Attualità
Raffigura il simbolo della CGIL

Il consigliere della Lega Emanuele Licopodio ha suscitato un’ondata di sdegno lanciando a terra la Costituzione italiana, apparentemente a causa della presenza del simbolo della Cgil sulla copertina. Questo gesto, ripetuto due volte, ha avuto ampie ripercussioni mediatiche e ha sottolineato le tensioni politiche esistenti nel VI Municipio di Roma, l’unica area della capitale guidata dal centrodestra.
La reazione alla provocazione
Durante una seduta del consiglio municipale trasmessa in streaming, Licopodio ha dichiarato: “È giusto che io se vedo il simbolo della Cgil non è che lo getto… lo faccio un’altra volta”, per poi lanciare nuovamente una copia della Costituzione a terra. Questo atto ha provocato immediato dissenso da parte degli altri consiglieri, in particolare di quelli del Partito Democratico, i quali avevano appena distribuito le copie del documento. Fabrizio Compagnone, capogruppo Pd del VI Municipio, ha espresso profondo disappunto, sottolineando l’importanza della Costituzione come simbolo di democrazia e libertà. Ha criticato la maggioranza di destra per non rispettare i pilastri democratici su cui si fonda la loro stessa possibilità di governare.
Critiche alla gestione del municipio
Nella Converti, consigliera comunale, ha commentato l’accaduto sottolineando l’ipocrisia della situazione: “Fanno i patriottici, credono nella ‘patria’, vogliono l’inno d’Italia ovunque e poi lanciano la Costituzione”. Converti ha evidenziato come il consiglio stia perdendo tempo su atti insignificanti invece di affrontare le vere problematiche del territorio, come la criminalità organizzata. Secondo lei, questi atteggiamenti potrebbero essere impregnati di reminiscenze fasciste, un richiamo storico che non dovrebbe trovare posto nelle istituzioni democratiche del Paese.
Il caso non ha fatto che accrescere le tensioni politiche già presenti nel Municipio VI, riflettendo una più ampia spaccatura politica a livello nazionale.
Attualità
Spaccio di droga a Roma Nord attraverso un linguaggio in codice per ordinare “metà panino” e “tre litri di vino”

Tre persone sono state arrestate dai carabinieri in un’operazione contro lo spaccio a Roma Nord, a conclusione di un’indagine della procura di Roma coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia. Le operazioni si sono svolte tra Roma Nord e Civita Castellana, in provincia di Viterbo, e hanno portato alla scoperta di un’attività di traffico illecito di sostanze stupefacenti, culminando nel sequestro di 800 grammi di droga.
Le indagini, iniziate nel 2020, hanno rivelato un’organizzazione attiva soprattutto nelle zone di Prima Porta, Formello e Sacrofano. I carabinieri hanno effettuato servizi di osservazione e pedinamento, documentando molte cessioni di stupefacenti, in particolare cocaina, marijuana e hashish. Il sodalizio si presentava con una struttura gerarchica ben definita, come spiegano le autorità: “Uno, in qualità di capo e organizzatore dell’associazione, mettesse a disposizione la sua abitazione quale centrale di spaccio, definisse i turni dei venditori (per assicurare rifornimento costante alla piazza), procurasse ai pusher lo stupefacente da vendere, remunerasse i sodali con una retribuzione (in denaro o in stupefacente) e provvedesse alle spese legali in caso di arresto con i proventi delle cessioni; mentre gli altri due fossero preposti alla custodia, al confezionamento in dosi e allo spaccio al dettaglio della sostanza.”
Dettagli sulla rete di spaccio
Il giro di droga documentato dai carabinieri era di oltre 500 dosi settimanali, per un valore stimato di circa 10.000 euro. Inoltre, gli inquirenti hanno decodificato il linguaggio in codice utilizzato per effettuare ordini, con espressioni come “un litro intero di latte”, “metà panino”, “tre litri di vino”. Nel corso delle indagini, sono stati sequestrati anche 29.000 euro in contante e sono stati segnalati numerosi acquirenti.
Attualità
L’uomo in palestra è stato salvato da Angela, la poliziotta fuori servizio.

La poliziotta della Questura di Roma, Angela, ha salvato un uomo mentre si trovava in palestra. Fuori servizio e addestrata in tecniche di primo soccorso, ha subito riconosciuto un arresto cardiaco quando l’uomo si è accasciato a terra. In attesa dell’arrivo del personale sanitario, Angela ha praticato un massaggio cardiaco.
Dopo aver constatato che il massaggio non bastava, Angela ha utilizzato il defibrillatore presente in palestra, somministrando due scariche. Secondo i sanitari del 118, le manovre salvavita della poliziotta sono state decisive per la sopravvivenza dell’uomo.
“Tutto è successo in pochi attimi quando Angela, appassionata di sport, finito il turno mattutino, si è recata in palestra per la sua consueta sessione di allenamento. Al suo occhio di poliziotta non è sfuggito quello che stava accadendo. Un uomo sul tapis roulant si è accasciato a terra. Lei capisce subito la gravità, il signore è incosciente e Angela inizia a praticare il massaggio cardiaco. Senza perdersi d’animo si fa portare un defibrillatore automatico, attuando tutte le procedure della tecnica salvavita. – si legge nella nota diffusa dalla questura di Roma – Due scariche non sono sufficienti, ma lei non demorde, continua a massaggiare fino all’arrivo dei sanitari, che trasportano l’uomo in ospedale dove ha ripreso conoscenza ed è ricoverato in condizioni stabili”.
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