Attualità
Firmato il protocollo con i sindacati, gli scioperi sono vietati in nove date del Giubileo, ma la Cgil non sottoscrive.

Le organizzazioni sindacali si sono impegnate a non proclamare scioperi nei settori del trasporto aereo, ferroviario, marittimo, locale, della sanità, dei vigili del fuoco, della polizia municipale e del servizio di igiene di Roma durante specifici periodi di rilevanza, in concomitanza con i principali eventi del Giubileo 2025. Tuttavia, la Cgil ha deciso di non adesione a tale accordo.
Protocollo di Intesa e Esclusioni
È stato ufficializzato un protocollo di intesa concernente le regole sugli scioperi per il Giubileo 2025. L’accordo stabilisce che non si potranno tenere scioperi in diversi settori strategici nelle giornate di maggior rilievo. Nonostante il consenso generale, la Cgil ha sollevato obiezioni riguardo all’approccio adottato, sottolineando la mancanza di “presupposti di metodo e di merito” e criticando l’approccio volto ad estendere le franchigie per ridurre potenziali conflitti senza affrontarne le cause.
L’incontro e gli Enti Coinvolti
L’incontro si è svolto presso la sede della Commissione di garanzia sull’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali. Vi hanno partecipato rappresentanti di diverse istituzioni, tra cui la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Comune di Roma Capitale, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il Ministero della Salute e il Ministero dell’Interno – Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso pubblico e della Difesa civile. Presenti anche diverse associazioni datoriali e sindacati, con la significativa esclusione della Cgil.
Date Escluse dagli Scioperi
Sono stati individuati i giorni specifici durante il Giubileo 2025 in cui non sarà possibile indire scioperi. Tra questi, l’apertura della Porta Santa della Basilica di San Pietro prevista per il 23-24-25 dicembre 2024, eventi legati al Giubileo degli ammalati, degli adolescenti, delle persone con disabilità, dei lavoratori, delle confraternite, delle famiglie, nonni e anziani, e il Giubileo dei giovani. La chiusura della Porta Santa avverrà il 5-6-7 gennaio 2026. Queste date sono state selezionate per garantire il regolare svolgimento delle celebrazioni dell’Anno Santo.
Attualità
Roma: blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina, chiuse due tavole calde

Access Denied: A Roma chiusura di due tavole calde dopo l’invasione di blatte e topi. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina hanno scatenato l’intervento delle autorità. #Roma #Sanità #Cronaca
A Roma, due tavole calde sono state costrette alla chiusura a seguito di un’invasione di blatte e topi. Le condizioni igieniche erano talmente precarie che le autorità non hanno avuto altra scelta se non quella di intervenire immediatamente. La scoperta di blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina ha suscitato un’ondata di indignazione tra i cittadini.
Situazione Igienica Allarmante
Le ispezioni hanno rivelato una situazione igienica allarmante, con la presenza di blatte e topi che hanno infestato gli spazi dove vengono preparati i cibi. Questo ha sollevato seri interrogativi sulla sicurezza alimentare e sulla salute pubblica.
Reazione dei Cittadini
I cittadini romani, già stressati dalle numerose problematiche urbane, hanno reagito con rabbia e delusione. In molti si chiedono come sia possibile che tali condizioni siano state permesse di esistere fino a questo punto. Blatte ed escrementi di topi sugli attrezzi da cucina è una frase che ha fatto il giro dei social, diventando virale e alimentando il dibattito sulla gestione della sanità pubblica.
Intervento delle Autorità
Le autorità hanno immediatamente chiuso i locali coinvolti, ma la questione non si ferma qui. Ora si pone l’interrogativo su come prevenire futuri episodi simili e se ci sia stata una qualche negligenza da parte degli enti preposti al controllo. La situazione richiede un’azione decisa e trasparente per garantire che la sicurezza alimentare non venga mai più compromessa in questo modo.
Attualità
Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro scatena polemiche religiose

Il caso del prete di Viterbo che vende assoluzioni e confessioni per 50 euro ha scatenato un putiferio sui social, con commenti che vanno dal sarcastico all’indignato. #Chiesa #Viterbo #Corruzione
Un recente scandalo ha colpito la comunità di Viterbo, dove un prete è stato accusato di vendere “assoluzioni e confessioni per 50 euro”. La notizia, che ha rapidamente fatto il giro del web, ha sollevato un vespaio di polemiche e discussioni, mettendo in luce una pratica che molti considerano non solo eticamente discutibile, ma anche profondamente contraria ai principi della Chiesa Cattolica.
L’immagine che accompagna l’articolo mostra un messaggio di errore di accesso al sito di Fanpage.it, dove l’articolo originale era stato pubblicato. Il messaggio recita: "Access Denied. You don’t have permission to access ‘http://www.fanpage.it/roma/il-caso-del-prete-di-viterbo-che-vende-assoluzioni-e-confessioni-per-50-euro/‘ on this server. Reference #18.556fdd58.1744451943.8723" e rimanda a un link di errore: https://errors.edgesuite.net/18.556fdd58.1744451943.8723.
La reazione del pubblico è stata immediata e variegata. Alcuni utenti hanno commentato con ironia, chiedendosi se fosse possibile acquistare pacchetti famiglia o sconti per le festività, mentre altri hanno espresso un’indignazione più seria, sottolineando come la sacralità dei sacramenti non possa essere ridotta a una transazione commerciale.
La Chiesa locale non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito, ma la vicenda continua a suscitare dibattito, con molti che si chiedono quali saranno le conseguenze per il prete coinvolto e se questo episodio possa portare a una riflessione più ampia sulle pratiche religiose e la loro gestione.
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