Cronaca
Testaccio teatro di risse: giovane ricoverato per fratture alle costole.
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Rissa Notturna a Testaccio
La miccia, ancora una volta, si è accesa all’uscita della discoteca di via Monte dei Cocci a Testaccio. L’allarme per una rissa, per il terzo sabato consecutivo, è scattato intorno alle 4 del mattino quando le grida di un gruppo di ragazzi ha svegliato i residenti della strada. Sul posto sono intervenuti gli agenti delle Volanti e un’ambulanza che ha soccorso uno dei ragazzi coinvolti nella rissa poi trasportato in ospedale. Il copione continua a ripetersi dunque. Come era già accaduto lo scorso sabato notte (12 ottobre, un gruppo di ragazzi si è affrontato all’uscita del locale. Prima gli insulti tra il piazzale e il parcheggio, poi spintoni e calci. Sono stati i residenti a chiedere l’intervento delle forze dell’ordine. Al loro arrivo però i poliziotti hanno trovato solo un giovane steso a terra e ferito. Sul posto è intervenuta anche un’ambulanza del 118 che poi ha proceduto con il trasporto in ospedale. Il ragazzo, secondo i primi accertamenti, avrebbe riportato ferite e lesioni al torace.
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Le Denunce dei Residenti
Testimoni dell’ennesima rissa, sono stati i residenti del rione che dalla riapertura dei locali segnalano l’escalation di episodi di malamovida e notti insonni. «All’alba siamo stati svegliati dalle grida disperate di un ragazza che chiedeva aiuto. Continuava a urlare: “Mi hanno rotto le costole, chiamate i soccorsi”. Lo stesso era accaduto nei due sabati precedenti. Come sempre, abbiamo chiamato le forze dell’ordine ma questi ragazzi appena vedono i lampeggianti della polizia scappano via. Restano i feriti a terra e scene di degrado» denunciano gli abitanti di via dei Monte dei Cocci. Una situazione che era stata già segnalata anche lo scorso anno quando il Campidoglio e la Questura erano intervenuti sospendendo le licenze e aumentando i controlli. La richiesta ora è quella di anticipare l’orario di chiusura dei locali alle due del mattino: «Nei prossimi giorni inoltreremo una richiesta ufficiale per anticipare, dalle 4 alle 2 del mattino, la chiusura delle discoteche. Non si può vivere in queste condizioni, ogni week end qui diventa terra di nessuno» concludono i residenti di Testaccio.
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate
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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda
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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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