Cronaca
Roma: smart working per i dipendenti comunali in preparazione del Giubileo, cautela tra i privati.
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# Roma e la Nuova Era del Lavoro Flessibile
In un periodo in cui il lavoro flessibile sta guadagnando sempre più attenzione, Roma è pronta a implementare un cambiamento significativo nella sua amministrazione lavorativa, in vista del prossimo Giubileo. Questo cambiamento, frutto di un accordo tra l’assessorato al Personale del Campidoglio e i sindacati, mira a conciliare le esigenze del settore pubblico con quelle del mondo imprenditoriale. La strategia dell’amministrazione si concentra sull’importanza del lavoro agile, al fine di ridurre i disagi durante questo periodo straordinario.
La Collaborazione tra Settore Pubblico e Privato
Grazie all’accordo, oltre 9.000 dipendenti comunali, che costituiscono circa il 40% della forza lavoro della capitale, potranno usufruire della modalità di smart working. Questo permetterà di lavorare fino a cinque giornate a settimana, con l’obbligo di trascorrere almeno due giorni in modalità remota. Non si tratta solo di un’opportunità per i dipendenti pubblici ma si estende anche ai lavoratori privati. Il sindaco Roberto Gualtieri ha avviato colloqui con vari rappresentanti delle categorie imprenditoriali per considerare la possibilità di implementare il lavoro agile anche nelle aziende, soprattutto nei prossimi mesi.
Con l’avvicinarsi della fine dell’anno, l’obiettivo è quello di alleviare il traffico urbano, spostando parte delle attività lavorative da strade congestionate della città. Contemporaneamente, continuano i lavori di preparazione per il Giubileo, una fase cruciale per Roma.
Opinioni e Sfide da Affrontare
Le reazioni delle aziende e delle rappresentanze sindacali sono state variegate. Da un lato, molti vedono nello smart working un’opzione in grado di migliorare la vita lavorativa dei dipendenti, preservando al contempo produttività e qualità dei servizi. D’altra parte, ci sono scetticismi, soprattutto da parte di settori che si basano su un continuo afflusso di persone, come il commercio e la ristorazione. Questi ultimi temono che una diffusione eccessiva della modalità di lavoro agile possa influire negativamente sulle vendite, in particolare durante le pause pranzo.
Le diverse opinioni sui possibili modelli lavorativi evidenziano che, sebbene si prometta una maggiore flessibilità, restano molte questioni da risolvere. L’obiettivo è quello di rendere questo cambiamento sostenibile e vantaggioso per tutte le parti coinvolte, assicurando che ci sia una sinergia efficace tra le varie esigenze.
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate
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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda
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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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