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Cronaca

Presentazione di requisiti, scadenza e modalità per richiedere il bonus sport di 500 euro

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Presentazione di requisiti, scadenza e modalità per richiedere il bonus sport di 500 euro

Roma Capitale ha annunciato un’importante iniziativa per promuovere la pratica sportiva tra i cittadini: è stato pubblicato un bando che prevede lo stanziamento di un milione e mezzo di euro per supportare progetti sportivi rivolti alla comunità. L’iniziativa intende incentivare l’attività fisica e migliorare il benessere generale dei residenti, fornendo strumenti e risorse per la realizzazione di eventi e programmi sportivi inclusivi e accessibili a tutti.

Dettagli del Bando

Il bando è rivolto a enti del terzo settore e associazioni sportive dilettantistiche, che potranno presentare proposte progettuali finalizzate alla promozione dello sport nella capitale. I progetti selezionati riceveranno un finanziamento destinato a coprire parte o la totalità dei costi necessari alla loro realizzazione. La selezione avverrà in base a criteri quali l’impatto sociale, la sostenibilità e l’innovazione delle proposte presentate.

Obiettivi dell’Iniziativa

L’iniziativa si pone l’obiettivo di coinvolgere un numero sempre maggiore di cittadini, promuovendo una cultura sportiva diffusa e valorizzando l’importanza dell’attività fisica nella vita quotidiana. Tra gli scopi principali vi è la promozione dell’inclusione sociale attraverso lo sport, offrendo opportunità a persone appartenenti a tutte le fasce d’età e a diversi contesti socio-economici. L’amministrazione comunale ha espresso la propria fiducia riguardo ai benefici che tale progetto potrà apportare alla qualità della vita dei cittadini romani, favorendo il benessere psicofisico e la coesione sociale.

Coinvolgimento della Comunità

Questo bando rappresenta un’occasione unica per la comunità romana di partecipare attivamente alla promozione dello sport e del benessere. Le associazioni interessate sono invitate a presentare le loro proposte entro i termini stabiliti, contribuendo così a un futuro più sportivo e sano per Roma. La città intende divenire un modello di riferimento per altre realtà urbane, dimostrando come il supporto alle attività sportive possa tradursi in un beneficio tangibile per l’intera collettività.

Cronaca

Prime dieci sospensioni effettuate

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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.

Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.

I DANNI

Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.

LA RIAPERTURA

In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.

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Cronaca

Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.

LA SEQUENZA

La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.

SOTTO LA LENTE

Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.

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