Attualità
Un medico sotto processo per molestie a un’insegnante di religione durante una visita fiscale.
I fatti risalgono allo scorso maggio, quando un’insegnante in malattia riceve in casa propria la visita fiscale del medico di base inviato dall’Inps. Di certo non si aspettava di essere oggetto di una molestia sessuale.
Le accuse e il processo
Un medico di base ora finirà a processo con l’accusa di molestie sessuali nei confronti di un’insegnante di religione. I fatti risalgono al maggio dello scorso anno, quando l’uomo si reca a casa di un’insegnante di religione per una visita fiscale. In malattia da diversi giorni, la donna riceve sola in casa la visita del medico. Un controllo di routine che non poteva certo pensare che si sarebbe trasformato in un incubo. L’uomo, come entra in casa, ben lungi da richieste professionali, comincia con delle avances nei confronti dell’insegnante. Poi inizia a spogliarsi di fronte alla donna, che a quel punto reagisce allontanandolo dalla sua abitazione. Il sessantenne ora dovrà rispondere in tribunale di quanto denunciato dalla giovane donna.
La testimonianza della vittima e la difesa del medico
Il dottore ha raccontato nella fase di indagine, rendendo le sue dichiarazioni di fronte agli inquirenti, che non era sua intenzione molestare la paziente, e di essere stato assolutamente frainteso. Ha anche dichiarato che durante la visita la moglie l’attendeva in auto e di aver informato di questa circostanza la 40enne, che però ha smentito. Secondo la testimonianza dell’insegnante, subito durante il colloquio nel salotto, il medico avrebbe iniziato ad avere un comportamento strano, con complimenti fuori luogo. Poi avrebbe iniziato a fare “l’occhiolino”, fino a indicare esplicitamente la camera da letto, iniziando a spogliarsi. Di fronte a questo, l’insegnante reagisce, chiedendogli di andarsene in tutta fretta. A quel punto il medico prende la borsa e si allontana in tutta fretta. Pensava forse che quel suo comportamento sarebbe passato sotto silenzio, invece la donna ha deciso di denunciarlo recandosi dalle forze dell’ordine immediatamente.