Cronaca
«Senza Malizia: Una Storia di Intenzioni Inattese»

# Inquietante Incidente all’Istituto Tecnico Agrario di Bufalotta
Un episodio allarmante ha colpito l’Istituto Tecnico Agrario “Emilio Sereni” situato a Bufalotta. Un giovane studente si è presentato a scuola mostrando una pistola ai compagni di classe, suscitando preoccupazione tra docenti e alunni. Grazie alla prontezza del personale scolastico, la situazione è stata gestita rapidamente e sono state allertate le forze dell’ordine, assicurando la sicurezza dei presenti. L’alunno è stato arrestato e, insieme a lui, è stato denunciato anche il padre per possesso illegale dell’arma. Questo episodio ha acceso un dibattito sull’importanza di garantire la sicurezza nelle scuole.
Rintracciamento dell’Arma e Indagini in Corso
Successivamente all’incidente, la scuola ha immediatamente contattato la polizia. Gli agenti, durante una perquisizione, hanno individuato l’arma presso l’abitazione del ragazzo. Attualmente, il giovane è in regime di domiciliari, mentre la dirigenza scolastica sta valutando possibili misure disciplinari nei suoi confronti. La narrazione del ragazzo, che affermava di aver trovato l’arma in un cassonetto, è stata rapidamente contestata. Le indagini preliminari hanno ricollegato l’arma a un anziano deceduto, sollevando interrogativi su come sia realmente giunta nelle mani del ragazzo.
Necessità di Supporto Psicologico e Prevenzione
Questo incidente ha messo in luce la forte necessità di attivare programmi di supporto psicologico per gli studenti e il personale scolastico. Gli insegnanti si trovano ora nella delicata posizione di dover assistere gli studenti durante questo periodo critico, ponendo l’accento sull’importanza della consapevolezza e sulla prevenzione di futuri episodi simili. È fondamentale fornire agli studenti gli strumenti per comprendere le conseguenze delle loro azioni e promuovere un dialogo aperto, al fine di minimizzare il rischio di nuove situazioni di crisi. Nel frattempo, le forze dell’ordine continuano le indagini per acquisire ulteriori dettagli sull’accaduto e per identificare i responsabili della detenzione illecita di armi.
Cronaca
Roma, agguato al Pigneto, uccisi un uomo e una donna

Roma si sveglia sotto choc per un duplice omicidio che puzza di misteri etnici: una coppia di cinesi, probabilmente intenti a pedalare tranquilli su una bici elettrica come tanti immigrati che riempiono le strade della Capitale, è stata falciata da spari improvvisi e poi i killer sono scappati in moto come in un film di serie B. Morti sul colpo, senza pietà, in via Prenestina. Ma chi c’è dietro? Debiti, gang o la solita Roma che non perdona? #OmicidioRoma #CinesiNellaMira #SpariNotturni #CriminalitàItaliana #ViraleOra
La scena del crimine
Nella notte romana, la quiete di via Prenestina al civico 70 è stata rotta da una raffica di spari. La coppia di nazionalità cinese, sorpresa mentre pedalava su una bicicletta a pedalata assistita, non ha avuto scampo. Morti praticamente sul colpo, ai piedi di un anonimo palazzo, con i soccorsi arrivati troppo tardi per fare qualsiasi cosa. È la faccia cruda di una città dove anche una gita in bici può finire in tragedia.Indagini in corso
Sul posto sono piombati i carabinieri del comando provinciale di Roma e del nucleo investigativo, che ora setacciano l’area vicino al Pigneto per capire cosa diavolo è successo. Hanno trovato un mucchio di bossoli per terra, segno di un agguato ben pianificato. Le telecamere di sorveglianza della zona sono sotto esame, nella speranza di beccare la fuga dei sicari su quella moto. La polizia non molla: chi ha fatto fuori questi due?
Testimonianze dal quartiere
Alexander Castillo, un residente locale, è uno dei primi ad aver visto il caos. “In questo palazzo vivono un sacco di famiglie cinesi, è sempre stato tutto tranquillo”, ha raccontato, con l’aria di chi non se lo aspettava. Ma adesso, con questa scena da incubo, il quartiere non è più lo stesso. Chissà se questa tranquilla comunità nasconde segreti più oscuri del previsto.
Cronaca
Guido D’Ubaldo confermato presidente dell’Ordine dei giornalisti del Lazio

Il mondo del giornalismo è in crisi, con fake news che volano come mosche su un banchetto di politici corrotti, e ora i giornalisti del Lazio eleggono Guido D’Ubaldo come presidente per un altro mandato – chissà se riuscirà a distinguere il vero dal finto in questa giungla di penne vendute e notizie preconfezionate. #OdgLazio #GiornalismoInCrisi #FakeNewsAlert #MediaMess (278 caratteri)
Nuove nomine al Consiglio
Il nuovo Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio si è insediato il 14 aprile, con elezioni che hanno visto una maggioranza schiacciante. Guido D’Ubaldo è stato confermato come presidente, forse perché è l’unico che sa gestire il circo mediatico senza troppi casini. Al suo fianco, Roberto Rossi come vicepresidente – un duo che promette di essere più stabile di un governo italiano. La segretaria è Serena Bortone, e Anna Laura Bussa è la tesoriera, pronta a tenere d’occhio i conti mentre i colleghi inseguono scoop.La squadra completa
A completare il consiglio regionale, che resterà in carica per i prossimi tre anni, ci sono i professionisti Sara Menafra, Carlo Picozza e Francesco Repice – speriamo non siano solo una banda di chiacchieroni. I consiglieri pubblicisti sono Manuela Biancospino e Nicola Di Stefano. D’Ubaldo, al suo secondo mandato, ha una carriera piena di incarichi, tra cui consigliere e segretario del Consiglio nazionale – ma in tempi di crisi, fa sempre ridere pensare che questi tipi possano salvare il giornalismo da se stesso.
Messaggio dal presidente
D’Ubaldo ha dichiarato: “Il mondo del giornalismo vive momenti di sfide e trasformazioni e sono convinto che, insieme, potremo affrontarle con determinazione e passione. Sono entusiasta di cominciare questo percorso con tutto il Consiglio. Voglio essere il presidente di tutti i giornalisti del Lazio. Metteremo il nostro impegno per costruire un futuro migliore per il giornalismo”. Peccato che, con l’era dei social, le parole belle non bastino a combattere i troll e i politici che manipolano l’informazione – ma almeno provano, no?
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