Attualità
Amica alla guida dell’auto denunciata per la morte di Francesca Mandarino nell’incidente sulla Tiburtina

Un tragico incidente stradale ha scosso la comunità universitaria di Roma e il comune di origine della ventunenne Francesca Mandarino. La giovane, studentessa fuorisede di Cosenza presso l’Università La Sapienza, ha perso la vita in seguito a uno schianto sulla via Tiburtina, mentre rientrava da una cena legata alla sua campagna elettorale studentesca. L’alta velocità e l’impatto devastante con un’altra vettura hanno portato a una carambola che si è conclusa tragicamente contro un muro.
L’Incidente
L’incidente ha visto coinvolta un’automobile Opel Mokka, guidata da una ventitreenne, ora denunciata per omicidio stradale. La polizia attende i risultati dell’alcool test. Nell’auto viaggiavano complessivamente cinque persone, diverse delle quali hanno riportato serie ferite. Tra queste, un amico di Francesca è stato ricoverato in gravi condizioni, ma da poco si è svegliato dal coma.
In Ricordo di Francesca
Francesca Mandarino era una studentessa attiva e si preparava a vivere la sua prima esperienza elettorale nell’ateneo, rappresentando la lista Sapienza Futura per le elezioni studentesche. La giovane era molto coinvolta nella vita universitaria, tanto che nei giorni precedenti il tragico evento aveva svolto una fervente attività di sensibilizzazione al voto. La scomparsa ha scatenato numerosi ricordi e messaggi di cordoglio da parte di amici, colleghi e professori, culminati in una fiaccolata organizzata presso l’ateneo.
Commozione a Cosenza
La notizia della morte di Francesca ha colpito duramente anche la sua comunità di origine, Mandatoriccio, in provincia di Cosenza. Cresciuta come rappresentante d’istituto al liceo, aveva deciso di trasferirsi a Roma per proseguire gli studi. In segno di lutto, le attività ufficiali sono state sospese nel comune, in attesa dei funerali della giovane, durante i quali verrà proclamato lutto cittadino.
Attualità
Minacciata di morte dalla moglie: “Ti do ai miei amici e ti faccio prostituire”

Un uomo di 47 anni è stato condannato a tre anni e tre mesi di carcere dal Tribunale di Roma per maltrattamenti e stalking nei confronti della moglie. L’uomo è stato ritenuto responsabile di una serie di violenze fisiche e psicologiche, minacce di morte e comportamenti ossessivi.
Tra le azioni più gravi, l’imputato minacciava la donna dicendole: “Ti do gratis ai miei amici, che ti fanno prostituire”. La vittima, come riportato dal Corriere della Sera, ha subito una spirale di violenze che includevano aggressioni fisiche, umiliazioni e pedinamenti. Numerosi episodi di violenza sono stati documentati in sede processuale.
Minacce di morte e aggressioni
L’imputato, accusando la moglie di tradimenti, l’ha minacciata con frasi come: “Se mi lasci ti ammazzo”. Le aggressioni comprendevano pugni e schiaffi, oltre a tentativi di controllo sulla sua vita, come il clonare il telefonino della donna. La situazione é degenerata quando lui stesso ha contattato i carabinieri, affermando: “Venite, altrimenti ammazzo mia moglie o la faccio ammazzare da qualcun altro”. L’intervento delle forze dell’ordine, seguito dalla denuncia della vittima, ha avviato le indagini che hanno portato al processo e alla conseguente condanna dell’uomo.
Attualità
Vandalismo al liceo Manara con striscione contro gli anti-fascisti e stella di David sul muro

Nella notte, è stato affisso uno striscione sul muro del liceo Manara di Roma, contenente la scritta: “Collettivo manariota antifascista? Hai reso la scuola ‘Judenfrei”, accompagnata da una stella di David. I vandali hanno inoltre ostacolato l’apertura dei cancelli della scuola, inserendo della schiuma nelle serrature. I carabinieri sono stati chiamati dalla preside per indagare sull’accaduto e identificare i responsabili.
L’Osa: “Attacco sionista”
L’Opposizione studentesca d’alternativa (Osa) ha descritto l’azione come un “attacco sionista”. In un comunicato, hanno affermato: “Usare stelle di David fatte sui muri per rivendicare questa azione squadrista è un’infamia. Tutta la nostra solidarietà agli studenti del Manara”. L’Osa ha denunciato precedenti minacce e intimidazioni contro gli studenti in solidarietà al popolo palestinese, definendo gli aggressori “veri estremisti e violenti”.
Il ministro Giuli: “Atto inverecondo”
Il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha commentato la situazione dicendo: “Chiunque utilizzi qualsiasi simbolo per esercitare forme di violenza e sopraffazione compie un atto inverecondo. Nel caso della Stella di Davide, rappresenta una identità profonda e indiscutibilmente lontano da qualsiasi forma di sopraffazione”. Giuli ha sottolineato l’importanza di educare i giovani sulla verità storica e scoraggiare qualsiasi forma di strumentalizzazione.
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