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Ecco come il territorio e le loro radici sono stati riscoperti dai giovani

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Ecco come il territorio e le loro radici sono stati riscoperti dai giovani

In un piccolo paese alle porte di Roma, Poli, si è conclusa un’iniziativa di grande rilevanza sociale ed educativa. Il progetto, denominato “Di bellezza si vive”, ha saputo coinvolgere circa 5.000 giovani di età compresa tra i 6 e i 15 anni, insieme alle loro famiglie, in un percorso di riscoperta del territorio attraverso l’arte e la creatività. Fondata su un sistema di simboli e segni provenienti da diversi metalinguaggi, questa iniziativa ha avuto come obiettivo principale l’educazione alla bellezza e la ri-connessione con le proprie radici.

Arte e Conoscenza

Il progetto ha visto la partecipazione attiva dei giovani nella creazione di opere artistiche e nella costruzione di un nuovo vocabolario basato sulla bellezza. Utilizzando materiali come l’alluminio, i partecipanti hanno realizzato parole di luce, denominate “shining words”, che sono state installate tra i monumenti e i vicoli della comunità, promuovendo una nuova visione del bene comune. L’iniziativa ha trovato un significativo alleato nel professor Ugo Morelli, esperto di scienze cognitive applicate alla vivibilità e al paesaggio, la cui direzione scientifica ha guidato tutto il progetto.

Narrazione e Rappresentazione

Il percorso di “Art Storytelling, l’arte di Narrare un territorio” ha costituito un ulteriore tassello dell’iniziativa. Alternando momenti narrativi e performativi, i giovani partecipanti hanno potuto narrare e riscoprire il proprio ambiente di vita. Un corto, “Una nave tra gli alberi”, ha sintetizzato il lavoro svolto con il contributo di ragazzi e adulti, illustrando nuove prospettive con uno sguardo più ampio sulla comunità educante locale. La presentazione dell’opera è avvenuta presso il Museo Civico del Territorio e l’Istituto Comprensivo Gallicano nel Lazio, dove sono state installate opere e targhe commemorative.

Un Progetto Collettivo

Sostenuto dall’Impresa sociale Con i Bambini e diretto con esperienza da Giorgia Turchetto, il progetto ha dato voce a Poli, un luogo che rischia di diventare un non-luogo per i giovani a causa del pendolarismo e della mancanza di opportunità. La partecipazione degli studenti della scuola secondaria ha permesso di sviluppare un murale che ritrae lo skyline locale, trasformando visivamente spazi prima anonimi e promuovendo un nuovo ciclo di valorizzazione del territorio.

Questa articolata iniziativa ha coinvolto numerosi partner, tra cui l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, la Fondazione Mario Moderni e il Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, ognuno dei quali ha arricchito il progetto con le proprie competenze e risorse. Un esempio di come la collaborazione possa generare un impatto positivo e duraturo in un contesto ricco di storia e bellezza paesaggistica.

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