Cronaca
Possibili ritardi o cancellazioni per le corse di autobus e metropolitane.

Ancora sciopero dei trasporti a Roma, stavolta lunedì 28 ottobre: si fermano i lavoratori dell’Atac. I trasporti di dunque, saranno a rischio per 24 ore con le corse di bus e metro che rischiano di subire ritardi o cancellazioni. La mobilitazione è stata proclamata dalle sigle Usb e Orsa Tpl e non riguarderà il servizio gestito da Cotral. Non solo. Durante la giornata, è stato organizzato anche un sit in di protesta sotto la sede dell’assessorato alla Mobilità di Roma.
Sciopero dei trasporti a Roma, gli orari
Lo sciopero avrà una durata di 24 ore con rispetto delle fasce di garanzia. Il servizio, quindi, sarà regolare dalle 5:30 alle 8:30 del mattino e dalle 17 alle 20 di sera. A rischio, quindi, la regolarità delle corse di bus, metro e tram della rete Atac e le linee periferiche gestite da RomaTpl, Autoservizi Troiani/Sap, Autoservizi Tuscia/Bis. Durante lo sciopero, nelle stazioni della rete metroferroviaria che resteranno, eventualmente aperte, non sarà garantito il servizio di scale mobili, ascensori e montascale. Non sarà garantito neanche il servizio delle biglietterie mentre i parcheggi di interscambio resteranno aperti. I bike box delle stazioni, eventualmente chiuse, non saranno disponibili ad eccezione di quelli delle stazioni Laurentina e Ionio.
Roma, una toppa per la mobilità dopo ritardi e progetti al palo
I lavoratori si sono dati appuntamento, dalle ore 11 alle ore 13, in via Capitan Bavastro 94, sede dell’assessorato alla Mobilità di Roma. L’obiettivo è quello di chiedere migliori condizioni di lavoro al Comune di Roma e, di riflesso, anche ad Atac.
Le richieste dei sindacati
Sono diverse, infatti, le motivazioni che hanno portato i sindacati a proclamare la mobilitazione di 24 ore. Si chiedono meno carichi di lavoro, una questione molto attuale dopo l’approvazione delle linee guida per il futuro contratto di servizio di Atac, che prevede un aumento della produzione chilometrica. I sindacati chiedono una maggiore sicurezza per il personale, politiche salariali e indennità adeguate, interventi sui mezzi per garantire la salute del personale. Infine, Usb e Orsa chiedono ambienti di lavoro e gallerie delle metropolitane salubri.
Cronaca
Truffa dei permessi di soggiorno per madri straniere

Un papà italiano per garantire alle neomamme straniere il permesso di soggiorno: è questo il meccanismo rivelato da un’indagine condotta dal commissariato Viminale. Tre donne sudamericane avevano coinvolto due senza tetto e un pregiudicato nel ruolo di padri improvvisati per i loro figli, presentandosi negli uffici anagrafici degli ospedali per dichiarare la paternità. Gli investigatori hanno scoperto una rete di sfruttamento che traeva vantaggio dalla vulnerabilità degli uomini coinvolti, offrendo in cambio denaro, pasti e sigarette.
LA BANDA
Il principale artefice del raggiro è Simeone Halilovic, 53 anni, soprannominato Kojak, che si occupava di reclutare i falsi padri e definire i compensi. Al suo fianco operavano Daniele Amendolara, 35 anni, e Settimio Possenti, 55 anni, entrambi con precedenti penali. A supportare l’inchiesta c’è anche un clochard, testimone chiave che, dopo aver subito minacce, ha fornito testimonianze cruciali. Halilovic aveva convinto il clochard a dichiararsi padre di un bambino, mentre la madre, una cittadina venezuelana di 33 anni, lavorava come escort.
IL DNA
Le indagini hanno portato alla raccolta di prove biologiche grazie alla collaborazione del clochard, che temeva per la propria vita. Halilovic, dopo aver appreso della sua collaborazione con gli inquirenti, ha tentato di rintracciarlo, dichiarando: «Se lo trovo lo taglio». Gli agenti hanno scoperto che le madri erano in realtà conviventi con i veri padri dei bambini, portando alla luce un complicato sistema di false dichiarazioni. I test del DNA hanno confermato la verità riguardante le paternità, e per Halilovic e i suoi complici sono scattate misure restrittive, mentre le tre donne sono state poste agli arresti domiciliari. Il clochard, che ha assistito le forze dell’ordine, non è stato colpito da misure cautelari.
Cronaca
Monica Guerritore avvia le riprese del film su Anna Magnani il 23 aprile

Una voce umana è il titolo della pellicola che vedrà Guerritore interpretare una delle più grandi icone femminili del cinema italiano e mondiale. Il film si propone di esplorare la vita e l’eredità di questa figura attraverso una narrazione intensa e coinvolgente.
Un’interpretazione straordinaria
La scelta di Guerritore per il ruolo principale è stata accolta con entusiasmo, poiché l’attrice è nota per le sue capacità artistiche e la profondità delle sue interpretazioni. Gli amanti del cinema aspettano con impazienza di vedere come riuscirà a portare sul grande schermo l’essenza di una personalità così complessa e affascinante.
Riscoprire un’icona
La pellicola offrirà non solo un tributo alla carriera della protagonista, ma anche una riflessione sui temi universali di amore, perdita e autocontrollo. "Una voce umana" non si limita a raccontare la storia di una donna, ma cerca di catturare le emozioni e le esperienze che hanno segnato la sua vita, rendendo omaggio alla sua grandezza.
In attesa di ulteriori dettagli sulla programmazione e sul rilascio del film, il progetto sta già suscitando un notevole interesse tra il pubblico e gli addetti ai lavori.
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