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Cronaca

Mario Riceve Supporto Economico e Opportunità di Lavoro

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Mario Riceve Supporto Economico e Opportunità di Lavoro

Un’iniziativa da parte di Cristina Mezzaroma per Mario

Mentre gustava un caffè e leggendo il giornale, Cristina Mezzaroma ha avuto modo di conoscere la vicenda di Mario, un uomo di sessant’anni disoccupato, la cui vita era segnata da grandi difficoltà. Le parole scritte sull’articolo tratteggiavano un’immagine di chi sta lottando, dando vita a un forte sentimento di empatia in Cristina. Decisa a fare la differenza, ha scelto di barcamenarsi in un modo che avrebbe potuto stravolgere la sorte di Mario.

L’atto di solidarietà

Senza indugi, Mezzaroma ha contattato la redazione del giornale nella speranza di poter entrare in contatto con Mario. La sua intenzione era chiara: restituire dignità a una persona che sembrava essere stata dimenticata dalla società. Con grande sorpresa, ha coinvolto anche il suo team nella ricerca di un’occupazione per Mario, percependolo non solo come un disoccupato ma come un individuo con una propria storia e potenziale. Grazie a questa intraprendenza e al sostegno del suo staff, Mario ha finalmente trovato lavoro come custode, una posizione che gli consente di mantenere la sua famiglia e riacquisire la fiducia in se stesso.

Un nuovo inizio per Mario

Non si è limitata a offrirgli una nuova occupazione; Cristina si è anche preoccupata delle necessità immediate di Mario garantendogli un anticipo sul primo stipendio. Questa azione non solo ha alleviato la sua situazione critica, ma ha infuso nuova speranza nell’uomo, permettendogli di guardare al futuro con ottimismo. L’intraprendenza di Mezzaroma ha mostrato chiaramente come anche piccoli gesti possano cambiare concrete realità, aiutando le persone a rialzarsi e affrontare le sfide con dignità e determinazione.

Un impegno più ampio

L’iniziativa di Cristina non rappresenta un’azione isolata, bensì fa parte di un più ampio progetto sociale che abbraccia il supporto a giovani e bambini. La sua storia è un esempio potente di come atti di gentilezza e solidarietà possano avere un impatto significativo tanto nel presente quanto nel futuro delle persone. In questo modo, Mezzaroma sottolinea l’importanza di unire le forze per contribuire a un cambiamento positivo nella società.

Cronaca

Prime dieci sospensioni effettuate

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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.

Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.

I DANNI

Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.

LA RIAPERTURA

In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.

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Cronaca

Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.

LA SEQUENZA

La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.

SOTTO LA LENTE

Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.

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