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Possibile errore di presenza degli operai sul posto

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Possibile errore di presenza degli operai sul posto

Se non erano formati per intervenire sugli ascensori, perché si trovavano lì?”, questa è la domanda a cui cercano di trovare risposta inquirenti e sindacato dopo il crollo dell’ascensore che ha provocato la morte di un operaio e il ferimento di due suoi colleghi.

Continuano le indagini dopo il crollo dell’ascensore vicino alla fontana di Trevi, in pieno centro a Roma. Nell’incidente, ha perso la vita Peter Isiwele, un operaio di 48 anni, e altri due che si trovavano con lui sono rimasti feriti, fra cui un ragazzo di 17 anni. Sul caso è stato aperto un fascicolo per omicidio colposo: da chiarire, però, quale fosse il ruolo degli operai nel cantiere.

Dubbi sulle qualifiche degli operai

A quasi due giorni dal terribile crollo emergono sempre più dubbi sulle ragioni che hanno spinto gli operai a trovarsi in prossimità dell’ascensore durante i lavori. La maggior parte è riconducibile ai loro contratti di lavoro e alla presenza o meno del tesserino da ascensori di cui, secondo le prime ricostruzioni, sarebbero stati sprovvisti.

“Aumentano gli aspetti su cui chiediamo si faccia chiarezza, ci sono troppi lati ancora oscuri – hanno commentato con una nota da parte del segretario generale della Cgil di Roma Natale Di Cola e il segretario generale della Fillea Cgil di Roma, Benedetto Truppa – Ci chiediamo, infatti, come mai su quell’ascensore ci fossero due operai edili non formati e abilitati a svolgere quel tipo di lavorazione, indipendentemente dal loro inquadramento, il primo livello, che prevede l’impiego in mansioni semplici nel campo delle costruzioni e una minore retribuzione”.

L’appello della CGIL e il ruolo del minorenne

Ancora da capire anche per quale motivo ci fosse un minorenne in quel cantiere: “Pare che si tratta del figlio di un dipendente, presente in quel momento, di un’azienda d’installazione e manutenzione di ascensori e che da almeno un anno svolgerebbe l’attività di ascensorista – continuano – Ma si tratta di una mansione per cui è chiesta un’abilitazione rilasciata da parte della prefettura, preclusa ai minorenni: non abbiamo ancora risposte”.

I fatti risalgono al pomeriggio di lunedì scorso, 14 ottobre 2024, a pochi passi dalla Fontana di Trevi, in via delle Vergini, in pieno centro città. Gli operai si trovavano nello stabile, lungo la stessa via del Teatro Quirino, al civico 18, per alcuni lavori di manutenzione, quando è scattato l’allarme. Sul posto sono subito arrivati i vigili del fuoco, il personale della Asl, la polizia e la polizia locale. Poi la tragica notizia: nell’incidente dell’ascensore crollato, una persona è morta e altre due sono rimaste ferite.

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