Cronaca
Nel periodo natalizio si prevede un aumento dei casi. I medici di base hanno già immunizzato 200mila persone.

Oltre duecentomila persone si sono già vaccinate contro l’influenza di stagione a Roma e nel Lazio, mentre cominciano ad aumentare anche i numeri delle iniezioni contro il Covid. Con la partenza delle campagne di prevenzione promosse dalla Regione, e con l’arrivo delle prime ondate di maltempo tipicamente autunnali, è partita la corsa al vaccino. Certo, i numeri non sono quelli del periodo pandemico, ma al momento sembra che i cittadini, soprattutto quelli delle categorie più a rischio, stiano rispondendo secondo le aspettative. «Sta andando molto bene, anche meglio del previsto», conferma Pier Luigi Bartoletti, leader romano e vice segretario nazionale della Fimmg, la federazione dei medici di base. Risultati a cui stanno dando una grossa spinta gli stessi dottori di famiglia, oltre ai pediatri, alle farmacie che aderiscono alle campagne e ai centri vaccinali di Asl, ospedali e Rsa. «Le vaccinazioni sono il miglior strumento, universalmente riconosciuto e sicuro, per prevenire le malattie infettive, non soltanto del singolo, ma dell’intera collettività – sottolinea il governatore Francesco Rocca – Invito soprattutto le categorie più a rischio a immunizzarsi, proteggendo in questo modo loro stessi e gli altri». Il picco dell’epidemia influenzale è previsto per il periodo di Natale, anche se molto dipenderà dal clima di questi mesi e, ovviamente, dalla progressione nella diffusione del virus.
Il Trend delle Vaccinazioni
Sul fronte della prevenzione dell’influenza, fino a lunedì nella Capitale e nel resto del territorio regionale si sono vaccinate 215.985 persone: tra queste, 186.903 lo hanno fatto dai medici di base, 15.194 dai pediatri di libera scelta, 7.608 nelle farmacie e 6.280 negli altri centri vaccinali. Numeri più piccoli per i vaccini anti-Covid, ma solo perché operativamente la campagna è partita leggermente dopo: 5.444 gli assistiti finora coinvolti, di cui 2.868 dai dottori di famiglia, e 2.576 nei centri appositi. In questi giorni stanno iniziando a praticare le iniezioni le farmacie aderenti all’iniziativa, che hanno predisposto le agende per le prenotazioni, e a breve cominceranno anche i pediatri, con cui la Regione ha sottoscritto i relativi accordi. «La vaccinazione Covid sta lentamente decollando, con una richiesta maggiore di quella che pensavamo – commenta Alberto Chiriatti, vicesegretario regionale della Fimmg – La possibilità di co-somministrazione dei due vaccini aiuterebbe. Ma il fatto che il vaccino per Covid non è in monodose ma ancora in flaconcini da sei dosi complica un po’ l’adesione, per problemi logistici e organizzativi».
Consigli e Previsioni per la Stagione
Lo scorso anno, il Seresmi, il Servizio regionale per il controllo delle malattie infettive, «ha stimato circa 1,3 milioni di casi nel Lazio di sindromi simil-influenzali nella stagione autunno-inverno (quindi malattie lievi dovute all’influenza o tutte quelle malattie causate da altri virus respiratori che hanno sintomi simili). Si stima, quindi, che il 22% della popolazione regionale abbia avuto sintomi simil-influenzali. Sono stati inoltre segnalati nella stessa stagione 71 mila positivi al Covid grazie al sistema di sorveglianza nazionale e regionale». Per questo, è verosimile pensare che almeno una di queste patologie colpirà in modo palese intorno al 30% dei cittadini del Lazio, con un particolare picco nelle aree a più alta densità abitativa come Roma. E, considerando i casi Covid che sfuggono alla tracciabilità, si può immaginare come almeno 1,4 milioni di romani potranno essere colpiti da qui alla primavera. «Va praticato il buonsenso e il senso civico – aggiunge l’epidemiologo Francesco Vairo – ed è bene non dimenticarsi delle regole di igiene che abbiamo seguito già durante la pandemia». La virologa Alessandra Vergori dello Spallanzani sottolinea: «È possibile vaccinarsi insieme contro Covid e influenza, in modo sicuro ed efficace. Contro Covid-19 è utile per ridurre il rischio di gravi esiti, ricoveri e decessi».
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Le Testimonianze
Immaginate la sorpresa quando Papa Francesco, con la sua umiltà disarmante, strinse la mano a nonna Rosina nella Casa della Carità della parrocchia di San Gregorio Magno, dandole la forza per affrontare la malattia. L’allora parroco Don Renzo Chiesa ricorda vividly quel momento: “Quando scese dall’utilitaria, chiese: ‘Ma questa è la famosa Magliana?'”. E non è finita qui: in un incontro esclusivo a Corviale con l’associazione Piacca, che aiuta chi ha avuto guai con la giustizia, Francesco volle ascoltare storie personali. Massimiliano Lustri, un tempo noto come “Er tapparella”, racconta: “Rise a crepapelle ascoltando i miei aneddoti, come quella volta che in un appartamento finii per pranzare con un’anziana”. Quell’incontro magico cambiò tutto: i ragazzi dell’associazione si reintegrarono nella società e ancora oggi portano al collo il rosario regalato dal Papa.
L’Abbraccio
E se vi dicessimo che un semplice abbraccio del Papa ha consolato un bimbo e lasciato un segno indelebile? Durante la visita alla parrocchia San Paolo della Croce al Serpentone, Francesco abbracciò Emanuele, un ragazzino di 8 anni, che con voce tremante gli chiese: “Mio papà è morto, era ateo, ma ci ha fatto battezzare, ora dov’è? Sta in paradiso?”. Il parroco Don Roberto Cattaneo, ancora emozionato, rivela: “Negli anni, il Pontefice mi chiamava per sapere come stava Emanuele”. Oggi, a 17 anni, Emanuele si è commosso profondamente alla notizia della scomparsa di Francesco, sostenuto dalla mamma Elisabetta Pacciotti: “Per lui è come aver perso un altro papà; il Papa lo rassicurò dicendo che suo padre era sicuramente in paradiso”. Ma le sorprese non si fermano: durante la pandemia, Francesco chiamò inaspettatamente per una benedizione in streaming, dimostrando un’umiltà che lascia senza parole. E poi, c’è la storia di Cinzia Desiati, la mamma di Fabrizio Di Bitetto, morto in un incidente: “Ricevetti una telefonata da un numero privato: ‘Sono Papa Francesco, non è uno scherzo’. Quella chiacchierata fu come una carezza, e mantenne la promessa invitandoci in Vaticano”.L’Incontro
Preparatevi a storie che vi faranno riflettere: Francesco era maestro nell’incontrare chi ne aveva più bisogno, come quando abbracciò Serena, una mamma che aveva perso la figlioletta Angelica. Oppure, nella parrocchia di Santa Bernadette Soubirous a Colli Aniene, dove in un ritrovo informale ascoltò i giovani dell’oratorio, rispondendo a domande su come pregare: “È importante sentire lo sguardo di Dio e vivere la ‘chiesa in uscita’, scendendo in strada per aiutare”. E chi dimentica quando si riunì in preghiera nel cortile di un condominio in via della Palmarola, senza preavviso, raccomandando alle famiglie: “Ascoltate i vostri figli”. Persino in centro, fece capolino nel negozio di dischi in via della Minerva o dal fidato ottico Alessandro Spiezia in via del Babuino: “Venne di persona per le lenti, dicendo che ‘dall’ottico si va di persona’. La sua umiltà mi ha sempre spiazzato; non voleva sprechi e con me aveva un’amicizia che mi ha riempito il cuore”.
Cronaca
A Roma, il drammatico confronto tra una madre e un aggressore con il figlio di 4 anni al fianco

Hai mai immaginato un tranquillo pomeriggio con tuo figlio trasformarsi in un incubo per colpa di un aggressore ubriaco? #Roma #Esquilino #MinacciaNotturna
L’Incidente Sconvolgente nel Cuore di Roma
Un pomeriggio apparentemente sereno si è trasformato in un momento di puro terrore per una mamma e il suo bambino, mentre camminavano nei pressi di piazza Dante, nel vivace rione Esquilino. L’uomo, di origini straniere e visibilmente alterato dall’alcol, brandiva il collo di una bottiglia di vetro, creando un’atmosfera di paura e tensione inaspettata.
La Testimonianza della Mamma Terrorizzata
Anna M. ha raccontato i dettagli di quell’incontro agghiacciante: “Erano circa le 18 e io e mio figlio stavamo tornando a casa dopo una giornata al parco. Il bambino era stanco ma felice, e le giornate più lunghe rendevano tutto così piacevole”. Ma improvvisamente, l’uomo ha iniziato a seguirli, accelerando i passi e gridando insulti, lasciando la donna in preda al panico.L’Aggressione e il Momento di Paura
Nonostante i tentativi di distrarre il piccolo e accelerare, l’aggressore li ha raggiunti, afferrando il braccio della mamma e puntandole il collo della bottiglia quasi in faccia. “Voleva soldi e il bambino ha iniziato a piangere, mentre lui rideva in modo inquietante”, ha spiegato Anna. Per liberarsi, ha dovuto cedere 50 euro, sperando che l’incubo finisse lì e che l’uomo scomparisse. Da quel momento, il piccolo è rimasto profondamente scosso, e la mamma ora si chiede come vivere in un quartiere dove eventi del genere sembrano all’ordine del giorno.
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