittadinanza – recita il capo d’imputazione – pur trovandosi nella condizione detentiva che gli impediva la ricerca di un lavoro”. Qui, il commento è d’obbligo: è come se avessero detto allo Stato, “Ehi, siamo poveri… oh, aspetta, uno di noi è in carcere!”, ma senza specificarlo. Un classico esempio di come il sistema del welfare, pensato per aiutare i deboli, finisca per premiare i furbi – e non è che stiamo esagerando, è proprio così!

# La Rete di Spaccio e il Sussidio Improprio: Un Doppione Perfetto

Appena due settimane fa, i carabinieri hanno smantellato una rete di spaccio di cocaina e crack che partiva da San Basilio e arrivava fino a piazza Navona e piazza del Fico. Al vertice? Indovinate un po’, proprio Alessio Capogna, con la moglie al fianco. Ma mentre gestiva il suo impero illegale, ecco che spunta questa storiaccia del reddito di cittadinanza. Il criterio per ottenerlo includeva un periodo minimo di residenza in Italia e, udite udite, “Il richiedente non deve poi essere sottoposto a misura cautelare personale”, come specificato dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. Capogna e la sua compagna hanno ovviamente omesso questo dettaglio, attestando il falso. E qui, un commento ironico: “Il richiedente non deve poi essere sottoposto a misura cautelare personale” – perché, ovviamente, se sei in galera, non dovresti proprio pensare di incassare sussidi, ma evidentemente per alcuni è un optional. Le indagini, partite da un controllo delle forze dell’ordine, hanno portato all’interruzione dei pagamenti e alla richiesta di rinvio a giudizio. Chapeau!

# Le Conseguenze e il Sistema che Geme: Chi Paga per Questi Furbetti?

Questa storia è l’ennesimo schiaffo al contribuente onesto. Il reddito di cittadinanza, ora sostituito dall’assegno di inclusione, era un’idea nobile per combattere la povertà, ma finisce sempre nelle mani di chi sa manipolare il sistema. Per Capogna e la compagna, la Procura sostiene che abbiano illecitamente preso oltre 35mila euro dallo Stato. E ora? Musolino ha fatto il suo lavoro, chiedendo il rinvio a giudizio, ma la domanda virale è: quante altre storie come questa ci sono là fuori? Un po’ politicamente scorretto dirlo, ma forse è ora di stringere le maglie, prima che il welfare diventi solo un bancomat per i criminali. Questa notizia ha già tutto per diventare virale: dramma, ironia e un bel po’ di rabbia popolare. Stay tuned!

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A casa di Carlo Massarini: vive in una torre musicale con sedicimila dischi, un vero paradiso per nerd del vinile

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A casa di Carlo Massarini: vive in una torre musicale con sedicimila dischi, un vero paradiso per nerd del vinile

Scopri la torre millenaria di Carlo Massarini, il re del vinile con oltre 16mila dischi, dove vive con la sua famiglia e i suoi cani musicali. Un mix di passato e futuro che fa discutere. #Vinile #Musica #StileDiVita #RomaNord


Pietra su pietra, vinile su vinile, Carlo Massarini, l’uomo multimediale per eccellenza, ha scelto di vivere in una torre antica nella campagna romana, dove ogni muro sembra pulsare al ritmo di una sinfonia eterna. Le spesse mura sono lasciate grezzi, un omaggio al passato, mentre le pareti sono tappezzate da oltre 16mila dischi, una collezione che farebbe invidia a qualsiasi DJ di oggi. Massarini, noto per il suo storico programma "Mister Fantasy" dove ha introdotto per primo i videoclip in tv, ha però una confessione che fa sorridere: «Guardo tutte queste copertine sapendo che la maggior parte di quei brani non li ascolterò mai». Ecco un’ironia che solo un collezionista di vecchia scuola può comprendere.


La Famiglia e i Dischi

La sua famiglia si riunisce nel soggiorno con vista sul giardino, ognuno con un disco in mano che li rappresenta. Sembra una scena uscita da un film, ma è solo una foto di Adriano Scognamillo. Massarini, vestito di nero dopo anni di bianco esclusivo, mostra una maglietta colorata di Keith Haring sotto la maglia. Nella foto, lui stringe "Mr. Fantasy" dei Traffic, mentre la moglie Roberta tiene "Sticky Fingers" dei Rolling Stones. I figli scelgono i loro dischi: Daniele "C’è chi dice no" di Vasco Rossi, Marco "Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band" dei Beatles, Andrea "The Dark Side of the Moon" dei Pink Floyd e Alessandro "In the Court of the Crimson King". Una famiglia unita dalla musica, ma divisa dai gusti.


La Collezione di Massarini

Massarini confessa il suo amore per i vinili: «Sono nato con i vinili, li amo anche come oggetti, a differenza dei miei figli che la musica fisica non sanno cosa sia e non li ho mai visti prendere un Cd». La sua discoteca è organizzata con precisione quasi maniacale: per generi e poi in ordine alfabetico, dal rock al world music, tutto archiviato anche in hard disk da 6 tera. Il suo primo 45 giri? "Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte", con un litro ancora presente nel frigo tra frutta, verdura e succo d’aloe. E il primo LP? "Beatles for Sale", comprato in terza media. Un uomo con una storia che si intreccia con la musica.


La Torre e l’Uomo

Nel cuore della torre, Massarini si posa su una poltrona di Marcel Breuer come su un trono, circondato da colonne di vinili che arrivano fino al soffitto. «Vivo qui da trent’anni, è un luogo che funziona bene sia con la musica che nel silenzio». La sua scelta di colonna sonora per la torre è "In Your Eyes" di Peter Gabriel, una fusione di moderno, ancestrale e tribale, proprio come il suo arredamento, con maschere senegalesi e lance africane. La casa è un mix di oriente e occidente, con la statua di Ganesh sul tavolo e il verde del giardino che invade l’interno. Anche i cani di casa, Samba e Rap, sembrano avere un’anima musicale, essendo Weimaraner.


Una torre d’avorio che per Massarini è un rifugio connesso al mondo, dove la solitudine è scelta e non imposizione. La moglie Roberta preferirebbe la città, ma lui è un freelance, giornalista, scrittore, fotografo, autore tv e radiofonico, nonché amico immaginario di Vincenzo Malinconico nella serie di Rai1. «La casa è il mio ufficio, un luogo protetto». Passa le giornate tra web, architettura, archeologia, affascinato dalle antiche civiltà. La torre, con la sua storia millenaria, è avvolta nel mistero, proprio come piace a Massarini, che ama l’esoterismo. «Questa casa ha una sua anima e su quell’anima abbiamo poggiato le nostre vite». Un’esistenza che si fa notizia, virale per la sua eccentricità e profondità.

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