Cronaca
“Vivere in prigionia: La lotta tra residenza e turismo che ci tiene bloccati”

Una Giornata di Scontri e Proteste
Una manifestazione a favore della Palestina ha sconvolto una città, evolvendosi in una vera e propria guerriglia urbana che ha portato a notevoli disagi e danni. Nonostante il divieto imposto dalla Questura locale, circa 7.000 manifestanti hanno preso parte all’evento nel pomeriggio di ieri nel quartiere Ostiense. Gli scontri tra i partecipanti e le forze dell’ordine sono stati caratterizzati da un’intensità particolarmente elevata, con dialoghi infruttuosi che si sono alternati a momenti di puro caos. Un episodio rilevante si è verificato con la presenza dello youtuber Simone Cicalone, la cui partecipazione ha scatenato tensioni tra i manifestanti.
Intorno alle 17:30, gli sforzi dei partecipanti per organizzare un corteo hanno portato a un’escalation di violenza. Petardi, bottiglie, sassi e perfino pali stradali sono stati utilizzati dai manifestanti per superare il cordone di polizia, che ha risposto a sua volta con cariche e l’uso di idranti per disperdere la folla.
I Disagi nella Città
Durante gli scontri, sono stati segnalati almeno 34 feriti, mentre le conseguenze della protesta si sono propagate in tutta la città. Molti negozi hanno chiuso anticipatamente e i residenti hanno scelto di restare barricati nelle loro abitazioni per evitare di essere coinvolti nelle violenze. Gli utenti dei mezzi pubblici hanno subito notevoli disagi, con le corse sospese durante gli scontri nonostante fossero state annunciate fasce di garanzia. Questo ha spinto molti cittadini e turisti a cercare di raggiungere stazioni come quella della metropolitana di Piramide e le fermate di autobus nei dintorni, trovandosi a fronteggiare situazioni di confusione e disagio.
Un esempio della frustrazione generale è dato dalla testimonianza di una studentessa, che, smarrita, si è interrogata su come tornare a casa. Alcune turiste americane hanno assistito increduli a quanto accadeva intorno a loro, e la tensione crescente ha alimentato la rabbia, in particolare tra i residenti del quartiere Ostiense. “Possono manifestare, ma senza distruggere tutto,” ha dichiarato Mario, un abitante della zona, evidenziando la sua preoccupazione per le ripercussioni ulteriori. Francesca, coabitante dello stesso stabile, ha manifestato ansia per la sicurezza del proprio motorino, essendo costretta a restare in casa per tutto il pomeriggio.
Problemi di Viabilità
I disordini hanno colpito non solo gli abitanti del quartiere, ma anche gli automobilisti, bloccati in un traffico insostenibile. La protesta ha generato disagi non solo nel raggio di piazzale Ostiense, ma si è estesa anche su altre arterie importanti come via Ostiense e strade adiacenti come via Cilicia e piazzale Ardeatino. Sebbene le forze dell’ordine siano riuscite a contenere la situazione, la chiusura di molte strade da parte della polizia ha contribuito a complicare ulteriormente la già difficoltosa situazione del traffico, aggravata dalla pioggia e dallo sciopero dei mezzi di trasporto.
Gli automobilisti, esausti, hanno manifestato il loro malcontento nel cuore di Roma, lamentandosi per l’ennesima giornata di stallo. “Non è possibile andare avanti così,” ha dichiarato un uomo di cinquant’anni bloccato in via del Teatro di Marcello. “Oltre allo sciopero, ci sono anche le manifestazioni e i disordini. Questa città è fuori controllo”. Parole che riflettono lo stato d’animo di molti cittadini romani, stufi di vivere un altro sabato difficile nella Capitale.
Cronaca
Aumento della violenza giovanile dopo il Covid

Da inizio anno i carabinieri hanno riscontrato l’aumento dei casi di adolescenti tra i 15 e 17 anni per **“porto di oggetti atti a offendere”**. Questo fenomeno ha attirato l’attenzione delle forze dell’ordine, che segnano un incremento significativo in questo tipo di reato tra i giovani.
Crescita preoccupante dei reati tra adolescenti
Le statistiche mostrano un trend allarmante, con molti ragazzi che vengono fermati per possesso di armi o oggetti contundenti. Tali episodi sollevano interrogativi sulla sicurezza nelle comunità e sulla necessità di interventi mirati.
Interventi delle forze dell’ordine
I carabinieri hanno intensificato le operazioni di controllo per prevenire e contrastare questa situazione. Le autorità stanno valutando misure più severe e programmi di sensibilizzazione per affrontare la questione.
Implicazioni sociali e culturali
L’aumento di reati di questo tipo è indicativo di una problematica più ampia che coinvolge il comportamento giovanile e il contesto sociale in cui vive questa fascia di età. Le forze dell’ordine, insieme alle istituzioni, cercano strategie efficaci per affrontare il fenomeno e garantire una maggiore sicurezza nelle città.
Cronaca
Roma Pride 2025: manifestazione in piazza il 14 giugno con il tema Fuorilegge

Il 14 giugno il Roma Pride tornerà in piazza con lo slogan ‘Fuorilegge!’. Mario Colamarino, presidente del circolo di cultura omosessuale Mario Mieli e portavoce del Roma Pride, denuncia che “le politiche repressive del governo Meloni, in questi tre anni, hanno prodotto una serie di leggi volte a criminalizzare la comunità Lgbtqia+ in tutto il globo terracqueo”. Colamarino sottolinea l’accanimento del governo nei confronti della comunità, definendolo “un’arma di distrazione di massa” che porta a una marginalizzazione e criminalizzazione del popolo Lgbtqia+.
Rivendicazioni e richieste
I promotori del Roma Pride evidenziano di essere accusati di propaganda “solo perché rivendichiamo la nostra esistenza, anche attraverso un linguaggio che rispetti le nostre identità”. Continuano a subire “odio e violenza per il nostro orientamento sessuale o la nostra identità di genere” e richiedono da anni leggi a tutela dei diritti della comunità. Tuttavia, lamentano che “la nostra classe politica è impegnata in ben altre questioni più importanti”: combattere contro asterischi e schwa e produrre leggi contro l’ideologia gender.
Autodeterminazione e diritti
Colamarino denuncia un attacco alla libertà individuale, dichiarando: «Chi ci governa vorrebbe impedirci di autodeterminarci nella nostra identità di genere, eppure la stessa Giorgia Meloni si autodetermina come il presidente del consiglio». La comunità Lgbtqia+ si oppone decisamente alle recenti normative, che, secondo loro, negano l’esistenza delle famiglie e creano un “incostituzionale divieto universale di gestazione per altri”. Concludono affermando che “il Roma Pride e la comunità Lgbtqia+ non arretrano e non intendono rinunciare a nessuna rivendicazione. Ci proclamiamo fuorilegge”.
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