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Cronaca

Tragedia a Lariano: 40enne lotta tra la vita e la morte dopo un accoltellamento in un bar romano

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Tragedia a Lariano: 40enne lotta tra la vita e la morte dopo un accoltellamento in un bar romano

Ieri pomeriggio, un episodio di violenza ha scosso Lariano, un comune che si trova nelle vicinanze di Roma, dove un uomo ha subito un accoltellamento all’interno di un bar. La vittima, un italiano di 40 anni, è stata trasportata d’urgenza in ospedale, versando in condizioni critiche. Le forze dell’ordine sono giunte sul posto subito dopo l’incidente per iniziare le indagini.

Dinamiche della Aggressione

Dai primi accertamenti, si apprende che la coltellata è scaturita da una lite tra l’aggressore e la vittima, il cui motivo rimane sconosciuto. Gli avventori del bar, visibilmente scossi, hanno contattato i soccorsi riportando la gravità della situazione. Attualmente, gli investigatori stanno raccogliendo le testimonianze in modo da chiarire le circostanze precise che hanno portato a questo evento drammatico e a identificare chi ha compiuto l’aggressione.

Subito dopo l’aggressione, il 40enne è stato trasferito presso un ospedale locale, dove i medici hanno avviato le manovre per tentare di salvargli la vita. A causa della serietà delle ferite subite, è stato necessario un intervento chirurgico d’emergenza. Le informazioni riguardanti le sue condizioni attuali non sono state ancora rese pubbliche.

Indagini in Corso

Le autorità stanno conducendo una serie di accertamenti per svelare il movente dell’aggressione e rintracciare l’autore dell’atto violento, che è riuscito a fuggire subito dopo aver colpito. Gli agenti stanno facendo un’analisi approfondita delle registrazioni delle telecamere di sorveglianza della zona, con l’intento di raccogliere prove e utili informazioni per l’indagine.

Inoltre, le forze dell’ordine sollecitano chiunque possa avere assistito all’accaduto a contattare la polizia e a fornire dettagli che possano rivelarsi significativi. Tra le ipotesi, vi è quella di una rivalità personale o conflitti locali, fattori che gli ispettori stanno attualmente esaminando.

Per restare aggiornato su ulteriori sviluppi della situazione, è possibile visitare questa pagina.

Cronaca

Prime dieci sospensioni effettuate

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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.

Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.

I DANNI

Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.

LA RIAPERTURA

In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.

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Cronaca

Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.

LA SEQUENZA

La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.

SOTTO LA LENTE

Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.

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