Cronaca
Tre cortei bloccano Roma mentre si svolge la mezza maratona.
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Roma in stallo tra manifestazioni e eventi sportivi
La capitale italiana è stata nuovamente teatro di intensi disagi a causa delle manifestazioni e degli eventi sportivi che hanno interessato la città. Fin dalle prime ore del mattino, Roma è stata paralizzata dalla manifestazione nazionale organizzata dai sindacati Fp-Cgil, Uil-Fpl e Uil-Pa con il motto «Salario, salute, diritti, occupazione». I manifestanti si sono mossi lungo un percorso che ha collegato piazza Barberini e piazza del Popolo. Successivamente, un doppio corteo pomeridiano contro tutte le guerre e il ddl sicurezza ha bloccato ulteriormente il traffico.
Sfide per la sicurezza durante gli eventi
In serata, l’attenzione si è concentrata sull’evento sportivo che si svolgerà allo Stadio Olimpico, dove si terrà la partita tra Roma e Inter. L’affluenza prevista è di 63 mila spettatori, tra i quali 3500 provenienti da Milano. La presenza dei tifosi interisti, storicamente gemellati con quelli laziali, ha portato le forze dell’ordine a un dispiegamento considerevole di mille agenti per garantire la sicurezza. Ricordiamo che in passato simili assembramenti hanno portato a scontri, come quello accaduto nel maggio 2023 nel quale un tifoso romanista fu accoltellato.
Mezza Maratona e traffico blindato
Oltre alle tensioni legate alla partita di calcio, il centro della città sarà coinvolto nella Mezza Maratona, un evento che vede la partecipazione di 17 mila podisti. La gara partirà dal Circo Massimo e passerà per alcuni dei luoghi più iconici di Roma, come il Colosseo e piazza Navona. Tale evento comporterà chiusure stradali e deviazioni significative, con un impatto sul traffico che si farà sentire per tutta la giornata. “La Curva Sud dell’Olimpico”, in protesta con la società, non presenzierà sugli spalti per i primi quindici minuti della partita, sottolineando un ulteriore elemento di tensione in una giornata già complessa per la capitale.
Cronaca
Prime dieci sospensioni effettuate
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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.
Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.
I DANNI
Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.
LA RIAPERTURA
In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.
Cronaca
Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda
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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.
LA SEQUENZA
La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.
SOTTO LA LENTE
Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.
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