Attualità
Padre accusato dell’omicidio della moglie con una mazza

Il Giardino Segreto, in occasione della giornata mondiale delle bambine e delle ragazze, si è fatto portavoce di una nuova campagna di sensibilizzazione sulla violenza domestica come parte del Progetto Airone. Durante l’evento, Riccardo, un giovane orfano di femminicidio, ha condiviso la sua testimonianza toccante. All’età di otto anni, Riccardo ha perso sua madre, assassinata dal padre nel 2005. Ora, dopo diciotto anni di prigionia, il padre è libero, ma la testimonianza di Riccardo continua a gettare luce su un dramma ancora presente.
Maltrattamenti e segnali di violenza
“Il giorno in cui mio padre ha ucciso mia madre è successo tutto molto in fretta”, racconta Riccardo. Sebbene non abbia assistito direttamente all’omicidio, gli effetti di quell’evento rimangono con lui. Ha sofferto di amnesia e ha pochi ricordi dell’infanzia, ma sottolinea l’importanza di elaborare il dolore attraverso la condivisione. Prima della tragedia, c’erano segnali di violenza nella famiglia ed erano noti anche a molte persone nella comunità. Nonostante queste consapevolezze, il crimine è avvenuto e ha strappato via entrambi i genitori a Riccardo in un istante, lasciandogli un senso di isolamento.
Riccardo esprime la necessità di professionisti formati che sappiano lavorare con bambini che, come lui, hanno subito traumi simili. Ringrazia il Progetto Airone, grazie al quale ha incontrato altri giovani con storie similari e da cui ha ricevuto sostegno e comprensione.
Il Progetto Airone e la campagna contro la violenza domestica
Il Progetto Airone funge da pilastro dell’iniziativa, fornendo supporto concreto ai bambini orfani di crimini domestici. Attraverso una rete di esperti, questi giovani ricevono un’educazione personalizzata e una dotazione finanziaria fino a 10.000 euro per garantire pari opportunità.
Patrizia Schiarizza, avvocata e presidente de Il Giardino Segreto, evidenzia l’importanza dell’alleanza stretta con le famiglie e il reciproco rapporto di fiducia instaurato. La campagna “Una relazione è un luogo di libertà” mira a prevenire il femminicidio tramite immagini che illustrano situazioni di vita quotidiana dove la violenza può manifestarsi. L’iniziativa intende sensibilizzare sia uomini che donne, rendendo evidente che i pericoli della violenza domestica minacciano anche i figli. Per chiunque abbia bisogno di aiuto o desideri saperne di più, è disponibile il numero verde 800990044.
Attualità
Arresto di padre e figlio trovati con 250mila euro falsi, una pistola e munizioni tenute illegalmente

Due uomini, un padre di 73 anni e un figlio di 48 anni, sono stati arrestati a Pomezia (Roma) per possesso di oltre 20mila euro in banconote false, unitamente a armi e munizioni detenute illegalmente.
Nella giornata di sabato 22 febbraio, i carabinieri della stazione di Torvaianica, in collaborazione con l’Aliquota operativa, hanno effettuato una perquisizione nell’abitazione dei due durante un’attività info-investigativa. Durante l’operazione, sono stati trovati 20.500 euro in banconote da cento euro, una pistola scacciacani priva del tappo rosso e diverse munizioni, tra cui 28 a salve, sei cartucce calibro 22 e 60 cartucce calibro 12. Tutti gli oggetti sono stati sequestrati poiché detenuti illegalmente.
I due arrestati, già noti alle forze dell’ordine, dovranno ora rispondere alle accuse di detenzione di monete contraffatte e di armi.
Attualità
Arrestato per aver cercato di sfondare la porta di casa dell’ex fidanzata e per aver tentato di aggredire i carabinieri.

Un uomo di 67 anni è stato arrestato per aver perseguitato l’ex compagna, tentando anche di sfondare la porta di casa sua. L’episodio è avvenuto la sera di venerdì 21 febbraio a Tor Vergata, quando la donna ha contattato il numero unico delle emergenze 112, segnalando che l’ex si stava tentando di entrare nella sua abitazione. I carabinieri sono intervenuti, arrestando l’uomo in flagranza di reato.
La dinamica
Secondo la vittima, l’ex compagno ha iniziato a colpire ripetutamente il portoncino d’ingresso con calci e pugni nel tentativo di entrare. Non accettando la fine della relazione, il 67enne ha perseguitato la donna per lungo tempo. Dopo l’ennesimo tentativo di intrusione, la vittima ha deciso di contattare le forze dell’ordine.
L’arresto
L’uomo, che si trovava in stato di ebbrezza, ha cercato di aggredire i carabinieri con una bottiglia di vetro per sfuggire al loro controllo, ma non ha causato feriti. Dopo essere stato bloccato, è stato portato in caserma per le procedure di rito e successivamente trasferito nel carcere di Regina Coeli, dove il Tribunale ha convalidato il suo arresto.
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