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Cronaca

Capitale Italiana del Libro 2025, Subiaco è tra le 6 finaliste

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Capitale Italiana del Libro 2025, Subiaco è tra le 6 finaliste

La città di Subiaco, simbolo della Valle dell’Aniene a nord-est della capitale, si trova tra le sei finaliste per il titolo di Capitale italiana del libro 2025. Le audizioni per la scelta della vincitrice si sono tenute il 27 novembre e proseguiranno domani, 29 novembre. Il comitato sublacense sarà ricevuto dalla giuria presieduta da Gian Arturo Ferrari presso la sede della Direzione generale Biblioteche e diritto d’autore del Ministero della Cultura a Roma. Entro il 30 novembre, la giuria presenterà al Ministro della Cultura Alessandro Giuli il nome del progetto che incoronerà la nuova Capitale italiana del libro 2025. Il comune selezionato riceverà un contributo di 500 mila euro dal Ministero della Cultura.

Le Finaliste

Le altre cinque città in lizza sono Grottaferrata, situata nei Castelli Romani; Ischia e Sorrento in provincia di Napoli; Macchiagodena in provincia di Isernia e Mistretta in Sicilia. Queste sei finaliste sono state scelte tra venti candidature esaminate dalla giuria. A Subiaco si respira grande fermento e attesa per l’esito della competizione, con il primo cittadino che assicura che la città sarà pronta in caso di vittoria.

La Storia di Subiaco

Il sindaco di Subiaco, Domenico Petrini, sottolinea l’importanza storica della città, famosa per la sua tradizione culturale e libraria, e per la presenza dei Monasteri Benedettini, luogo del primo libro stampato a caratteri mobili in Italia. Il progetto presentato da Subiaco, in collaborazione con l’Abbazia Territoriale e la Biblioteca Monumentale di Santa Scolastica, è ambizioso e spera di essere selezionato come vincitore.

Nel 1465, il Monastero ospitò i due chierici tedeschi Arnold Pannartz e Conrad Sweynheym, che convinsero i monaci a installare una tipografia, realizzando il primo libro a caratteri mobili in Italia. Dom Fabrizio Cicchetti, direttore della Biblioteca di Santa Scolastica, evidenzia l’importanza della partecipazione in questo progetto grazie ai preziosi volumi storici lì conservati. Sono previsti interventi di restauro e digitalizzazione per una maggiore valorizzazione.

Un Riconoscimento Meritevole

Dom Mauro Meacci, abate benedettino, annuncia che i Monasteri Sublacensi sono candidati a sito UNESCO, insieme ai Monasteri di Monte Cassino e Farfa. In occasione del 550º anniversario del primo libro stampato in Italia, Umberto Eco tenne una lectio magistralis sulla stampa tipografica. Il Ministero della Cultura ha sottolineato l’importanza culturale di tale patrimonio, cruciale per l’evoluzione delle comunicazioni scritte, la circolazione delle idee e i processi di alfabetizzazione.

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Rider aggredito e derubato dello scooter da due teppisti minorenni di 16 e 17 anni

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Rider aggredito e derubato dello scooter da due teppisti minorenni di 16 e 17 anni

RiderInPericolo Scopri l’incredibile agguato notturno che ha terrorizzato un rider a Roma e lasciato tutti senza parole!

L’agguato a Giardinetti

Immagina di essere un rider di 49 anni, impegnato a consegnare un ordine in una tranquilla via di Roma, quando improvvisamente due giovani italiani di appena 16 e 17 anni ti circondano in un vero e proprio agguato. È successo ieri sera in via Francesco Ierace, a Giardinetti: il rider, originario del Bangladesh, è stato derubato del telefono cellulare, dei soldi in tasca e persino dello scooter che usava per le consegne attraverso un’app di delivery. Un episodio shockante che fa riflettere sui pericoli nascosti nelle strade della città.

L’inseguimento e l’arresto

Ma la storia non finisce qui: dopo la rapina, i due minorenni sono fuggiti a bordo dello scooter rubato, scatenando un inseguimento mozzafiato. Fortunatamente, una segnalazione al 112 ha allertato i carabinieri di Tor Vergata, che sono riusciti a rintracciare i fuggitivi a poca distanza dal luogo dell’agguato. I militari hanno recuperato lo scooter, restituendolo alla vittima, e hanno arrestato i due ragazzi in flagranza di reato per rapina aggravata. Ora, i giovani sono stati accompagnati presso il centro di prima accoglienza “Virginia Agnelli”, in attesa di sviluppi che potrebbero sorprendere tutti.

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Minacce letali a Città Giardino: un’aggressione da parte di una banda di spacciatori

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Minacce letali a Città Giardino: un’aggressione da parte di una banda di spacciatori

AggressioniARoma Hai mai immaginato di dover evitare certe strade per paura di gang di spacciatori pronte ad attaccare? A Montesacro, Roma, i residenti vivono un incubo che sembra uscito da un thriller!

Il Terrore Quotidiano a Montesacro

Nel quartiere di Montesacro, a Roma, la paura è diventata parte della routine. I residenti evitano certe vie per non incrociare bande di spacciatori che controllano il territorio con violenza. Anche una semplice passeggiata con il cane può trasformarsi in un pericolo reale, con aggressioni fisiche e verbali che terrorizzano la comunità. Al centro di questa storia c’è Riccardo Rodofili, un uomo di 63 anni, che ha denunciato episodi scioccanti, trasformando la sua vita in un incubo di minacce e insulti.

Le Aggressioni che Hanno Scioccato la Città

Rodofili ha vissuto due episodi terrificanti in spazi pubblici del Municipio III. Il primo il 29 marzo, mentre camminava nel parco Caio Sicinio Belluto. Ha notato un gruppo di giovani, presumibilmente di origine nordafricana, coinvolti in uno scambio di sostanze stupefacenti. In un attimo, è stato circondato da insulti e minacce di morte. “Ti ammazziamo se non te vai”, gli hanno urlato, mentre uno di loro, con accento partenopeo e un coltello in mano, lo ha inseguito. Le forze dell’ordine sono intervenute, ma molti aggressori sono fuggiti, lasciando Rodofili sotto shock.

Pochi giorni dopo, l’11 aprile, nel Parco Sempione di via Maiella, la situazione è peggiorata. Mentre portava a spasso il suo cane, un lagotto romagnolo, è stato affrontato da un gruppo misto di italiani e nordafricani. Uno di loro lo ha schiaffeggiato, sputato e gli ha strappato il cellulare dalle mani. Terrorizzato, Rodofili è riuscito a recuperare il telefono e a chiamare aiuto, ma i colpevoli si sono dileguati tra le vie. Medicato dal 118, ora l’uomo vive nel terrore: “Ho paura di uscire di casa, io e la mia famiglia ci sentiamo abbandonati”.

La Risposta delle Autorità e le Preoccupazioni dei Residenti

Le autorità locali non sono rimaste in silenzio. Il Presidente del Municipio III, Paolo Marchionne, e la capogruppo del Partito Democratico, Simona Sortino, hanno espresso solidarietà a Rodofili, condannando questi atti di microcriminalità. “Non è il primo episodio in questi parchi”, hanno dichiarato, annunciando misure per aumentare i controlli e i pattugliamenti. Nonostante gli sforzi per riqualificare le aree, come il parco Caio Sicinio Belluto, i residenti segnalano la mancanza di telecamere e una sensazione di insicurezza crescente. Rodofili non è solo: molti nel quartiere si sentono “stranieri nella propria terra”, con furti e rapine che alimentano il clima di paura.

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