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Cronaca

Abusivo di Cinecittà arrestato per acquisto di Rolex da 13mila euro con carta rubata.

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Abusivo di Cinecittà arrestato per acquisto di Rolex da 13mila euro con carta rubata.

Con il vizio del “lusso” da occupante abusivo dell’Hotel Cinecittà, Felipe Sebastian Rodriguez Perez, un cittadino cileno classe 1983, è stato arrestato dai carabinieri della compagnia Roma Centro per indebito utilizzo di carte di credito. La sua storia è un’epopea di furti e rapine con l’abitudine di utilizzare poi le carte di credito delle vittime per acquisti di beni di lusso. Recentemente, ha acquistato un orologio Rolex da 13 mila euro grazie alla carta di credito sottratta a una turista statunitense.

LA DINAMICA

L’uomo, con un passato di reati specifici contro il patrimonio, ha vissuto per anni nell’ex struttura alberghiera di Cinecittà. Entrato nell’orologeria di via Cavour pochi giorni dopo il furto, ha trascorso molto tempo visionando diversi modelli di Rolex fino a scegliere quello dal costo di 13 mila euro. Le telecamere del negozio hanno registrato l’intera scena e, nonostante il pagamento sia andato a buon fine, le forze dell’ordine sono state allertate e hanno ricostruito la dinamica dell’acquisto risalendo all’identità di Perez.

LE INDAGINI

I carabinieri, dopo aver visionato le immagini e ascoltato i dipendenti del negozio, hanno identificato Perez, che era già noto alle autorità per episodi passati. L’arresto è avvenuto mentre era già detenuto per un altro furto e, durante l’interrogatorio di convalida, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Nell’ordinanza del giudice si sottolinea che alla base del delitto c’è un furto di carta di credito, anche se non si esclude che lo stesso Perez possa averlo commesso. L’uomo, prima del secondo arresto, aveva vissuto con la compagna nell’ex Hotel di via Eudo Giulioli, nota per le occupazioni abusive da parte di extracomunitari, prevalentemente sudamericani, e finalmente liberata alla fine dello scorso settembre.

Cronaca

Prime dieci sospensioni effettuate

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Rientro amaro per alcuni studenti romani che ieri hanno ripreso le lezioni in presenza, mentre sono iniziate le sospensioni per coloro coinvolti nelle recenti occupazioni. Al liceo classico Virgilio, la sanzione ha colpito un solo studente per la sua partecipazione a varie mobilitazioni, inclusa una protesta in cui è stata bruciata una foto del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Per lui sono stati disposti 10 giorni di sospensione, con la curiosità su eventuali misure disciplinari per gli altri coinvolti.

Al liceo Cavour, dieci studenti hanno subito sanzioni, la cui durata è iniziata ieri, sebbene l’obbligo di frequenza sia mantenuto. I ragazzi hanno infatti organizzato un sit-in di protesta contro le “misure di repressione”, evidenziando le punizioni disciplinari che comportano fino a 15 giorni di sospensione, ore di volontariato con la comunità di Sant’Egidio e letture di “Il maestro e Margherita” di Bulgakov e “Contro il fanatismo” di Amos Oz.

I DANNI

Il tema delle sanzioni è strettamente legato al risarcimento danni. I collettivi studenteschi stanno attivando raccolte fondi anonime per evitare che solo pochi vengano identificati come responsabili. Al Morgagni sono stati raccolti oltre 4700 euro, mentre al Virgilio la somma ha superato i tremila. Due studenti del Visconti sono stati individuati come responsabili sulla base di una foto pubblicata su Instagram e dovranno coprire un risarcimento di 7200 euro. Gli studenti di Visconti avvertono che, in caso di mancato risarcimento, potrebbero affrontare un processo penale con la costituzione di parte civile da parte del ministro Valditara.

LA RIAPERTURA

In contrasto, il rientro per gli studenti del liceo Gullace di Roma è stato più gratificante, poiché sono tornati nella sede centrale dopo due mesi di chiusura. La struttura di piazza dei Cavalieri del Lavoro era stata chiusa per lavori di messa in sicurezza sismica. Dopo disagi legati a incendi e trasferimenti, dal 7 gennaio l’edificio ha riaperto, accogliendo nuovamente studenti con 22 aule riattivate. Daniele Parrucci ha spiegato che sono stati forniti banchi e sedie mancanti, e che sono stati eseguiti interventi di manutenzione per garantire l’operatività dell’edificio in sicurezza.

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Cronaca

Furti e aggressioni nelle abitazioni di coppie di anziani, arrestata la banda

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Pericolosi, violenti e specializzati in furti in abitazione. Cinque banditi sono stati arrestati dai carabinieri di Frascati dopo aver messo a segno otto colpi tra Grottaferrata, Centocelle e Fidene tra l’11 e il 27 novembre. Le indagini hanno incluso pedinamenti, intercettazioni telefoniche e satellitari. La “centrale operativa” della banda era situata nel campo rom di via dei Gordiani, dove è stato arrestato il capo, Luigi D. G., di 54 anni, insieme alla compagna, Laura M., di 34 anni. Tre altri complici, già in carcere per reati analoghi, erano Valentino M., di 27 anni, Florin T. e Alex M., entrambi di 24 anni.

LA SEQUENZA

La banda operava con modalità collaudate. A bordo di una Jeep Renegade noleggiata, il capo accompagnava i complici nei luoghi dei furti, prendendo di mira abitazioni di anziane coppie. Il primo allarme era scattato l’11 novembre a Grottaferrata, dove hanno fatto irruzione in due appartamenti, rubando oggetti per un valore di 10mila euro. Una vicina, insospettita, ha fotografato la targa del veicolo, attivando il “Targa System”. Dopo, i ladri hanno continuato a colpire, aggredendo anche un anziano in casa sua il 16 novembre con minacce di morte.

SOTTO LA LENTE

Le indagini non si fermano qui. Le utenze telefoniche del capo e della compagna continuano a essere monitorate anche dopo gli arresti. I complici detenuti hanno contattato Luigi D. G. e Laura M. tramite telefoni a loro disposizione in carcere. Nelle conversazioni registrate, hanno chiesto aiuti economici e minacciato di denunciarli se non ricevessero supporto. Gli investigatori stanno dunque esaminando un secondo filone d’indagine riguardante il traffico di telefoni e sim all’interno delle carceri.

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