Cronaca
Record raggiunto al San Camillo.
Record di trapianti al Poit di Roma: 24 ore di interventi senza precedenti
<h3>Un’opera di squadra senza pari
Quattro reni e tre fegati trapiantati in 24 ore rappresentano un nuovo record per il polo ospedaliero interaziendale trapianti (Poit) dell’azienda ospedaliera San Camillo-Forlanini e dell’Istituto nazionale per le Malattie infettive “Lazzaro Spallanzani. In un arco di tempo così ristretto, mai prima d’ora si erano eseguiti un così elevato numero di trapianti, considerando anche l’ulteriore difficoltà dell’esecuzione di uno “split epatico”, suddividendo un fegato in due parti autonome, il che ha reso possibile un trapianto pediatrico. Dalla Regione giungono parole di elogio per un «risultato possibile solo grazie a un lavoro di squadra impeccabile, che ha visto coinvolti chirurghi, anestesisti, infermieri, operatori sociosanitari e tutti i professionisti che, ogni giorno, mettono la loro competenza e passione al servizio dei pazienti».
Il contributo fondamentale dell’équipe specializzata
«Alla base di questo straordinario risultato», dichiarano dalla Regione, «c’è l’impegno dell’équipe guidata dal professor Giuseppe Maria Ettorre, direttore del Poit, e la collaborazione del Centro regionale Trapianti Lazio, diretto dal dottor Mariano Feccia, che ha coordinato l’intero processo. Fondamentale è stato anche il contributo delle terapie intensive del San Camillo e dello Spallanzani – rispettivamente sotto la direzione del professore Luigi Tritapepe e della dottoressa Maria Grazia Bocci – dove attualmente sono ricoverati i pazienti, le cui condizioni generali sono buone».
Un traguardo straordinario per la sanità regionale
Il Polo ospedaliero interaziendale trapianti si conferma una vera eccellenza della regione Lazio. Francesco Rocca, presidente della Regione Lazio, esprime gratitudine verso tutti i professionisti coinvolti, mettendo in luce l’inestimabile importanza della donazione degli organi e la generosità di coloro che, attraverso un gesto altruistico, hanno permesso questi interventi, donando una nuova speranza di vita a chi era più nel bisogno. “Un plauso particolare va alle tre equipe chirurgiche di prelievo che, simultaneamente, hanno operato in tre ospedali della regione Lazio”, ha affermato il professor Ettorre.