Cronaca
Roma, accusato di aver ucciso la madre a causa dei debiti e averne nascosto il corpo: rinviato a giudizio

Inizia il processo per l’omicidio avvenuto a Roma
Oggi ha preso il via il processo presso la Corte d’assise di Roma riguardante un caso di omicidio che ha sconvolto la capitale. L’imputato, Massimo Barberio, di 59 anni, è accusato di aver commesso il delitto il 19 settembre 2023. Le modalità violente dell’accaduto e le circostanze che lo circondano hanno attirato un’enorme attenzione pubblica.
Circostanze e contesto dell’omicidio
L’omicidio si è verificato in un’area urbana caratterizzata da una realtà complessa, creando un clima di paura e incredulità tra i residenti. La figura di Massimo Barberio non è estranea alle forze dell’ordine, che sono riuscite ad arrestarlo rapidamente, grazie anche a dichiarazioni di testimoni e alle registrazioni delle telecamere di sicurezza. Attualmente, gli investigatori stanno continuando a raccogliere informazioni per ricostruire il percorso dell’imputato prima dell’evento criminoso e per comprendere le motivazioni che potrebbero averlo condotto a commettere il reato.
Fasi del processo e difesa dell’imputato
L’apertura del processo rappresenta un momento fondamentale per tutte le parti coinvolte nella vicenda. Gli avvocati di Barberio stanno elaborando strategie per controbattere le accuse, valutando la possibilità di sostenere che l’imputato avesse una compromissione delle facoltà mentali al momento del crimine. Dall’altro lato, la pubblica accusa è intenzionata a dimostrare che l’omicidio è stato premeditato, un elemento cruciale che potrebbe influenzare notevolmente la severità della pena da infliggere.
In linea generale, l’andamento del processo sarà attentamente monitorato dall’opinione pubblica, data la sua rilevanza sociale e la gravità degli eventi.
Cronaca
Progetto di sicurezza stradale con curb extension tra Tor di Quinto e Labaro

L’operazione già vista a New York e Amsterdam prevede l’installazione di **“orecchie” di cemento contro la sosta selvaggia**.
Obiettivo dell’iniziativa
L’iniziativa mira a contrastare il fenomeno della sosta irregolare, che rappresenta un problema significativo nelle grandi città. Le **“orecchie”** di cemento sono pensate per dissuadere i conducenti dall’effettuare parcheggi non autorizzati, contribuendo così a migliorare la sicurezza stradale e la vivibilità degli spazi pubblici.
Un progetto replicato in altre città
L’intervento, già adottato con successo in altre metropoli come New York e Amsterdam, si inserisce in una strategia più ampia volta alla riorganizzazione del traffico urbano. La scelta di utilizzare queste strutture è stata motivata dalla necessità di trovare soluzioni efficaci e durature per la gestione della sosta.
Impatto previsto
Si prevede che l’installazione di queste **“orecchie” di cemento** possa ridurre significativamente i casi di sosta selvaggia, migliorando le condizioni per i pedoni e per il traffico veicolare. Un passo che, si spera, possa anche sensibilizzare i cittadini sull’importanza del rispetto delle regole stradali.
Cronaca
Sclerosi multipla e costi delle analisi: la risposta della Regione Lazio

La giornalista e scrittrice Francesca Mannocchi ha denunciato su social la difficoltà di accedere a esami medici necessari, a causa delle lunghe attese per ottenere un appuntamento. «Ogni sei mesi devo fare la mia terapia di Ocrelizumab per la Sclerosi Multipla», ha dichiarato, spiegando che il Recup ha risposto solo dopo giorni, offrendo un appuntamento a luglio 2025 a Frosinone, a 90 chilometri da casa sua.
Il racconto
In seguito, Mannocchi ha contattato una clinica privata per informazioni sui costi e sulla disponibilità degli esami, ottenendo una risposta più rapida: «Costa 680 euro e c’è posto dopodomani», ha raccontato, sottolineando che è «urgente», e di avere la fortuna di poterselo permettere. Ha dichiarato che «è così che si demoliscono le democrazie», richiamando l’Art. 32 della Costituzione Italiana, che tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività.
Rocca: «Liste d’attesa sono priorità»
Il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha dichiarato di essere dispiaciuto per l’accaduto e ha sottolineato che il tema delle liste d’attesa è una priorità assoluta. Ha affermato: «Abbiamo raggiunto un livello di rispetto dei tempi che si avvicina al 96%», ma il suo impegno è concentrato sul restante 4% dove ci sono storie e sofferenze.
Regione Lazio: mancava priorità nella ricetta
In una nota, la Regione Lazio ha spiegato che la ricetta di Mannocchi conteneva classe di priorità ‘altro’, impedendo di prenotare l’esame secondo i normali criteri. La Regione ha già preso provvedimenti per correttezza dell’assistenza sanitaria, specificando che le prestazioni necessarie sono ora prenotabili nelle strutture indicate, con dettagli sui tempi di attesa e priorità degli esami.
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