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Cronaca

Un giovane di 17 anni, Michele Comandini, muore in un incidente stradale nei pressi di Roma, coinvolto in uno scontro tra uno scooter e un’automobile. Gli amici manifestano il loro cordoglio: «Lo stavamo aspettando».

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Un giovane di 17 anni, Michele Comandini, muore in un incidente stradale nei pressi di Roma, coinvolto in uno scontro tra uno scooter e un’automobile. Gli amici manifestano il loro cordoglio: «Lo stavamo aspettando».

Il telefonino squilla a vuoto mentre gli amici, in preda al panico, corrono verso il luogo dell’incidente. La scena è devastante: una moto a terra, accartocciata e, poco più in là, il corpo senza vita di Michele Comandini, un ragazzo di 17 anni, appassionato di basket e residente a Pomezia. Michele, studente al liceo Copernico, è deceduto nonostante i tentativi dei soccorritori di salvarlo. Il tragico incidente è avvenuto tra due auto e uno scooter a Pomezia, portando alla morte anche un motociclista di 29 anni.

La ricostruzione dell’incidente

La serata di sabato a Marina di Tor San Lorenzo ha preso una piega drammatica intorno alle 22, quando una Ford Focus si è schiantata contro il motorino di Michele. Secondo i primi accertamenti dei carabinieri di Anzio, il ragazzo si trovava in via delle Pinete, dove aveva intrapreso una manovra per girare verso il Lungomare, finendo in un tratto contromano. L’impatto è stato letale: l’auto, guidata da un uomo di 45 anni di Palestrina, non ha potuto evitare lo scontro. Lo stesso conducente, sotto shock, ha immediatamente allertato i soccorsi e si è offerto di prestare aiuto. L’alcol test effettuato sul guidatore ha dato esito negativo.

Il dolore degli amici

Gli amici di Michele, riuniti in lacrime, hanno raccontato come lo stessero aspettando: «Doveva andare a prendere un altro amico. Non rispondeva e ci siamo preoccupati». Arrivati sul posto, le condizioni di Michele apparivano gravi e il ragazzo è spirato prima di giungere in ospedale. Sei pattuglie dei carabinieri hanno subito avviato le indagini per chiarire la dinamica dell’incidente. L’automobilista ha riferito di non aver visto il motoveicolo fino all’ultimo momento. I residenti della zona, intanto, hanno avviato polemiche riguardo alla sicurezza stradale, richiedendo interventi per migliorare la situazione. La testimonianza di un automobilista di passaggio ha suscitato una forte reazione: «È ora che il comune di Ardea si impegni a rendere queste strade più sicure».

Scia di sangue

Purtroppo, la giornata ha visto un bilancio tragico: tre motociclisti hanno perso la vita in incidenti avvenuti a poche ore di distanza l’uno dall’altro. Il primo incidente, avvenuto in via della Solfarata, ha coinvolto un motociclista di 29 anni, che stava viaggiando verso Pomezia. L’altro incidente si è verificato sulla Braccianese, dove un motociclista ha impattato contro due alberi, perdendo la vita. Gli agenti della polizia locale hanno impiegato ore per identificare la vittima, priva di documenti.

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Prime dieci sospensioni effettuate

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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.

Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.

I DANNI

Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.

LA RIAPERTURA

In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.

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Cronaca

Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.

LA SEQUENZA

La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.

SOTTO LA LENTE

Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.

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