Attualità
Cosa rischia chi viene trovato in sella alla propria moto con il casco rubato ai mezzi eCooltra

Noleggiano il motorino per muoversi in città, poi si tengono il casco e lo adoperano quando sono in sella al proprio mezzo: cosa rischia chi ruba i caschi Cooltra a Roma.
I caschi Cooltra sulle teste di persone in sella a motorini privati.
Dalle moto in sharing ai bauletti dei motorini privati: continua la razzia di caschi della società eCooltra (e non solo) da parte dei cittadini che, una volta noleggiato il mezzo, portano via con sé i dispositivi di sicurezza, lasciando i bauletti dei 1500 motorini a Roma vuoti. Doppio danno per la società: un casco perso e un motorino senza dispositivi di sicurezza, costretto, proprio per questa ragione, a restare fermo.
Ma questi furti non sono destinati a restare impuniti: cosa rischia chi ruba uno dei dispositivi di sicurezza?
Le sanzioni a chi ruba i caschi Cooltra a Roma
Immaginare cosa rischia chi ruba un casco dalle moto in sharing (di eCooltra e non solo) è semplice: trattandosi di un vero e proprio furto al motorino affittato e, di conseguenza, alla società che si occupa di gestire il mezzo a noleggio (a condizioni ben precise), il rischio maggiore è quello di essere denunciati per furto. Ad appropriarsi del casco, infatti, c’è chi dopo aver preso a noleggio il mezzo a due ruote non lo restituisce, commettendo l’azione illegale.
Sciopero a Roma oggi 28 ottobre 2024, a rischio i mezzi Atac per 24 ore: chiuse tutte le metro
Non soltanto furti, però. Una volta rubato il casco non è raro che alcuni…
Attualità
Il marchio Plasmon in vendita? Preoccupazioni per lo storico stabilimento di Latina

Preoccupati per il futuro dei lavoratori e il passaggio di proprietà, i sindacati Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil hanno richiesto un incontro urgente con la direzione italiana del gruppo Heinz. Secondo Il Sole 24 Ore, la multinazionale starebbe considerando di vendere il marchio Plasmon, il cui principale stabilimento produttivo si trova a Latina.
Le richieste dei sindacati
Nella comunicazione diffusa, i sindacati hanno sottolineato che l’incontro è necessario per discutere le possibili ripercussioni sui livelli occupazionali e le attività produttive associate al marchio. “L’improvviso esplodere di questa notizia ha sollevato una forte preoccupazione tra le lavoratrici e i lavoratori e le loro rappresentanze sindacali”, si legge nel comunicato. I rappresentanti hanno anche evidenziato “come Plasmon rappresenti il più importante gruppo italiano nel settore del baby food, espressione della qualità di produzioni certificate e sostenute anche dal Ministero della Sovranità Alimentare”. Pertanto, Fai-Flai-Uila chiederanno anche un coinvolgimento diretto del Governo.
Situazione attuale
Al momento, non ci sono conferme ufficiali riguardo alla vendita del marchio Plasmon. Fino ad ora, non si segnalano pericoli imminenti per i lavoratori dello stabilimento di Latina.
Attualità
Un attivista argentino prova a entrare nella stanza di Papa Francesco al Gemelli

Juan Grabois, attivista argentino per i diritti dei lavoratori e amico di Papa Francesco, ha tentato di entrare nella stanza del Pontefice, attualmente ricoverato al policlinico Agostino Gemelli di Roma, per salutarlo. Tuttavia, l’accesso alla stanza del Papa è rigorosamente controllato e, nonostante la conoscenza personale con Francesco e il suo ruolo come consulente in un dicastero vaticano, Grabois non ha potuto incontrarlo.
Chi è Juan Grabois
Juan Grabois è noto come fondatore del Movimiento de Trabajadores Excluidos, “Movimento dei lavoratori esclusi”, ed ex membro del Dicastero vaticano per la Promozione dello Sviluppo Umano Integrale. La sua amicizia con Papa Francesco è stata approfondita nel libro ‘Ho incontrato Francesco. Papa Bergoglio raccontato dai protagonisti del nostro tempo’ di Alessandra Buzzetti e Cristina Caricato.
Origini dell’amicizia con Papa Francesco
Grabois ha rivelato che la loro amicizia è iniziata dal suo impegno con i lavoratori esclusi di Buenos Aires durante la crisi del debito del 2001. Inizialmente, nel 2007, chiese a Bergoglio di partecipare a un’iniziativa, ma il futuro Papa declinò. Tuttavia, “nacque un’amicizia immediata, perché ci trovammo in grande sintonia sulla lettura della realtà, sulle condizioni sociali e sulla necessità di un maggiore protagonismo da parte dei Movimenti popolari”. Da quel momento, Bergoglio ha celebrato annualmente una Messa per i lavoratori esclusi fino al 2013, consolidando un legame che è continuato nel tempo.
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