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Cronaca

A Roma Sud, scomparsi 30 gatti: le ipotesi sul killer seriale e sull’accumulatore di felini

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A Roma Sud, scomparsi 30 gatti: le ipotesi sul killer seriale e sull’accumulatore di felini

Si infittisce il mistero a Roma Sud, dove recentemente si sono registrate numerose sparizioni di gatti nella zona della Cecchignola. In particolare, i residenti segnalano la scomparsa di circa trenta felini, tra cui gatti di colonia e animali domestici abituati a uscire nei giardini condominiali. L’allarme è stato lanciato da Francesca Berardi, una giovane studentessa di architettura del quartiere, la quale ha raccontato di aver perso il suo gatto, Leo, insieme ad altri nove mici nell’arco di una sola notte alla fine di ottobre.

L’escalation

I numeri delle scomparse non sono del tutto certi, ma il fenomeno ha destato preoccupazione tra i cittadini e le autorità. Da quando la notizia è trapelata non si sono verificati nuovi casi, come affermato dall’onorevole Patrizia Prestipino, Garante della tutela degli animali del Comune di Roma. Secondo Prestipino, è fondamentale denunciare sempre quando si sospetta un furto di animali, raccogliendo prove fotografiche o video in casi di flagranza, per consentire alle autorità di intervenire. Ha inoltre ribadito l’importanza della microchippatura dei gatti per prevenire simili episodi, un servizio già attivo in occasione dell’evento “Il canile va in città.”

L’appello

L’onorevole Prestipino ha espresso soddisfazione per il temporaneo arresto delle sparizioni, sottolineando che l’attenzione del pubblico può fungere da deterrente. Diverse associazioni e residenti hanno fatto appello al controllo e alla supervisione costante per evitare ulteriori rapimenti. Simona D’Aquilo, legale dell’associazione Colle Della Strega, ha dichiarato che si tratta di una situazione inquietante e potenzialmente criminale che necessita di attenzione e riguardo per i gatti delle colonia e quelli adottati nei quartieri. Il timore è che dietro le sparizioni vi sia un’attività con finalità illecite, come già avvenuto in passato con episodi di accumulatori seriali e maltrattatori di animali nella regione.

Cronaca

Prime dieci sospensioni effettuate

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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.

Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.

I DANNI

Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.

LA RIAPERTURA

In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.

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Cronaca

Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.

LA SEQUENZA

La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.

SOTTO LA LENTE

Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.

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