Attualità
Raffigura il simbolo della CGIL
Il consigliere della Lega Emanuele Licopodio ha suscitato un’ondata di sdegno lanciando a terra la Costituzione italiana, apparentemente a causa della presenza del simbolo della Cgil sulla copertina. Questo gesto, ripetuto due volte, ha avuto ampie ripercussioni mediatiche e ha sottolineato le tensioni politiche esistenti nel VI Municipio di Roma, l’unica area della capitale guidata dal centrodestra.
La reazione alla provocazione
Durante una seduta del consiglio municipale trasmessa in streaming, Licopodio ha dichiarato: “È giusto che io se vedo il simbolo della Cgil non è che lo getto… lo faccio un’altra volta”, per poi lanciare nuovamente una copia della Costituzione a terra. Questo atto ha provocato immediato dissenso da parte degli altri consiglieri, in particolare di quelli del Partito Democratico, i quali avevano appena distribuito le copie del documento. Fabrizio Compagnone, capogruppo Pd del VI Municipio, ha espresso profondo disappunto, sottolineando l’importanza della Costituzione come simbolo di democrazia e libertà. Ha criticato la maggioranza di destra per non rispettare i pilastri democratici su cui si fonda la loro stessa possibilità di governare.
Critiche alla gestione del municipio
Nella Converti, consigliera comunale, ha commentato l’accaduto sottolineando l’ipocrisia della situazione: “Fanno i patriottici, credono nella ‘patria’, vogliono l’inno d’Italia ovunque e poi lanciano la Costituzione”. Converti ha evidenziato come il consiglio stia perdendo tempo su atti insignificanti invece di affrontare le vere problematiche del territorio, come la criminalità organizzata. Secondo lei, questi atteggiamenti potrebbero essere impregnati di reminiscenze fasciste, un richiamo storico che non dovrebbe trovare posto nelle istituzioni democratiche del Paese.
Il caso non ha fatto che accrescere le tensioni politiche già presenti nel Municipio VI, riflettendo una più ampia spaccatura politica a livello nazionale.