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Cronaca

Così si potrà combattere dentro l’Anfiteatro. Prenotazioni al via (ma ci sono solo 16 posti)

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Così si potrà combattere dentro l’Anfiteatro. Prenotazioni al via (ma ci sono solo 16 posti)

L’ultima iniziativa del turismo romano offre l’opportunità di vivere un’esperienza unica e affascinante al Colosseo. Il celebre anfiteatro, testimone di battaglie di gladiatori, apre le sue porte a sedici fortunati appassionati di storia, offrendo loro la possibilità di immergersi nell’atmosfera dei ludi, gli antichi giochi gladiatori.

Le prenotazioni

Le prenotazioni per questa esclusiva esperienza inizieranno il 27 novembre e riguarderanno due giornate, previste per il 7 e l’8 maggio 2025. Tale iniziativa è stata resa possibile grazie a un accordo tra il parco archeologico del Colosseo e la piattaforma Airbnb. Il progetto vede un investimento significativo destinato alla realizzazione di un nuovo museo all’interno dell’Anfiteatro, parte di una valorizzazione più ampia della storia di Roma. In particolare, i visi alle saranno ridistribuiti nel Colosseo offrendo ai visitatori un tour immersivo nelle antiche tradizioni.

L’esperienza si arricchirà grazie alla collaborazione con il Gruppo Storico Romano, che con armi, tecniche e scenografie offrirà una vivida rievocazione storica. Tutto ciò avviene in concomitanza con l’uscita del film “Il Gladiatore 2”, che ha suscitato interesse soprattutto per la sua rappresentazione degli aspetti storici.

Il film

Nel contesto del rilancio culturale, il Colosseo promuove anche una mostra dedicata ai gladiatori e apre le visite notturne ai suoi sotterranei. Tuttavia, la nuova pellicola ha sollevato dibattiti tra archeologi e studiosi, in particolare sulla rappresentazione delle “Naumachie”, le battaglie navali. Secondo le fonti, simili spettacoli non sarebbero stati possibili dopo la costruzione degli ipogei in muratura, elemento che sottolinea le discrepanze storiche presenti nel film. Nonostante le controversie, l’iniziativa del Colosseo promette di offrire un’esperienza culturale intrigante e unica nel suo genere.

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Truffa dei permessi di soggiorno per madri straniere

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Truffa dei permessi di soggiorno per madri straniere

Un papà italiano per garantire alle neomamme straniere il permesso di soggiorno: è questo il meccanismo rivelato da un’indagine condotta dal commissariato Viminale. Tre donne sudamericane avevano coinvolto due senza tetto e un pregiudicato nel ruolo di padri improvvisati per i loro figli, presentandosi negli uffici anagrafici degli ospedali per dichiarare la paternità. Gli investigatori hanno scoperto una rete di sfruttamento che traeva vantaggio dalla vulnerabilità degli uomini coinvolti, offrendo in cambio denaro, pasti e sigarette.

LA BANDA

Il principale artefice del raggiro è Simeone Halilovic, 53 anni, soprannominato Kojak, che si occupava di reclutare i falsi padri e definire i compensi. Al suo fianco operavano Daniele Amendolara, 35 anni, e Settimio Possenti, 55 anni, entrambi con precedenti penali. A supportare l’inchiesta c’è anche un clochard, testimone chiave che, dopo aver subito minacce, ha fornito testimonianze cruciali. Halilovic aveva convinto il clochard a dichiararsi padre di un bambino, mentre la madre, una cittadina venezuelana di 33 anni, lavorava come escort.

IL DNA

Le indagini hanno portato alla raccolta di prove biologiche grazie alla collaborazione del clochard, che temeva per la propria vita. Halilovic, dopo aver appreso della sua collaborazione con gli inquirenti, ha tentato di rintracciarlo, dichiarando: «Se lo trovo lo taglio». Gli agenti hanno scoperto che le madri erano in realtà conviventi con i veri padri dei bambini, portando alla luce un complicato sistema di false dichiarazioni. I test del DNA hanno confermato la verità riguardante le paternità, e per Halilovic e i suoi complici sono scattate misure restrittive, mentre le tre donne sono state poste agli arresti domiciliari. Il clochard, che ha assistito le forze dell’ordine, non è stato colpito da misure cautelari.

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Monica Guerritore avvia le riprese del film su Anna Magnani il 23 aprile

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Monica Guerritore avvia le riprese del film su Anna Magnani il 23 aprile

Una voce umana è il titolo della pellicola che vedrà Guerritore interpretare una delle più grandi icone femminili del cinema italiano e mondiale. Il film si propone di esplorare la vita e l’eredità di questa figura attraverso una narrazione intensa e coinvolgente.

Un’interpretazione straordinaria

La scelta di Guerritore per il ruolo principale è stata accolta con entusiasmo, poiché l’attrice è nota per le sue capacità artistiche e la profondità delle sue interpretazioni. Gli amanti del cinema aspettano con impazienza di vedere come riuscirà a portare sul grande schermo l’essenza di una personalità così complessa e affascinante.

Riscoprire un’icona

La pellicola offrirà non solo un tributo alla carriera della protagonista, ma anche una riflessione sui temi universali di amore, perdita e autocontrollo. "Una voce umana" non si limita a raccontare la storia di una donna, ma cerca di catturare le emozioni e le esperienze che hanno segnato la sua vita, rendendo omaggio alla sua grandezza.

In attesa di ulteriori dettagli sulla programmazione e sul rilascio del film, il progetto sta già suscitando un notevole interesse tra il pubblico e gli addetti ai lavori.

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