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Sequestro dei Carabinieri: le statuette della Madonna di Trevignano sotto indagine
I carabinieri della stazione di Trevignano hanno sequestrato due statuette ‘sanguinanti’ della Madonna di Trevignano. Per farne cosa? Per il momento, non è chiaro. La situazione è al centro di un’inchiesta per truffa aggravata, e la procura sembra voler eseguire nuovi prelievi sul sangue delle statuette per comparare i risultati con analisi precedenti effettuate sulle vecchie effigi.
L’inchiesta sulla Veggente di Trevignano
La vicenda riguardante Gisella Cardia, conosciuta come la “Veggente di Trevignano”, ha creato grande scalpore. Le analisi effettuate nel 2016 sulla statuetta sono state dichiarate non valide dalla sua avvocata, Solange Marchignoli, il che complica la situazione legale. Il sequestro delle due statuette potrebbe indicare che sono in arrivo nuovi test sulle ‘lacrime di sangue’. La statua della Madonna, comprata a Medugorje, secondo Cardia, avrebbe lacrimato sangue, fenomeno che ha catalizzato la creazione di un culto e attirato donazioni dai fedeli.
Le donazioni e le indagini legali
L’inchiesta della procura si concentra principalmente sulle donazioni fatte dai fedeli alla Veggente. Ci sono dubbi su come quei fondi siano stati gestiti, visto che non sembrano essere stati tracciati. Il sequestro delle statuette suggerisce che le autorità stanno cercando maggiori prove per supportare le loro indagini. Nonostante le precedenti analisi del sangue siano state condotte dal Ris con il Dna fornito da Cardia e suo marito, gli esiti non sono mai stati rivelati.
Nel mese di marzo 2024, la Commissione diocesana di Civita Castellana ha dichiarato ufficialmente che non ci sono elementi di sovrannaturalità nelle apparizioni della Madonna di Trevignano, concludendo la questione dal punto di vista religioso. Tuttavia, l’indagine legale continua e potrebbe riservare ulteriori sviluppi nel prossimo futuro.