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Amar Kudin e la sua passione per il rugby: lavorava la notte per giocare con noi, scontro fra le volanti

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Amar Kudin e la sua passione per il rugby: lavorava la notte per giocare con noi, scontro fra le volanti

Un tragico incidente scuote la comunità sportiva e il corpo di polizia di Roma. Amar Kudin, rugbista di talento e poliziotto, ha perso la vita a seguito di uno scontro tra due volanti della polizia. Il dirigente sportivo della Rugby Civitavecchia, Stefano D’Angelo, lo ricorda come un “leader nato”, sottolineando l’impatto che l’uomo ha avuto sia sul campo da rugby che nella sua carriera come agente.

Amar Kudin: un ricordo indelebile

Amar Kudin era un giovane con una dedizione esemplare. La sua serietà e applicazione non passavano inosservate. “Amar era un ragazzo straordinario”, ricorda con affetto Stefano D’Angelo. Ogni domenica era disposto a cambiare i turni lavorativi per giocare con la sua squadra, un impegno che evidenzia il suo grande amore per questo sport.

Il tragico incidente

L’incidente è avvenuto la notte del 18 novembre. Amar era a bordo della Giulietta di servizio con una collega, quando il veicolo si è scontrato con un’altra volante della polizia. Kudin, di origine croata, ha tragicamente perso la vita a soli 32 anni, mentre gli altri passeggeri hanno subito ferite gravi. L’intera comunità ha reagito con profondo dolore alla notizia.

Un legame indelebile con il Rugby Civitavecchia

Durante la sua carriera sportiva, Kudin è stato rapidamente riconosciuto come capitano della squadra per il suo carisma e capacità di leadership. Episodi significativi, come la nomina a capitano a Firenze, evidenziano la stima e l’affetto che compagni e allenatori nutrivano per lui. “La notizia della sua scomparsa è stata devastante”, racconta Stefano, evidenziando il forte legame che univa Amar ai suoi compagni di squadra. “Stasera vogliamo ricordare Amar”, conclude D’Angelo, sottolineando quanto fosse amato e rispettato da tutti.

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Maltempo scatena caos a Roma, con vigili del fuoco impegnati su rami caduti e strade allagate

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Maltempo scatena caos a Roma, con vigili del fuoco impegnati su rami caduti e strade allagate

Roma è nel caos totale per il maltempo: decine di interventi dei vigili del fuoco per rami e alberi caduti, con strade allagate che hanno trasformato la città eterna in un acquitrino improvvisato. Mentre i romani maledicono il cielo, qualcuno si chiede se non sia solo l’ennesima scusa per non pagare le tasse in tempo. #MaltempoRoma #EmergenzaMeteo #VigiliDelFuoco

Gli interventi dei vigili del fuoco in prima linea

I pompieri di Roma sono stati chiamati a decine per gestire i danni causati dal temporale, con rami e alberi caduti che bloccano strade e mettono a rischio la circolazione. Le squadre hanno lavorato senza sosta, affrontando un’ondata di chiamate che ha messo alla prova le risorse disponibili, in una città che sembra sempre un passo indietro rispetto al meteo impazzito.

Strade allagate e disagi per i cittadini

Le piogge torrenziali hanno trasformato vie principali in fiumi improvvisati, lasciando automobilisti e pedoni intrappolati nel fango. I residenti parlano di un’emergenza prevedibile, con lamentele su una manutenzione urbana che, diciamolo, fa acqua da tutte le parti – e non solo per il maltempo.

Conseguenze del caos meteorologico

Oltre ai disagi immediati, il maltempo ha esposto vulnerabilità strutturali, con interventi rapidi che hanno evitato il peggio, ma non senza qualche critica al sistema. I vigili del fuoco continuano a monitorare la situazione, mentre la città prova a riprendersi da un evento che, per molti, è solo l’ennesimo capitolo di una storia già scritta.

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A Primavalle, figlio uccide la madre e la nasconde nell’armadio: dichiarato parzialmente pazzo

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A Primavalle, figlio uccide la madre e la nasconde nell’armadio: dichiarato parzialmente pazzo

Scandalo a Roma: un figlio "parzialmente infermo" uccide la madre e la nasconde nell’armadio, scatenando polemiche sulla giustizia! In un quartiere come Primavalle, dove i drammi familiari esplodono, questo caso fa discutere: è davvero la pazzia a scagionare? #RomaShocking #CrimineItaliano #GiustiziaControversa

In un episodio che sta infiammando i social e i dibattiti nazionali, un figlio è stato dichiarato "parzialmente infermo" dopo aver confessato l’omicidio della madre nel quartiere di Primavalle, a Roma. Le autorità hanno ricostruito la scena raccapricciante, dove il corpo è stato trovato nascosto nell’armadio, un dettaglio che ha lasciato tutti senza parole e alimentato critiche sul sistema giudiziario italiano.

Il delitto che ha sconvolto Roma

Le indagini svelano un atto brutale, con il figlio al centro di una storia che mescola follia e rabbia familiare. "Parzialmente infermo", come definito dalle perizie mediche, il giovane è ora al vaglio della corte, ma molti si chiedono se questa etichetta sia solo un comodo escamotage per evitare punizioni severe. In un’era in cui i tribunali sembrano troppo indulgenti, questo caso evidenzia le crepe di un sistema che, a volte, appare "troppo morbido" con i colpevoli.

Le reazioni e le polemiche

Mentre la comunità di Primavalle è in subbuglio, le opinioni online si dividono tra chi difende la linea della salute mentale e chi attacca, definendolo un’assurdità. Questo episodio non fa che amplificare i dibattiti sulle lacune della giustizia, con alcuni commentatori che lo etichettano come un ennesimo esempio di come la società protegga i "cattivi ragazzi". Le famiglie del quartiere, scosse, chiedono risposte immediate, alimentando un’onda virale di indignazione.

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