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Zio a processo per la morte del bambino coinvolto nell’incidente al nastro trasportatore: accuse di imperizia e negligenza
Il 12 settembre del 2018, il piccolo Osif, un bambino di quattro anni, è tragicamente scomparso schiacciato da un nastro trasportatore nell’azienda agricola di famiglia a Terracina, provincia di Latina. Attualmente, è sotto processo suo zio, accusato di omicidio colposo per non aver adottato le misure di sicurezza necessarie nel luogo dell’incidente.
La dinamica del tragico incidente
Un carabiniere, intervenuto sul luogo dell’incidente, ha ricostruito i fatti in tribunale. Il piccolo Osif è entrato nel capannone industriale situato accanto alla sua casa. L’azienda, una cooperativa agricola, è di proprietà dello zio del bimbo. Durante la sua tragica esplorazione, Osif è salito sul nastro trasportatore di un impianto utilizzato per lavare gli ortaggi e si è incastrato con entrambe le braccia tra i rulli della macchina. Questo ha provocato fratture multiple e traumi diffusi. Nonostante il tempestivo trasporto al policlinico Gemelli di Roma, i medici non sono riusciti a salvargli la vita.
Implicazioni legali e prossimi passi del processo
Secondo quanto riportato da Roma Today, lo zio avrebbe azionato il quadro elettrico generale, mettendo in funzione la macchina, il cui nastro era privo di rete di protezione e il quadro privo del tasto di arresto. Non ha inoltre chiuso la porta di accesso al locale né disattivato l’impianto elettrico quando si è allontanato dal capannone. Questo ha lasciato il nastro acceso al momento dell’ingresso di Osif. Il processo proseguirà il 21 novembre, data in cui saranno ascoltati la madre del bambino e il suo compagno, i quali non si sono costituiti parte civile.