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Cronaca

Rivoluzione alla Fontana di Trevi: ecco la passerella a ferro di cavallo per il Giubileo!

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Rivoluzione alla Fontana di Trevi: ecco la passerella a ferro di cavallo per il Giubileo!

Inizio dei Lavori alla Fontana di Trevi

È ufficialmente cominciata oggi la fase di manutenzione straordinaria della famosa Fontana di Trevi, uno dei monumenti più iconici di Roma. Questo intervento prevede che la fontana venga parzialmente coperta da pannelli trasparenti, garantendo così ai turisti di poter ammirare il monumento mentre i lavori sono in corso. Una delle principali novità consiste nell’installazione, prevista entro un mese, di una passerella a forma di ferro di cavallo, che sarà collocata all’interno della vasca. Questa struttura offrirà una nuova prospettiva ai visitatori, permettendo loro di apprezzare ancor di più la bellezza dell’opera.

Passerella e Accesso Contingentato

La passerella in questione sarà accessibile a un numero limitato di persone in ogni momento, con l’intento di testare un futuro accesso regolamentato al bacino della fontana. Si prevede che questo nuovo sistema possa entrare in vigore già al termine dei lavori, rendendosi disponibile in concomitanza con l’avvio del prossimo Giubileo. Durante un incontro che si è svolto in Campidoglio, il sindaco Roberto Gualtieri ha fatto riferimento alla possibilità di introdurre un piccolo contributo per accedere all’area riservata della fontana. Erano presenti anche gli assessori alla Cultura e al Turismo, Miguel Gotor e Alessandro Onorato, insieme al soprintendente Claudio Parisi Presicce. Nonostante i lavori, sarà comunque possibile effettuare il tradizionale lancio della monetina grazie a un “cesto” appositamente posizionato sulla passerella.

Valorizzazione Culturale e Gestione Turistica

Questa iniziativa non mira solo a valorizzare uno dei monumenti più amati a livello globale, ma anche a migliorare la gestione del flusso di turisti in una delle zone più frequentate di Roma. La Fontana di Trevi rappresenta non solo un’attrazione di grande richiamo, ma è anche un’importante risorsa economica per la città. Implementare un sistema di prenotazioni per l’accesso potrà contribuire a rendere l’esperienza dei visitatori più piacevole, consentendo loro di apprezzare le meraviglie artistiche in un contesto di maggiore tranquillità e sicurezza.

Cronaca

Prime dieci sospensioni effettuate

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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.

Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.

I DANNI

Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.

LA RIAPERTURA

In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.

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Cronaca

Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.

LA SEQUENZA

La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.

SOTTO LA LENTE

Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.

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