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Riprendono gli scavi geognostici per lo stadio della Roma: i cittadini denunciano presunte irregolarità
Riprendono gli scavi per il nuovo stadio della Roma tra polemiche e battaglie legali
Gli scavi geognostici nell’area di via degli Aromi a Pietralata, destinata al nuovo stadio della Roma, sono ripresi nonostante l’assenza di una sentenza definitiva riguardo il possesso dei terreni. Mentre il Comune di Roma punta a accelerare i lavori, i residenti denunciano l’azione comunale come un “atto illegittimo”.
Il delicato equilibrio legale
Il Comune di Roma e la società As Roma hanno ripreso le operazioni nell’area sgomberata il 7 agosto, pur in assenza di autorizzazioni formali. Le sentenze emesse finora dal tribunale ordinario supportano la posizione dei residenti, che preferirebbero un parco allo stadio. Tuttavia, i tecnici della società hanno già avviato gli scavi. In questa cornice, le autorità competenti non hanno trovato motivi per bloccare i lavori né per accettare denunce da parte degli abitanti, citando nuovi documenti che giustificherebbero le operazioni in corso.
La questione rimane complessa dal punto di vista legale. Il Consiglio di Stato ha già espresso la necessità di un “adeguato approfondimento” della vicenda, mentre il Comune è fiducioso di ottenere una risoluzione favorevole. Secondo l’assessore all’Urbanistica, Maurizio Veloccia, non ci sono motivi per sospendere il rientro in possesso delle aree, aspettandosi una decisione finale a favore del Comune.
Decisioni sospese e futuro incerto
L’unico supporto giuridico del Comune proviene dal Tar del Lazio, che ha riconosciuto l’intenzione di destinare l’area a servizio pubblico, rigettando una sospensiva per lo sgombero già eseguito. Il Consiglio di Stato ha rinviato la decisione definitiva ai giudici del tribunale ordinario, riflettendo la complessità della questione.
Nel frattempo, la battaglia legale è lontana dalla conclusione. Nonostante l’accelerazione voluta dal Campidoglio per il progetto del nuovo stadio, le sentenze attuali continuano a favorire i cittadini. Le forze dell’ordine sono state riluttanti a raccogliere denunce recenti, citando documenti che giustificano i lavori, anche se non ci sono nuove sentenze a confermarli. La situazione di Pietralata rimane un nodo giuridico irrisolto, con conseguenze non ancora prevedibili sul futuro del progetto stadio.