Cronaca
Venti persone arrestate a Roma per il trasporto di droga con auto a noleggio; sostanze stupefacenti scoperte anche nelle siepi.

Arrestati 20 giovani per spaccio a Roma
I carabinieri, coordinando le compagnie sul territorio romano, hanno arrestato una ventina di giovani, tutti sorpresi in flagranza di spaccio. I militari hanno sequestrato alcuni chili di cocaina e di hashish. I 20 fermati hanno un’età che va tra i 18 anni e i 25. Per lo più si tratta di ragazzi italiani ma c’è anche qualche straniero come un cittadino albanese e del Gambia.
I fermi
In un’occasione i militari hanno fermato alcuni ragazzi a bordo di un’auto presa a noleggio. Spesso i trafficanti usano proprio auto prese in affitto. E anche questa volta si trattava di spacciatori. I militari hanno trovato hashish e cocaina ed anche dei soldi provento dallo spaccio. Anche a San Basilio, gli investigatori hanno colpito. I carabinieri si sono messi in abiti civili ed hanno bloccato un giovane che stava spacciando nascondendo la droga dietro una siepe. Ogni volta che veniva contattato dall’acquirente andava alla siepe, in modo tale che aveva in mano solo un pezzo. Ma i carabinieri hanno capito il comportamento del ragazzo che è stato bloccato con una ventina di bustine. Anche i carabinieri della compagnia di Frascati, al Casilino, hanno effettuato due arresti per droga. Arresti anche a Trastevere della compagnia di zona. Venti ragazzi arrestati in poche ore e in vari quartieri indicano come sia importante la guerra allo spaccio.
Roma, 32enne toscana violentata dal receptionist dell’hotel a Termini: «Sentivo il suo alito sul collo, mi stringeva»
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Cronaca
Un 50enne tira le cuoia a Tor Cervara, con il tassista che si ferma per dare una mano.

TragediaSuStradaARoma Chi ha detto che i tassisti romani sono sempre in ritardo? Uno scontro mortale dimostra che a volte vanno troppo veloci!
Lo Scontro che ha Fatto Strage
Nel bel mezzo del traffico caotico di via di Tor Cervara, un taxi e uno scooter si sono scontrati in un pomeriggio da incubo. La vittima? Un motociclista di 50 anni, italiano doc, che non ha avuto scampo. Immaginatevi la scena: clacson, lamiere e un po’ di quell’italica foga al volante che tutti conosciamo.
Il Tassista e le Indagini
Il conducente del taxi, un 55enne italiano che forse ha esagerato con il caffè, si è fermato per prestare soccorso – bravo, eh? – ma è finito dritto in ospedale per i soliti test alcolemici e tossicologici. Intanto, gli agenti della polizia locale del IV gruppo Tiburtino sono accorsi sul posto, pronti a indagare su chi ha sbagliato in questa tipica giornata romana. Chissà se scopriranno che il vero colpevole è il traffico eterno!Cronaca
A Marino, Maselli inaugura il centro per disabili Tobia nell’ex ospedale San Giuseppe

SanitàLazioFaMiracoli: Un centro per disabili che promette di rivoluzionare tutto, o è solo un’altra promessa al vento?
L’inaugurazione che ha fatto scalpore
Alla vigilia di Pasqua, l’assessore regionale all’inclusione sociale Massimiliano Maselli ha inaugurato il nuovo Centro Servizi per la disabilità “Tobia” al Presidio Ospedaliero San Giuseppe di Marino. Finalmente, la sanità laziale si dà una mossa per chi ha bisogno, dopo anni di attese infinite e famiglie esasperate. Il centro, gestito dalla Asl Roma 6, è parte della rete D.A.M.A. e mira a supportare disabili gravi con un team dedicato.
Le dichiarazioni dei pezzi grossi
Il direttore generale dell’Azienda Sanitaria Locale, Giovanni Profico, non si è risparmiato: “Il Servizio Tobia è l’evoluzione di una sanità pubblica che, grazie alla Regione Lazio, mette al centro le persone – anche se a volte sembra che il centro sia solo la burocrazia”. Il direttore sanitario Vincenzo Carlo La Regina ha aggiunto: “Costruiamo percorsi di cura più umani per chi ha sempre lottato per accedere ai servizi; è un passo verso l’equità, anche se in Italia l’equità sanitaria è un miraggio”. Maselli, da parte sua, ha ribadito l’impegno: “Dopo aver aperto centri a Roma, ora arriviamo in provincia per assistere disabili non collaboranti. Vogliamo coprire tutta la Regione entro il 2025, con un approccio che include psicologi, medici e altri specialisti – perché, diciamocelo, senza un po’ di psicologia, la sanità è un disastro”.
Obiettivi e come funziona sul campo
Il Centro Tobia si concentra su obiettivi ambiziosi: favorire l’accesso alle cure per pazienti con fragilità cognitive, attivare percorsi personalizzati e ridurre le sedazioni con approcci più “umani”. Promette rispetto, empatia e continuità, operando al piano terra con un call center dedicato. Il team include fisioterapisti, logopedisti ed educatori, seguendo linee guida regionali – un’innovazione che, se funziona, potrebbe smontare qualche mito sulla sanità italiana.
La storia dietro il progetto
Dietro Tobia c’è il medico fisioterapista Stefano Capparucci, che ha dato vita a questo servizio all’ospedale San Camillo-Forlanini, ispirato da un amico con gravi disabilità. “Tobia non è un mago, è solo un acronimo per Team operativo bisogni individuali assistenziali”, ha chiarito Capparucci, ricordando collaborazioni con colleghi come Filippo Ghelma a Milano. È un modello che ha già cambiato la vita a centinaia di pazienti, ma chissà se reggerà al caos della sanità pubblica.
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