Cronaca
Viene sollevato il dibattito sull’utilità e la quantità dei compiti a casa per i figli.
Sui compiti a casa, sulla loro mole quotidiana, sulla necessità di farli con i figli, per i figli, al posto dei figli, si potrebbero scrivere trattati. Ognuno dice la sua: si discute sul carico, sulla difficoltà, sull’utilità. Ma a cosa serve scomodare psicologi o educatori, quando la verità è che per la maggior parte dei genitori, aprire il diario di scuola, è una tortura a cui nessun essere umano vorrebbe sottoporsi?
Benvenuti nell’incubo dell’adolescenza
«Figli piccoli, problemi piccoli»? Non è solo una frase fatta: benvenuti nell’incubo dell’adolescenza. Accorgersi ogni weekend che per lunedì ha 10 esercizi di matematica, 6 pagine di storia, 8 frasi di inglese e un ripasso di grammatica, è un massacro. Per non parlare quando dimenticano uno dei tre/quattro libri che hanno per materia, talmente complicati che occorre il diploma di scuola superiore per capire quali portare e quando.
Genitori-eroi e weekend di riposo mancati
Qualcuno dirà: «Devono farli da soli!». Giustissimo. E sia chiaro, a voi genitori-eroi che riuscite a godervi il sabato e la domenica senza sedervi un minuto alla scrivania dei vostri bambini va un grande plauso, ma ce ne sono tanti altri che si svegliano il giorno libero con un’unica fissa: controllare il registro elettronico. Che poi, perché un lavoratore che passa 40 ore a settimana in ufficio ha diritto al weekend di riposo, mentre un bambino di 9 anni che almeno due volte a settimana è a scuola fino alle 4.30, il weekend deve passarlo a lavorare? Chiedo per un’amica.
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