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Persona colpita da frequenti attacchi di panico.

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Persona colpita da frequenti attacchi di panico.

Un caso di stalking ha recentemente scosso l’opinione pubblica: un giovane è stato denunciato per stalking, tentata violenza privata, sostituzione di persona e diffamazione nei confronti della sua ex fidanzata. Secondo quanto riportato dai media, il ragazzo avrebbe perseguitato la giovane con centinaia di chiamate e messaggi, rendendole la vita impossibile e costringendola a cambiare le sue abitudini.

Una relazione che si trasforma in incubo

Giulia, la vittima, vive a Roma e aveva conosciuto il ragazzo a Barcellona. Nonostante la distanza, la coppia aveva deciso di proseguire nella relazione, con lui residente a Milano. Tuttavia, la situazione è presto degenerata a causa dell’atteggiamento ossessivo del ragazzo. La sua gelosia si manifestava attraverso telefonate continue e tentativi di controllo, arrivando al punto di violare l’account WhatsApp di Giulia per leggere i suoi messaggi. Di fronte a questo comportamento, Giulia ha scelto di porre fine alla relazione, ma le molestie non si sono fermate.

La spirale delle molestie

Il quotidiano La Repubblica ha raccolto la testimonianza di Giulia, che ha descritto il clima di terrore vissuto a causa del suo ex. “Se non rispondevo ai messaggi in pochi secondi mi telefonava immediatamente per sapere cosa stessi facendo, anche durante i miei turni di lavoro”, ha raccontato Giulia. Ha deciso di cancellare i suoi account social, ma il ragazzo ha continuato a perseguitarla, creando falsi profili con foto rubate e modificate. Nonostante gli sforzi per sfuggirgli cambiando il suo username sui social, il giovane riusciva a rintracciarla, facendola vivere in uno stato costante di paura.

La decisione di denunciare

Stremata dalle continue molestie e dagli attacchi di panico che le impediscono di condurre una vita normale, Giulia ha deciso di denunciare l’ex fidanzato. Le autorità stanno ora valutando il caso e il giovane potrebbe affrontare un processo, qualora il giudice decida per il rinvio a giudizio. Questa vicenda mette in luce ancora una volta le difficoltà incontrate dalle vittime di stalking e la necessità di azioni legali efficaci per proteggerle.

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Una 73enne viene azzannata alla mano da un cane, il padrone scappa. Il figlio: “Forse dovrà essere operata”

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Una 73enne viene azzannata alla mano da un cane, il padrone scappa. Il figlio: “Forse dovrà essere operata”

Momenti di paura a Monteverde lunedì 17 febbraio 2025, quando una donna di 73 anni è stata aggredita da un cane al guinzaglio. Il figlio della vittima, Emiliano, ha dichiarato a Fanpage.it: “Il padrone è scappato via senza prestare soccorso”.

La dinamica dell’incidente

La donna, di nome Patrizia, stava passeggiando con un’amica in via Fonteiana, all’altezza del civico 111, vicino all’istituto Federico Caffè, quando il cane si è avvicinato e l’ha azzannata alla mano, provocandole una ferita che ha iniziato a sanguinare copiosamente. “Mi ha chiamato l’amica che si trovava con lei per dirmi che mia madre era stata azzannata mentre passeggiavano insieme,” ha raccontato Emiliano. Il padrone del cane, dopo aver assicurato che avrebbe chiamato aiuto, ha abbandonato la scena.

L’intervento dei passanti

La situazione ha attirato l’attenzione di alcuni passanti, incluso un giovane che ha attraversato la strada per soccorrere Patrizia. “La ferita alla mano continuava a perdere davvero molto sangue,” ha affermato Emiliano. Mentre il giovane prestava aiuto, il padrone del cane è fuggito. “Il ragazzo che ha soccorso mia madre mi ha detto che dovrebbe trattarsi di una persona che vive nella zona,” ha aggiunto.

Condizioni di Patrizia e denuncia

Dopo l’incidente, il giovane ha fornito una prima fasciatura e ha chiamato i soccorsi: Patrizia è stata portata in ospedale per ricevere cure. Emiliano ha confermato che “ora mia madre sta meglio,” specificando che non ha subito danni ai tendini o alle ossa, ma potrebbe necessitare di un intervento chirurgico per ricostruire la pelle. È stata presentata denuncia contro ignoti, inclusa quella per omissione di soccorso.

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Arresto di un ricercato internazionale a Roma per il traffico di merce contraffatta dalla Cina alla Colombia

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Arresto di un ricercato internazionale a Roma per il traffico di merce contraffatta dalla Cina alla Colombia

I poliziotti hanno intercettato e arrestato a Roma un 35enne ricercato a livello internazionale per un mandato di arresto con estradizione negli Stati Uniti. Il soggetto, di origini colombiane, era parte di una rete di riciclaggio e traffico di droga e ora si trova nel carcere di Regina Coeli, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

La rete di riciclatori di denaro

Il trentacinquenne ha fatto parte, per dieci anni, di una rete di riciclatori di denaro e trafficanti di droga guidata da cittadini colombiani con sede a Guangzhou, in Cina. Era direttore generale di una compagnia di navigazione internazionale, coinvolta nel traffico di merce contraffatta. Tra agosto e dicembre 2011, le autorità colombiane hanno sequestrato ventidue container contenenti articoli vari, per un valore complessivo di oltre 54 milioni di dollari.

Intercettato grazie a un sistema di allerta

Le forze dell’ordine internazionali erano sulle tracce del ricercato da anni. Gli agenti del Commissariato Viminale lo hanno identificato grazie al sistema alert “alloggiati”, attivato in un hotel di Roma. Durante un controllo, in collaborazione con il Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia, hanno verificato l’esistenza di un mandato di arresto provvisorio emesso nel febbraio 2016 dalle autorità statunitensi per il reato di riciclaggio. Negli Stati Uniti, tali reati possono portare a una condanna fino a vent’anni di reclusione.

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