Cronaca
Sosta irregolare nella Ztl: elevate sanzioni a 300 autisti.

Cresce l’irregolarità tra i pullman turistici a Roma
Già oggi non è difficile vedere file di pullman parcheggiati a bordo della strada. E con il Giubileo la situazione è destinata inevitabilmente a peggiorare. Il problema è che molte delle soste che vediamo sono irregolari, come testimoniano i dati della polizia locale. Dai primi di aprile a settembre, i vigili hanno effettuato oltre 500 controlli, rilevando oltre 300 violazioni. Nella maggioranza dei casi (oltre il 70%) le multe arrivano per accesso alla Ztl senza permesso oppure per soste irregolari (fuori dagli stalli così come oltre il tempo consentito). Il resto delle irregolarità trovate riguarda invece il rapporto lavoro degli autisti oppure il mancato aggiornamento della carta di circolazione, passando per l’equipaggiamento obbligatorio a bordo dei pullman. Secondo quanto filtrato, parliamo di circa 60mila euro di multe comminate in totale nei mesi analizzati.
Roma, stangata sui bus turistici: tariffe triplicate in Centro
Con il Giubileo il problema sembra destinato ad aggravarsi. Molti dei 30 milioni di pellegrini previsti infatti arriveranno dall’estero in pullman. E sempre a bordo di questi mezzi si sposteranno poi per Roma. Qualche conducente – ignorando magari le regole in vigore nel nostro Paese – finirà per fermarsi in un’area di sosta più di quanto la legge consente oppure per entrare nelle zone a traffico limitato senza permesso. E così, nel corso dell’Anno Santo saranno parecchi i pullman ad esempio polacchi (oppure rumeni, francesi, tedeschi e così via) che torneranno a casa con qualche multa sul groppone, alcune inviate a posteriori, come accade ad esempio con gli ingressi nelle ztl. Andare a riscuotere però non sarà facile soprattutto per quanto riguarda le piccole compagnie straniere, che una volta rientrate alla base rischiano di diventare dei fantasmi per lo stato italiano.
Difficoltà nel recupero delle multe dai pullman stranieri
Piccole somme di norma, nell’ordina di qualche decina o al massimo centinaia di euro: con l’effetto che in molti casi rischia di essere economicamente svantaggioso azionare un procedimento legale. Ma mettendo insieme il mancato incasso, si rischia di creare un bel buco per le casse capitoline in termini di mancati introiti. In questi casi, il danno poi è duplice, dato che invece gli operatori italiani sono ovviamente molto più facili da rintracciare. Diverso è il discorso per le grandi compagnie di pullman, anche quelle straniere. Le quali, soprattutto per questioni di immagine, di norma tendono invece a pagare.
Nuove misure in discussione
Fonti dell’assessorato alla Mobilità fanno trapelare che l’unica soluzione potrebbe essere una stretta a livello legislativo, che consenta al Campidoglio maggiori margini per intervenire rispetto a quelli concessi dal codice della strada. Ma al momento non risulta esserci nulla di concreto in ballo. In questo scenario non sembrano esserci molte strade percorribili: immaginiamo cosa potrebbe accadere al traffico urbano di fronte a una linea intransigente, con le ganasce messe ai mezzi fino a che le multe non siano pagate. Una stretta del genere porterebbe ad avere decine di pellegrini stranieri a piedi e un mezzo fermo chissà per quanto.
Dall’altro però, è evidente che un approccio morbido alla questione rischia di dare il via al caos in Centro. Ma è evidente che una soluzione va trovata per evitare che soprattutto il Centro sia interdetto o quasi ai pullman italiani e alle grandi compagnie ma finisca per essere terreno di conquista dei piccoli operatori “pirata”.
Cronaca
Un viaggio sorprendente nella Roma di Bergoglio: dall’ottica agli ex detenuti

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Le Testimonianze
Immaginate la sorpresa quando Papa Francesco, con la sua umiltà disarmante, strinse la mano a nonna Rosina nella Casa della Carità della parrocchia di San Gregorio Magno, dandole la forza per affrontare la malattia. L’allora parroco Don Renzo Chiesa ricorda vividly quel momento: “Quando scese dall’utilitaria, chiese: ‘Ma questa è la famosa Magliana?'”. E non è finita qui: in un incontro esclusivo a Corviale con l’associazione Piacca, che aiuta chi ha avuto guai con la giustizia, Francesco volle ascoltare storie personali. Massimiliano Lustri, un tempo noto come “Er tapparella”, racconta: “Rise a crepapelle ascoltando i miei aneddoti, come quella volta che in un appartamento finii per pranzare con un’anziana”. Quell’incontro magico cambiò tutto: i ragazzi dell’associazione si reintegrarono nella società e ancora oggi portano al collo il rosario regalato dal Papa.
L’Abbraccio
E se vi dicessimo che un semplice abbraccio del Papa ha consolato un bimbo e lasciato un segno indelebile? Durante la visita alla parrocchia San Paolo della Croce al Serpentone, Francesco abbracciò Emanuele, un ragazzino di 8 anni, che con voce tremante gli chiese: “Mio papà è morto, era ateo, ma ci ha fatto battezzare, ora dov’è? Sta in paradiso?”. Il parroco Don Roberto Cattaneo, ancora emozionato, rivela: “Negli anni, il Pontefice mi chiamava per sapere come stava Emanuele”. Oggi, a 17 anni, Emanuele si è commosso profondamente alla notizia della scomparsa di Francesco, sostenuto dalla mamma Elisabetta Pacciotti: “Per lui è come aver perso un altro papà; il Papa lo rassicurò dicendo che suo padre era sicuramente in paradiso”. Ma le sorprese non si fermano: durante la pandemia, Francesco chiamò inaspettatamente per una benedizione in streaming, dimostrando un’umiltà che lascia senza parole. E poi, c’è la storia di Cinzia Desiati, la mamma di Fabrizio Di Bitetto, morto in un incidente: “Ricevetti una telefonata da un numero privato: ‘Sono Papa Francesco, non è uno scherzo’. Quella chiacchierata fu come una carezza, e mantenne la promessa invitandoci in Vaticano”.L’Incontro
Preparatevi a storie che vi faranno riflettere: Francesco era maestro nell’incontrare chi ne aveva più bisogno, come quando abbracciò Serena, una mamma che aveva perso la figlioletta Angelica. Oppure, nella parrocchia di Santa Bernadette Soubirous a Colli Aniene, dove in un ritrovo informale ascoltò i giovani dell’oratorio, rispondendo a domande su come pregare: “È importante sentire lo sguardo di Dio e vivere la ‘chiesa in uscita’, scendendo in strada per aiutare”. E chi dimentica quando si riunì in preghiera nel cortile di un condominio in via della Palmarola, senza preavviso, raccomandando alle famiglie: “Ascoltate i vostri figli”. Persino in centro, fece capolino nel negozio di dischi in via della Minerva o dal fidato ottico Alessandro Spiezia in via del Babuino: “Venne di persona per le lenti, dicendo che ‘dall’ottico si va di persona’. La sua umiltà mi ha sempre spiazzato; non voleva sprechi e con me aveva un’amicizia che mi ha riempito il cuore”.
Cronaca
A Roma, il drammatico confronto tra una madre e un aggressore con il figlio di 4 anni al fianco

Hai mai immaginato un tranquillo pomeriggio con tuo figlio trasformarsi in un incubo per colpa di un aggressore ubriaco? #Roma #Esquilino #MinacciaNotturna
L’Incidente Sconvolgente nel Cuore di Roma
Un pomeriggio apparentemente sereno si è trasformato in un momento di puro terrore per una mamma e il suo bambino, mentre camminavano nei pressi di piazza Dante, nel vivace rione Esquilino. L’uomo, di origini straniere e visibilmente alterato dall’alcol, brandiva il collo di una bottiglia di vetro, creando un’atmosfera di paura e tensione inaspettata.
La Testimonianza della Mamma Terrorizzata
Anna M. ha raccontato i dettagli di quell’incontro agghiacciante: “Erano circa le 18 e io e mio figlio stavamo tornando a casa dopo una giornata al parco. Il bambino era stanco ma felice, e le giornate più lunghe rendevano tutto così piacevole”. Ma improvvisamente, l’uomo ha iniziato a seguirli, accelerando i passi e gridando insulti, lasciando la donna in preda al panico.L’Aggressione e il Momento di Paura
Nonostante i tentativi di distrarre il piccolo e accelerare, l’aggressore li ha raggiunti, afferrando il braccio della mamma e puntandole il collo della bottiglia quasi in faccia. “Voleva soldi e il bambino ha iniziato a piangere, mentre lui rideva in modo inquietante”, ha spiegato Anna. Per liberarsi, ha dovuto cedere 50 euro, sperando che l’incubo finisse lì e che l’uomo scomparisse. Da quel momento, il piccolo è rimasto profondamente scosso, e la mamma ora si chiede come vivere in un quartiere dove eventi del genere sembrano all’ordine del giorno.
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