Cronaca
Paura al Parco di Piazza Dante: Un Vandalismo Inaspettato Sotto Gli Occhi dei Bambini
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La Situazione Del Parco di Piazza Dante: Un Luogo Abbandonato a Roma
Il parco di Piazza Dante, situato nel quartiere Esquilino di Roma, si presenta in condizioni di completo degrado. La presenza di sporcizia, atti vandalici e un clima di insicurezza hanno trasformato questo spazio pubblico in un’area poco invitante per i residenti del quartiere.
Scene Inquietanti: La Testimonianza di una Madre
Recentemente, una madre ha voluto condividere la sua esperienza dopo una visita al parco con la figlia. “Era intorno all’ora di pranzo quando sono arrivata. Già all’ingresso ho notato due giovani che consumavano birra sulle altalene pensate per i bambini. Quando mi sono avvicinata, mi hanno guardata con un’espressione di fastidio”.
Giochi Inutilizzabili e Decadenza
La situazione non è rosea per quanto riguarda le strutture ludiche destinate ai più piccoli. La donna ha notato che diversi giochi versano in uno stato di grave disfacimento. “Entrambe le altalene erano completamente rovinate. Sospetto che siano crollate sotto il peso e anche l’altalena per i più piccoli ha la catena spezzata. Inoltre, ho visto che una casetta di legno, già malconcia, è stata distrutta ulteriormente dai ragazzi. Era già in pessime condizioni, ma adesso è irriconoscibile”. Tale scenario ha generato panico tra i bambini presenti, che hanno assistito impotenti a questi atti di vandalismo.
Inefficienza e Abbandono: La Questione della Sicurezza
L’incuria del parco è ulteriormente evidenziata dalla quantità di spazzatura che si accumula incessantemente, creando un ambiente poco salubre. “La fontanella che si trova all’ingresso del parco è ormai utilizzata da diversi senzatetto come doccia,” ha spiegato la madre, esprimendo la propria frustrazione. I cittadini del quartiere si lamentano da tempo per l’assenza di interventi da parte delle autorità. “Ho cercato di contattare le forze dell’ordine, ma dopo un lungo attesa, mi hanno detto che non era compito loro e nessuno è intervenuto. Ho ricevuto suggerimenti di recarmi in commissariato, ma con le lunghe file potrebbero non esserci risultati”.
La Speranza dei Residenti
I residenti del quartiere Esquilino auspicano un sollecito intervento da parte delle autorità competenti, nella speranza che il parco di Piazza Dante possa tornare ad essere un luogo sicuro e accogliente per tutti. Solo così si potrà ristabilire la dignità di uno spazio che, al momento, rappresenta un triste esempio di abbandono.
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate
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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda
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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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