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Cronaca

Tragedia inaspettata alle porte di Roma

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Tragedia inaspettata alle porte di Roma

Un increscioso incidente ha scosso la comunità alle porte della capitale italiana, Roma. Un uomo di 73 anni, da poco in pensione, ha tragicamente causato la morte della moglie di 66 anni. Nella zona residenziale di Monte Gentile, durante una manovra di retromarcia con la sua Ford Fiesta, l’uomo non si è accorto della presenza della consorte dietro al veicolo, investendola. Alcuni residenti, accorsi subito, hanno tentato di prestare soccorso, ma malgrado le immediate cure e il trasporto all’ospedale di Noc ad Ariccia, la donna non ha superato le gravi ferite.

Altri incidenti fatali

Il comune di Ariccia ha vissuto un’altra tragedia nel settembre del 2024, quando un giovane di 32 anni, Gilberto Rinna, ha perso la vita in un incidente sul lavoro. Il 17 settembre, mentre era impegnato nel servizio di raccolta dei rifiuti, è stato travolto da un furgone dell’azienda. L’impatto non solo l’ha colpito, ma ha anche provocato la rottura di un tubo del gas nelle vicinanze. Dopo essere stato immediatamente trasportato al Policlinico di Tor Vergata, Gilberto è deceduto durante la notte a causa delle ferite gravissime riportate.

Sicurezza: una priorità da affrontare

Questi incidenti sollevano una riflessione indispensabile sulla sicurezza, sia negli ambienti residenziali che nei contesti lavorativi. È sempre più importante implementare misure di sicurezza e promuovere la sensibilizzazione tra i cittadini sull’importanza di comportamenti prudenti. È fondamentale incentivare programmi di formazione per i residenti e per i lavoratori, affinché siano più consapevoli delle norme di sicurezza e piani di emergenza. Solo così sarà possibile ridurre il rischio di futuri eventi tragici.

Cronaca

Prime dieci sospensioni effettuate

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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.

Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.

I DANNI

Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.

LA RIAPERTURA

In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.

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Cronaca

Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.

LA SEQUENZA

La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.

SOTTO LA LENTE

Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.

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