Attualità
Militare scomparso durante addestramento al lago di Bolsena: avviate le ricerche

L’allarme è scattato nel primo pomeriggio di oggi: durante un’esercitazione, si sono perse le tracce di un militare al lago di Bolsena. Ricerche in corso.
È successo durante un’esercitazione militare al lago di Bolsena, nel Viterbese: un militare dell’esercito alla fine dell’addestramento, è risultato essere disperso. Le tracce si sono perse nel primo pomeriggio, dopo un addestramento nelle acque davanti al comune di Capodimonte, uno di quelli che bagna il lago. Sono scattate immediatamente le ricerche per cercare di rintracciarlo al più presto.
Disperso un soldato durante un’esercitazione al lago di Bolsena: cosa è successo
L’allarme è scattato nel primo pomeriggio di oggi, martedì 22 ottobre 2024, al lago di Bolsena, nelle acque antistanti Capodimonte. Il giovane disperso era coinvolto in un’esercitazione oggi. Non è ancora chiaro se si sia trattato di un addestramento in elicottero o di un’attività che prevedeva delle immersioni. Ciò che è certo è che non, non appena scattato l’allarme, sul posto sono arrivati gli agenti e i militari che si trovavano ancora nella zona hanno subito iniziato a perlustrare il territorio sia a bordo degli elicotteri che sui gommoni, nelle acque del lago.
Le ricerche in corso del militare disperso
Non appena allertati, sul posto le forze dell’ordine si sono subito messe alla ricerca del giovane. Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco di Viterbo e di Gradoli, oltre a due elicotteri Aves che stanno perlustrando il territorio volando a bassa quota in zona Bisenzio, dove è stata chiusa la strada d’accesso. Presenti anche due gommoni dell’Aves che, invece, stanno analizzando il lago insieme ai vigili del fuoco in moto d’acqua.
Sono inoltra arrivati anche i vigili del fuoco, ma sono stati chiamati anche i sommozzatori da Firenze. Sul posto, anche i carabinieri e gli operatori del personale sanitario del 118, con ambulanza e automedica.
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Articolo in aggiornamento
Attualità
Ladri derubano rider di telefono, soldi e moto mentre lavora: seconda volta in 24 ore

RiderSottoAttacco Un rider di Roma derubato per la seconda volta in sole 24 ore – scopri i dettagli di questa inquietante escalation di crimini urbani!
Immaginate di essere in sella alla vostra moto, consegnando cibo per le strade affollate, quando improvvisamente vi ritrovate senza telefono, soldi e mezzo di trasporto: è esattamente ciò che è accaduto a un rider nella capitale, in un doppio episodio che sta facendo discutere e che solleva interrogativi sulla sicurezza dei lavoratori in prima linea. Secondo quanto emerso, il primo furto ha colpito il rider mentre era impegnato in una consegna, con i ladri che hanno agito rapidamente per sottrargli beni essenziali, lasciando lui e i suoi colleghi in allerta.
La sequenza degli eventi
Gli incidenti si sono verificati in rapida successione, con il secondo furto che ha ripreso lo stesso modus operandi: ladri che approfittano della vulnerabilità dei rider durante il lavoro. Fonti locali riportano che il rider, già scosso dal primo episodio, è stato preso di mira di nuovo, alimentando paure diffuse tra chi opera nelle consegne a domicilio.Le implicazioni per la sicurezza
Questa serie di furti non è solo un caso isolato, ma un segnale preoccupante per la comunità dei rider, che ogni giorno affronta rischi per le strade. Esperti del settore stanno monitorando la situazione, chiedendosi se misure più stringenti possano prevenire simili episodi in futuro – e tu, cosa ne pensi di questa onda di crimini?
Attualità
Dall’assalto ai fiori, ai selfie davanti il Papa morto. Il trionfo dell’apparire

Come è triste questa vita fatta di immagine, apparenza e superficialità.
I tempi cambiano, ma forse in peggio. La morte di Papa Francesco è l’emblema più lampante di come nemmeno la fede cristiana sia riuscita ad arginare lo strapotere dei social.
Rubare i fiori da piazza San Pietro come souvenir il giorno della annuncio della morte del sommo pontefice, prendersi la copia dell’osservatore Romano e rivenderla online a 500 euro e infine farsi i selfie davanti la salma di Papa Francesco, sono un segno inequivocabile che adesso tutto va condiviso e annunciato sui social network.
Alla fine anche lucrare sulle disgrazie altrui, per prendere qualche like in più, non è poi così male, soprattutto se questo serve per far salire il cima all’algoritmo il proprio profilo social.
Nella società dell’iperdemocrazia mascherata, dove il politicamente corretto è l’undicesimo comandamento e nessuno può mettere più dei paletti alla moralità altrui, la cultura, la moralità e la dignità umana si trovano in forte difficoltà.
Alla ricerca di una guida politica e spirituale che non sia quella dei social e del profitto a tutti i costi, non ci resta che lottare affinché la. vita umana non diventi una passarella dove vince chi prende più like.
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